Mostra Push the Limits - Torino
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Torino
La mostra raccoglie le voci di 17 artiste donne: una polifonia di segni ed esperienze la cui immaginazione parla della capacità di far transitare sulle soglie del pensiero tutte quelle realtà che sono ‘oltre’.
Il titolo della mostra dichiara la volontà di ricercare quella capacità dell’arte di porsi costantemente al limite per spostare l'asse del pensiero, della percezione e del discorso, immettendo nuovi elementi nel sistema, evidenziare quello che è suggerito nel presente e non rimanere fermi.
Il percorso espositivo investe interamente gli spazi della Fondazione e si struttura come un discorso continuo; un incalzare, di strappi, sovrapposizioni, interrogativi, di realtà già conosciute e che paiono superate ma che invece tornano, di realtà non note che sarebbe opportuno penetrare, di realtà incomunicabili che chiedono nuove parole.
Installazioni di grandi dimensioni concorrono alla definizione di una scrittura espositiva in grado di restituire al visitatore un'esperienza di senso totalmente immersiva, tra atmosfere, suoni, parole, tessiture materiche e cromatiche differenti.
A testimoniare questa dimensione propria dell’arte contemporanea sono alcune tra le voci femminili più rappresentative della ricerca artistica internazionale, che con la loro opera hanno raccontato l'idea di limite e il concetto stesso di superamento.
Le artiste presenti nella mostra curata da Claudia Gioia e Beatrice Merz sono:
Rosa Barba (1972, Agrigento, Italia), Sophie Calle (1953, Parigi, Francia), Katharina Grosse (1961, Friburgo, Germania),
Shilpa Gupta (1976, Mumbai, India), Mona Hatoum (1952, Beirut, Libano), Jenny Holzer (1950, Gallipolis, Ohio, USA)
Emily Jacir (1972, Betlemme, Palestina), Bouchra Khalili (1975, Casablanca, Marocco), Barbara Kruger (1945, Newark, New Jersay, USA), Cinthia Marcelle (1974, Belo Horizonte, Brasile),
Shirin Neshat (1957, Qazvin, Iran), Maria Papadimitriou (1957, Atene, Grecia), Pamela Rosenkranz (1979, Uri, Svizzera),
Chiharu Shiota (1972, Osaka, Giappone),
Fiona Tan (1966, Pekanbaru, Indonesia),
Carrie Mae Weems (1953, Portland, Oregon, USA),
Sue Williamson (1941, Lichfield, Regno Unito).
Il titolo della mostra dichiara la volontà di ricercare quella capacità dell’arte di porsi costantemente al limite per spostare l'asse del pensiero, della percezione e del discorso, immettendo nuovi elementi nel sistema, evidenziare quello che è suggerito nel presente e non rimanere fermi.
Il percorso espositivo investe interamente gli spazi della Fondazione e si struttura come un discorso continuo; un incalzare, di strappi, sovrapposizioni, interrogativi, di realtà già conosciute e che paiono superate ma che invece tornano, di realtà non note che sarebbe opportuno penetrare, di realtà incomunicabili che chiedono nuove parole.
Installazioni di grandi dimensioni concorrono alla definizione di una scrittura espositiva in grado di restituire al visitatore un'esperienza di senso totalmente immersiva, tra atmosfere, suoni, parole, tessiture materiche e cromatiche differenti.
A testimoniare questa dimensione propria dell’arte contemporanea sono alcune tra le voci femminili più rappresentative della ricerca artistica internazionale, che con la loro opera hanno raccontato l'idea di limite e il concetto stesso di superamento.
Le artiste presenti nella mostra curata da Claudia Gioia e Beatrice Merz sono:
Rosa Barba (1972, Agrigento, Italia), Sophie Calle (1953, Parigi, Francia), Katharina Grosse (1961, Friburgo, Germania),
Shilpa Gupta (1976, Mumbai, India), Mona Hatoum (1952, Beirut, Libano), Jenny Holzer (1950, Gallipolis, Ohio, USA)
Emily Jacir (1972, Betlemme, Palestina), Bouchra Khalili (1975, Casablanca, Marocco), Barbara Kruger (1945, Newark, New Jersay, USA), Cinthia Marcelle (1974, Belo Horizonte, Brasile),
Shirin Neshat (1957, Qazvin, Iran), Maria Papadimitriou (1957, Atene, Grecia), Pamela Rosenkranz (1979, Uri, Svizzera),
Chiharu Shiota (1972, Osaka, Giappone),
Fiona Tan (1966, Pekanbaru, Indonesia),
Carrie Mae Weems (1953, Portland, Oregon, USA),
Sue Williamson (1941, Lichfield, Regno Unito).
Regione: Piemonte
Luogo: Fondazione Merz, via Limone 24
Telefono: 011/19719437
Orari di apertura: 11-19. Lunedì chiuso
Costo: 6 euro; ridotto 3,50 euro
Dove acquistare: www.fondazionemerz.org
Sito web: www.fondazionemerz.org
Organizzatore: Fondazione Merz