Mostra Primo Levi. Figure - Torino
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Torino
In occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Primo Levi la GAM di Torino in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi espone per la prima volta in Italia una selezione significativa dei lavori in filo metallico realizzati dal grande scrittore e intellettuale.
Si tratta di oggetti con un forte carattere intimo e domestico, destinati agli scaffali dello studio dello scrittore oppure a essere regalati agli amici più cari: non ci sono datazioni precise (risalgono indicativamente al periodo 1955/1975), né titoli attribuiti dall’autore.
Il materiale utilizzato è generalmente il filo di rame: il suo lavoro di chimico specializzato nella smaltatura dei conduttori elettrici gli consentiva di disporre di scarti e materiali da saggio in quantità.
Come tali, dunque, sono trattati nella mostra: non come opere d’arte, ma come prodotti della fantasia e dell’abilità manuale di Levi: un gioco, nell’accezione più ampia e positiva del termine.
Gli animali sono la prima fonte di ispirazione, ma non mancano le creature fantastiche e la figura umana.
Accostarsi a questi lavori consente di aprire una straordinaria finestra sul mondo di Levi: un mondo di competenze e di sensibilità molteplici e ricchissime, ben al di là dell’immagine univoca, più nota e diffusa, di testimone della persecuzione e della deportazione.
Ne emerge una figura ricca e complessa, nella quale convivono la formazione del chimico, una solida cultura letteraria classica, la passione per le lingue, le etimologie e i giochi di parole, l’alpinismo, il fantastico, l’ironia e l’umorismo, una curiosità aperta per le più recenti espressioni artistiche, un interesse vivo e competente per la matematica, la fisica, le scienze naturali.
A fare da sfondo a tutto questo, vi è la grande importanza attribuita da Levi al lavoro, e al lavoro manuale in particolare, alla “mano artefice”, perché, ci ricorda lo stesso Levi, imparare a fare una cosa è ben diverso dall’imparare una cosa.
La materialità degli oggetti da lui realizzati è esaltazione del lavoro libero e del confronto con la materia, perché comprendere la materia è comprendere il mondo, ma anche perché la Materia è “la grande antagonista dello Spirito”.
L'esposizione è a cura di Fabio Levi e Guido Vaglio, con il progetto di allestimento di Gianfranco Cavaglià e la collaborazione di Anna Rita Bertorello.
Si tratta di oggetti con un forte carattere intimo e domestico, destinati agli scaffali dello studio dello scrittore oppure a essere regalati agli amici più cari: non ci sono datazioni precise (risalgono indicativamente al periodo 1955/1975), né titoli attribuiti dall’autore.
Il materiale utilizzato è generalmente il filo di rame: il suo lavoro di chimico specializzato nella smaltatura dei conduttori elettrici gli consentiva di disporre di scarti e materiali da saggio in quantità.
Come tali, dunque, sono trattati nella mostra: non come opere d’arte, ma come prodotti della fantasia e dell’abilità manuale di Levi: un gioco, nell’accezione più ampia e positiva del termine.
Gli animali sono la prima fonte di ispirazione, ma non mancano le creature fantastiche e la figura umana.
Accostarsi a questi lavori consente di aprire una straordinaria finestra sul mondo di Levi: un mondo di competenze e di sensibilità molteplici e ricchissime, ben al di là dell’immagine univoca, più nota e diffusa, di testimone della persecuzione e della deportazione.
Ne emerge una figura ricca e complessa, nella quale convivono la formazione del chimico, una solida cultura letteraria classica, la passione per le lingue, le etimologie e i giochi di parole, l’alpinismo, il fantastico, l’ironia e l’umorismo, una curiosità aperta per le più recenti espressioni artistiche, un interesse vivo e competente per la matematica, la fisica, le scienze naturali.
A fare da sfondo a tutto questo, vi è la grande importanza attribuita da Levi al lavoro, e al lavoro manuale in particolare, alla “mano artefice”, perché, ci ricorda lo stesso Levi, imparare a fare una cosa è ben diverso dall’imparare una cosa.
La materialità degli oggetti da lui realizzati è esaltazione del lavoro libero e del confronto con la materia, perché comprendere la materia è comprendere il mondo, ma anche perché la Materia è “la grande antagonista dello Spirito”.
L'esposizione è a cura di Fabio Levi e Guido Vaglio, con il progetto di allestimento di Gianfranco Cavaglià e la collaborazione di Anna Rita Bertorello.
Regione: Piemonte
Luogo: Wunderkammer GAM, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31
Telefono: 011/4429518
Orari di apertura: 10-18. Lunedì chiuso
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.gamtorino.it
Sito web: www.gamtorino.it
Organizzatore: GAM di Torino in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi