Mostra PTM A/R. Ludovico Mazzolino. Noli me tangere – Giacomo Grosso. La Nuda - Brescia

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Brescia
Il Comune di Brescia, la Fondazione Brescia Musei e l'Ateneo di Scienze, Lettere e Arti presentano una nuova e originale declinazione del format PTM Andata e Ritorno con il quale dal 2019 Fondazione Brescia Musei trasforma le “partenze”, collegate alle richieste di prestito, in “arrivi” di opere ospiti.
Le opere protagoniste di questa nuova edizione sono il Noli me tangere di Ludovico Mazzolino e La Nuda di Giacomo Grosso.
Con questo nuovo appuntamento il modello si arricchisce di una significativa novità, articolandosi per la prima volta su due sedi espositive: la Pinacoteca Tosio Martinengo e palazzo Tosio, un tempo suntuosa dimora in cui il conte Paolo Tosio, con la moglie Paola Bergonzi, raccolse il nucleo originario della quadreria civica bresciana e oggi sede appunto dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia.
Noli me tangere di Ludovico Mazzolino
Presso la Pinacoteca Tosio Martinengo è esposto il prezioso Noli me tangere di Ludovico Mazzolino, già incluso lo scorso anno nella mostra “Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso” realizzata al palazzo dei Diamanti di Ferrara a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli.
Il confronto tra le opere di Moretto e Savoldo che abitualmente popolano la sala VI della Pinacoteca e l’opera dell’artista ferrarese – un pittore noto per la sua capacità di combinare spunti variegati con un approccio originale, talvolta eccentrico, ma sempre supportato da un patente raffinatezza pittorica — dà conto della grande vivacità e varietà della scena artistica padana nella prima metà del XVI secolo, nella quale la comune matrice veneta si stempera nella molteplicità dei caratteri territoriali e individuali.
La Nuda di Giacomo Grosso
A palazzo Tosio, invece, trova spazio La Nuda di Giacomo Grosso, un dipinto emblematico del gusto collezionistico borghese di fine Ottocento: non risulta a oggi che l’opera sia stata presentata a Brescia almeno negli ultimi 35 anni.
Si tratta di una replica autografa eseguita dal piemontese Giacomo Grosso a inizio Novecento sulla scorta del dipinto presentato alla Triennale di Torino nel 1896, oggi conservato alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea del capoluogo piemontese.
L’opera riflette la sensibilità culturale e i costumi del tardo Ottocento: attraverso la sua esplicita sensualità, essa esemplifica una fase significativa nell’evoluzione della pittura di nudo.
La presenza di questo dipinto nelle sale di palazzo Tosio conferma e rafforza la sinergia tra Fondazione Brescia Musei e Ateneo di Brescia, rinnovando l’impegno congiunto nella valorizzazione del patrimonio culturale della città.
L’esposizione de La Nuda di Giacomo Grosso è parte delle iniziative organizzate da Fondazione Brescia Musei nell’ambito della Rete dell’Ottocento Lombardo.
Le due esposizioni dossier sono entrambe accompagnate da un quaderno edito per i tipi di Fondazione Brescia Musei, che sarà distribuito gratuitamente a tutti i visitatori di entrambe le sedi espositive durante la tenuta degli eventi.
I testi si devono a Michele Danieli, per Ludovico Mazzolino, e a Giulia Paletti per Giacomo Grosso; il progetto grafico è di Maria Repossi, che ha firmato anche l’identità visiva dei due progetti.
Le opere protagoniste di questa nuova edizione sono il Noli me tangere di Ludovico Mazzolino e La Nuda di Giacomo Grosso.
Con questo nuovo appuntamento il modello si arricchisce di una significativa novità, articolandosi per la prima volta su due sedi espositive: la Pinacoteca Tosio Martinengo e palazzo Tosio, un tempo suntuosa dimora in cui il conte Paolo Tosio, con la moglie Paola Bergonzi, raccolse il nucleo originario della quadreria civica bresciana e oggi sede appunto dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia.
Noli me tangere di Ludovico Mazzolino
Presso la Pinacoteca Tosio Martinengo è esposto il prezioso Noli me tangere di Ludovico Mazzolino, già incluso lo scorso anno nella mostra “Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso” realizzata al palazzo dei Diamanti di Ferrara a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli.
Il confronto tra le opere di Moretto e Savoldo che abitualmente popolano la sala VI della Pinacoteca e l’opera dell’artista ferrarese – un pittore noto per la sua capacità di combinare spunti variegati con un approccio originale, talvolta eccentrico, ma sempre supportato da un patente raffinatezza pittorica — dà conto della grande vivacità e varietà della scena artistica padana nella prima metà del XVI secolo, nella quale la comune matrice veneta si stempera nella molteplicità dei caratteri territoriali e individuali.
La Nuda di Giacomo Grosso
A palazzo Tosio, invece, trova spazio La Nuda di Giacomo Grosso, un dipinto emblematico del gusto collezionistico borghese di fine Ottocento: non risulta a oggi che l’opera sia stata presentata a Brescia almeno negli ultimi 35 anni.
Si tratta di una replica autografa eseguita dal piemontese Giacomo Grosso a inizio Novecento sulla scorta del dipinto presentato alla Triennale di Torino nel 1896, oggi conservato alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea del capoluogo piemontese.
L’opera riflette la sensibilità culturale e i costumi del tardo Ottocento: attraverso la sua esplicita sensualità, essa esemplifica una fase significativa nell’evoluzione della pittura di nudo.
La presenza di questo dipinto nelle sale di palazzo Tosio conferma e rafforza la sinergia tra Fondazione Brescia Musei e Ateneo di Brescia, rinnovando l’impegno congiunto nella valorizzazione del patrimonio culturale della città.
L’esposizione de La Nuda di Giacomo Grosso è parte delle iniziative organizzate da Fondazione Brescia Musei nell’ambito della Rete dell’Ottocento Lombardo.
Le due esposizioni dossier sono entrambe accompagnate da un quaderno edito per i tipi di Fondazione Brescia Musei, che sarà distribuito gratuitamente a tutti i visitatori di entrambe le sedi espositive durante la tenuta degli eventi.
I testi si devono a Michele Danieli, per Ludovico Mazzolino, e a Giulia Paletti per Giacomo Grosso; il progetto grafico è di Maria Repossi, che ha firmato anche l’identità visiva dei due progetti.
Regione: Lombardia
Luogo: Pinacoteca Tosio Martinengo, piazza Moretto 4; Ateneo di Brescia, Accademia di Scienze, Lettere e Arti, via Tosio 12
Telefono: 030/8174200 Pinacoteca Tosio Martinengo; 030/41006 Palazzo Tosio
Orari di apertura: Pinacoteca Tosio Martinengo 10-18. Lunedì chiuso. Palazzo Tosio 15,30-17 visite guidate tutti i sabati e le domeniche di apertura della mostra
Costo: 15 euro; ridotto 12 euro Pinacoteca Tosio Martinengo; a Palazzo Tosio ingresso libero con prenotazione obbligatoria al link ateneo.brescia.it/orari-visite-palazzo-tosio/
Dove acquistare: www.bresciamusei.com/musei-e-luoghi/pinacoteca-tosio-martinengo
Sito web: www.bresciamusei.com/musei-e-luoghi/pinacoteca-tosio-martinengo; Ateneo.brescia.it
Organizzatore: Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Ateneo di Scienze, Lettere e Arti