Mostra Rinaldo Invernizzi. Smeraldo. Antracite. Cobalto - Padova
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Padova
Dopo una lunga pausa di riflessione, scandita attraverso un’operatività contrassegnata da un processo progettuale fatto di schizzi e di insistiti studi, così come è nella sua pratica espressiva tesa alla ricerca di nuove soluzioni espressive, Rinaldo Invernizzi ha ripreso a 'correre' pittoricamente realizzando, in quest’ultimo anno, un Ciclo di opere scandite dalla dimensione monocromatica dello 'smeraldo', dell'antracite' e del 'cobalto', incentrate sulla natura indipendentemente 'soggettiva' dei tre distinti colori.
La 'materia cromatica' è affrontata da Rinaldo Invernizzi (Milano, 1962) come entità complessa e autonoma, del tutto indipendente rispetto a ogni tipo di racconto e autonoma dalla definizione del reale; su di essa si riversa la natura umana, con i sentimenti che si rincorrono ed ogni pensiero che il colore sembra subito pronto a restituire sotto nuova forma emozionale.
Tutto si sviluppa e si consolida, tra avanzamento e arretramento, frutto di una stesura condotta per 'trascinamento' del colore, di una pittura che, sotto la spinta della rotazione del gesto, produce grumi e spessori, per poi riprendere a 'correre' per linee e tracce, fino a congiungersi con nuove estensioni.
Nelle tele di Invernizzi nuvole e acqua si fondono, l’orizzonte si fa labile, scintillano i colori ora dell’alba, ora dei bagliori vespertini, prorompe uno dei tratti caratteristici della laguna, il plumbeo splendore dei suoi temporali, il tutto nei toni che possiedono più la fissità delle gemme che l’inafferrabile luccichio del mare.
La mostra è curata da Henry-Claude Cousseau e Andrea B. Del Guercio.
Dida: Rinaldo Invernizzi, Smeraldo 3, olio-su-tela-cm 110x110, foto-Gianluca-Di-Ioia.
La 'materia cromatica' è affrontata da Rinaldo Invernizzi (Milano, 1962) come entità complessa e autonoma, del tutto indipendente rispetto a ogni tipo di racconto e autonoma dalla definizione del reale; su di essa si riversa la natura umana, con i sentimenti che si rincorrono ed ogni pensiero che il colore sembra subito pronto a restituire sotto nuova forma emozionale.
Tutto si sviluppa e si consolida, tra avanzamento e arretramento, frutto di una stesura condotta per 'trascinamento' del colore, di una pittura che, sotto la spinta della rotazione del gesto, produce grumi e spessori, per poi riprendere a 'correre' per linee e tracce, fino a congiungersi con nuove estensioni.
Nelle tele di Invernizzi nuvole e acqua si fondono, l’orizzonte si fa labile, scintillano i colori ora dell’alba, ora dei bagliori vespertini, prorompe uno dei tratti caratteristici della laguna, il plumbeo splendore dei suoi temporali, il tutto nei toni che possiedono più la fissità delle gemme che l’inafferrabile luccichio del mare.
La mostra è curata da Henry-Claude Cousseau e Andrea B. Del Guercio.
Dida: Rinaldo Invernizzi, Smeraldo 3, olio-su-tela-cm 110x110, foto-Gianluca-Di-Ioia.
Regione: Veneto
Luogo: Barco Teatro, via Orto Botanico 12
Telefono: 375/5764000
Orari di apertura: Visitabile durante gli orari di apertura del teatro in occasione degli eventi, secondo il calendario della stagione 2022-2023 consultabile su sito
Costo: Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tramite https://www.barcoteatro.it
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.barcoteatro.it; www.rinaldoinvernizzi.com
Organizzatore: Barco Teatro