Mostra Ritorno a Trieste. Lucio Saffaro tra arte e scienza - Trieste
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Trieste
Una grande mostra riporta l'attenzione sull'opera di Lucio Saffaro (Trieste 1929 - Bologna 1998), pittore, scrittore, poeta e matematico, e sulla complessità del suo universo; la sua costante ricerca dell'infinito e della perfezione attraverso gli enigmi dello spazio e del tempo e le esplorazioni del pensiero, appaiono con travolgente evidenza soprattutto nelle sue opere pittoriche e grafiche.
Quasi 90 lavori di questo straordinario artista e intellettuale saranno riuniti nella mostra che riscopre un grande protagonista dello scenario intellettuale del secondo Novecento e dà conto dell'originalità di Saffaro nel contesto della cultura e dell'arte italiana del tempo.
Pur rifiutando la definizione di artista-matematico, Saffaro ha saputo coniugare la sua profonda cultura scientifica con la costante indagine pittografica di forme simboliche legate allo spazio e al tempo, agli interrogativi che essi pongono e alle infinite indagini mentali ed estetiche da essi suggerite.
La mostra presenta dunque una consistente selezione di opere pittoriche e grafiche di proprietà della Fondazione stessa (36 oli, 35 litografie e 16 disegni), che restituiscono al pubblico un'immagine completa della ricerca dell'artista (1954-1997): dalle figure enigmatiche delle prime opere immesse in una dimensione quasi onirica, come il Magnifico signore e il Concerto del 1954 o L'inquietudine del 1956, fino alla ultime investigazioni prospettiche in cui i poliedri assumono un ruolo centrale quali forme "che pongono quesiti non di natura matematica ma piuttosto esistenziale", come La stella di Origene del 1991 e Il dodecaedro paolense del 1993.
La mostra è curata da Claudio Cerritelli con la collaborazione scientifica di Gisella Vismara.
Quasi 90 lavori di questo straordinario artista e intellettuale saranno riuniti nella mostra che riscopre un grande protagonista dello scenario intellettuale del secondo Novecento e dà conto dell'originalità di Saffaro nel contesto della cultura e dell'arte italiana del tempo.
Pur rifiutando la definizione di artista-matematico, Saffaro ha saputo coniugare la sua profonda cultura scientifica con la costante indagine pittografica di forme simboliche legate allo spazio e al tempo, agli interrogativi che essi pongono e alle infinite indagini mentali ed estetiche da essi suggerite.
La mostra presenta dunque una consistente selezione di opere pittoriche e grafiche di proprietà della Fondazione stessa (36 oli, 35 litografie e 16 disegni), che restituiscono al pubblico un'immagine completa della ricerca dell'artista (1954-1997): dalle figure enigmatiche delle prime opere immesse in una dimensione quasi onirica, come il Magnifico signore e il Concerto del 1954 o L'inquietudine del 1956, fino alla ultime investigazioni prospettiche in cui i poliedri assumono un ruolo centrale quali forme "che pongono quesiti non di natura matematica ma piuttosto esistenziale", come La stella di Origene del 1991 e Il dodecaedro paolense del 1993.
La mostra è curata da Claudio Cerritelli con la collaborazione scientifica di Gisella Vismara.
Regione: Friuli Venezia Giulia
Luogo: Magazzino 26 / Porto Vecchio
Telefono: 040/304885; 040/6751 Comune
Orari di apertura: 10-14; 16-20. Lunedì e Martedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.comune.trieste.it/it/magazzino-26-porto-vecchio
Organizzatore: Villaggio Globale International