Mostra Outside the line - Roma
A cura di Manuela Vaccarone
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Roma
La mostra presenta le opere di Tomoe Hikita, Alexi Marshall, Nazzarena Poli Maramotti, Anna Maria Schönrock.
La collettiva propone una selezione di lavori recenti di quattro artiste rappresentanti di una generazione nata tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta.
L'esposizione mette insieme lavori che si riferiscono a quattro diverse modalità di intendere il medium, accomunate da un aspetto visionario che valica i limiti del referente esterno per trasporli su un piano di volta in volta intimo e simbolico (Marshall), ibrido e a metà strada tra figurazione-astrazione (Hikita, Schönrock), espressivo, prendendo in prestito spunti dal paesaggio, oltre che dal ritratto e da materiali di archivio (Poli Maramotti).
Hikita, Marshall, Poli Maramotti e Schönrock sono legate a un uso peculiare del colore e a un modo personalissimo di intendere piano di fondo e primo piano. Nelle loro ricerche si condensa un’attenzione puntuale alla restituzione di un sentimento della pittura che si nutre di linee, ritmiche e tonalità di volta in volta mutevoli.
Spinta dal bisogno di ricreare mitologie immaginifiche e nuove rappresentazioni, Alexi Marshall (Gran Bretagna, 1995) conduce una ricerca che si muove attraverso tradizioni molteplici ibridando elementi simbolici, narrazioni personali e figure femminili perturbanti, in parte umane e in parte animali.
Servendosi di tecniche e media disparati, incisione su linoleum, mosaico e ricamo, Marshall fa del folklore, dell’animismo e del paganesimo gli elementi portanti destinati a sovvertire il senso comune attraverso l’attivazione di contenuti inconsci che emergono preponderanti all’interno di grandi narrazioni corali.
Per Nazzarena Poli Maramotti (Italia, 1987) la pittura viene generata da un approccio espressivo che si fa linguaggio, prendendo in prestito i propri spunti dal paesaggio, oltre che dal ritratto e da materiali d’archivio.
A costruire storie e narrazioni sempre nuove è una fascinazione che nasce dalla ricognizione accurata sulle tecniche pittoriche, metabolizzate e declinate attraverso una riflessione che fa della tela il principale veicolo dello sguardo dell’artista, situandolo in un terreno di confine tra astrazione e figurazione.
La ricerca di Anna Maria Schönrock (Germania, 1989) si muove attraverso due poli, astratto e figurativo, che l’artista sceglie di rimescolare di volta in volta, innescando tra di loro un confine labile, una tensione subliminale che sfocia nella creazione di nuove storie.
Se la figurazione compare nel suo legame con elementi vegetali, paesaggistici e antropomorfi, l’astrazione inverte i rapporti gerarchici tra piano e figura attivando cortocircuiti visivi in grado di interrompere la linea di demarcazione tra spazio e rappresentazione.
Nel lavoro di Tomoe Hikita (Giappone, 1985) è la leggerezza dei colori impiegati a ricreare, per contrasto, un’impressione di robustezza dell’immagine che domina incontrastata. Legno e carta da imballaggio divengono la base di imprimitura che consente al colore di acquisire un’espressività che si fonde con le linee del dipinto.
La collettiva propone una selezione di lavori recenti di quattro artiste rappresentanti di una generazione nata tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta.
L'esposizione mette insieme lavori che si riferiscono a quattro diverse modalità di intendere il medium, accomunate da un aspetto visionario che valica i limiti del referente esterno per trasporli su un piano di volta in volta intimo e simbolico (Marshall), ibrido e a metà strada tra figurazione-astrazione (Hikita, Schönrock), espressivo, prendendo in prestito spunti dal paesaggio, oltre che dal ritratto e da materiali di archivio (Poli Maramotti).
Hikita, Marshall, Poli Maramotti e Schönrock sono legate a un uso peculiare del colore e a un modo personalissimo di intendere piano di fondo e primo piano. Nelle loro ricerche si condensa un’attenzione puntuale alla restituzione di un sentimento della pittura che si nutre di linee, ritmiche e tonalità di volta in volta mutevoli.
Spinta dal bisogno di ricreare mitologie immaginifiche e nuove rappresentazioni, Alexi Marshall (Gran Bretagna, 1995) conduce una ricerca che si muove attraverso tradizioni molteplici ibridando elementi simbolici, narrazioni personali e figure femminili perturbanti, in parte umane e in parte animali.
Servendosi di tecniche e media disparati, incisione su linoleum, mosaico e ricamo, Marshall fa del folklore, dell’animismo e del paganesimo gli elementi portanti destinati a sovvertire il senso comune attraverso l’attivazione di contenuti inconsci che emergono preponderanti all’interno di grandi narrazioni corali.
Per Nazzarena Poli Maramotti (Italia, 1987) la pittura viene generata da un approccio espressivo che si fa linguaggio, prendendo in prestito i propri spunti dal paesaggio, oltre che dal ritratto e da materiali d’archivio.
A costruire storie e narrazioni sempre nuove è una fascinazione che nasce dalla ricognizione accurata sulle tecniche pittoriche, metabolizzate e declinate attraverso una riflessione che fa della tela il principale veicolo dello sguardo dell’artista, situandolo in un terreno di confine tra astrazione e figurazione.
La ricerca di Anna Maria Schönrock (Germania, 1989) si muove attraverso due poli, astratto e figurativo, che l’artista sceglie di rimescolare di volta in volta, innescando tra di loro un confine labile, una tensione subliminale che sfocia nella creazione di nuove storie.
Se la figurazione compare nel suo legame con elementi vegetali, paesaggistici e antropomorfi, l’astrazione inverte i rapporti gerarchici tra piano e figura attivando cortocircuiti visivi in grado di interrompere la linea di demarcazione tra spazio e rappresentazione.
Nel lavoro di Tomoe Hikita (Giappone, 1985) è la leggerezza dei colori impiegati a ricreare, per contrasto, un’impressione di robustezza dell’immagine che domina incontrastata. Legno e carta da imballaggio divengono la base di imprimitura che consente al colore di acquisire un’espressività che si fonde con le linee del dipinto.
Regione: Lazio
Luogo: z2o Sara Zanin Gallery, via della Vetrina 21
Telefono: 06/70452261
Orari di apertura: 13-19. Domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.z2ogalleria.it
Organizzatore: Z2O Sara Zanin Gallery