Mostra Patrimonio Mondiale: la Natura e le Impronte Umane. Mostra fotografica di Michele Spadafora - Roma

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 04/09/2023 Aggiornato il 04/09/2023
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Roma
È pensiero diffuso che il Patrimonio Mondiale sia rappresentato solo da siti che mostrano monumenti e rovine dei tempi antichi.

Pochi sanno che fanno parte di quel Patrimonio anche altre costruzioni e architetture, beni naturali, passaggi culturali e quelle “eredità culturali intangibili”, ancora presenti e vive, trasmesse da generazioni, che sono divenute segni identitari di comunità e gruppi sociali: espressioni orali, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, artigianato tradizionale.

Anche luoghi e beni, quindi, che testimoniano tradizioni e culture dell’Uomo e del suo genio creativo, la sua interazione con l’ambiente e le sue costruzioni architettoniche, la Natura, i paesaggi, gli habitat di biodiversità.

La mostra ne presenta alcune importanti testimonianze attraverso 51 immagini fotografiche di Michele Spadafora, suddivise in 7 aree tematiche: Civiltà scomparse, Natura e paesaggio, Disegno urbano, Architettura difensiva, Luoghi di culto, Tradizione e vita, Eredità del passato.

Tra cittadelle fortificate, architetture urbane, centri storici e giardini, luoghi culturali e spirituali, monasteri, templi e chiese, castelli del deserto e piramidi a terrazze, deserti, savane e foreste, le foto ritraggono 39 siti Patrimonio Mondiale.

Si aggiungono all’esposizione le immagini relative a 3 elementi inclusi nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.
Tra questi, il Fado portoghese, il canto popolare triste e nostalgico dell’animo portoghese eseguito da una voce che dialoga con una o due chitarre, accompagnate a volte da una o due viole.

E ancora, la piazza Jemaa el-Fna, simbolo di Marrakesh e della tradizione popolare del Marocco, posta all’ingresso della Medina e punto d’incontro di giorno e di notte, gremita di venditori e bancarelle, suonatori e cantastorie, danzatori e guaritori, predicatori ed indovini, portatori d’acqua e incantatori di serpenti.

E infine l’Armenia con la sua “croce di pietra” o Khachkar, una stele commemorativa in pietra che racchiude una croce finemente scolpita poggiata sul simbolo del sole (o della ruota eterna), ornata con rosette, intrecci e motivi vegetali (raramente figure divine o di santi), rappresentazione dell’albero perenne della vita. Una volta eretta viene benedetta ed unta, e diviene segno religioso.


Regione: Lazio
Luogo: Museo delle Mura, via di Porta San Sebastiano 18
Telefono: 06/0608
Orari di apertura: 9-19 tutti i giorno
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: https://www.museodellemuraroma.it; www.museiincomune.it
Organizzatore: Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali