Mostra Quello che doveva accadere - Ancona
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Ancona
Lo spazio ‘900 e Contemporaneo del Museo Tattile Statale Omero si apre all'esperienza dell'arte come memoria civile e ospita l'opera di
Giovanni Gaggia (Pergola, PU, 1977), un arazzo realizzato
dall'artista e performer marchigiano nel quarantesimo anniversario della strage di Ustica.
La strage di Ustica colpì anche Ancona, città della famiglia Davanzali, armatori e proprietari della compagnia aerea Itavia, il cui DC-9 fu abbattuto, in circostanze non ancora del tutto chiarite, il 27 giugno del 1980. Una tragedia che causò 81 vittime cambiando la sorte di molte famiglie e lasciandosi dietro uno strascico di segreti e di dolore.
L’opera di Giovanni Gaggia è un percorso intimo che si sviluppa nella lentezza e nella processualità del ricamo trasformando l’azione artistica in un atto di meditazione, in cui l’artista sublima i fatti che sfumano sul piano della storia e della politica, mettendo in luce la pluralità delle storie, delle voci, delle vite, dei sentimenti.
La frase “Quello che doveva accadere”, suggerita da Daria Bonfietti
(presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della Strage di Ustica) è scritta in Braille.
Ad accompagnare l’opera anche una serie di contributi sonori, in cui persone attive nel mondo dell’arte e della cultura italiana proporranno una propria personale riflessione sul rapporto tra arte e memoria.
A causa delle restrizioni dovute alle norme di contenimento dell’epidemia Covid-19 l’opera corredata dai contributi sonori sarà disponibile online sul sito del Museo Omero www.museoomero.it
e poi in presenza appena permesso.
L'esposizione è a cura di Stefano Verri.
Giovanni Gaggia (Pergola, PU, 1977), un arazzo realizzato
dall'artista e performer marchigiano nel quarantesimo anniversario della strage di Ustica.
La strage di Ustica colpì anche Ancona, città della famiglia Davanzali, armatori e proprietari della compagnia aerea Itavia, il cui DC-9 fu abbattuto, in circostanze non ancora del tutto chiarite, il 27 giugno del 1980. Una tragedia che causò 81 vittime cambiando la sorte di molte famiglie e lasciandosi dietro uno strascico di segreti e di dolore.
L’opera di Giovanni Gaggia è un percorso intimo che si sviluppa nella lentezza e nella processualità del ricamo trasformando l’azione artistica in un atto di meditazione, in cui l’artista sublima i fatti che sfumano sul piano della storia e della politica, mettendo in luce la pluralità delle storie, delle voci, delle vite, dei sentimenti.
La frase “Quello che doveva accadere”, suggerita da Daria Bonfietti
(presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della Strage di Ustica) è scritta in Braille.
Ad accompagnare l’opera anche una serie di contributi sonori, in cui persone attive nel mondo dell’arte e della cultura italiana proporranno una propria personale riflessione sul rapporto tra arte e memoria.
A causa delle restrizioni dovute alle norme di contenimento dell’epidemia Covid-19 l’opera corredata dai contributi sonori sarà disponibile online sul sito del Museo Omero www.museoomero.it
e poi in presenza appena permesso.
L'esposizione è a cura di Stefano Verri.
Regione: Marche
Luogo: Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28
Telefono: 071/2811935
Orari di apertura: 16-19. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.museoomero.it
Organizzatore: Museo Tattile Statale Omero