Mostra Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi - Bologna
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Bologna
Il progetto espositivo nel Centro Arti e Scienze Golinelli presenta un connubio inconsueto e originale tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell’Ateneo bolognese, originali exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi, quadri di Bartolomeo Passarotti, Giacomo Balla, Mattia Moreni, opere d' arte – dipinti e sculture - di Nicola Samorì e oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Agenzia Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e di alleanza tra arte e scienza, che qui è riproposta al pubblico in un percorso di ricerca tra passato e scenari futuribili.
Il tutto è intessuto da trame poetiche, da sguardi visionari di scienziati esperti di Intelligenza Artificiale e neuroscienze e di umanisti, con il supporto narrativo di un nuovo “alfabeto”, composto da inediti glifi e ideato per l'occasione.
La endiadi “arte-scienza” rappresenta la chiave di lettura per interpretare il corso della storia e per codificare nuovi schemi che consentano di intercettare nuove traiettorie di sviluppo della società.
Sulla scia di questa riflessione, in bilico tra due dimensioni cronologiche, distinte ma complementari, la mostra gravita intorno alla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo, di cui nel 2022 si è celebrato il 500° anniversario della nascita.
Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.
L’opera del naturalista bolognese non è proiettata solo verso il passato: la sua capacità fantastica, perfettamente incarnata da quello che può essere considerato il suo scritto più sorprendente, la Monstrorum Historia – un trattato universale sui mostri e altri prodigi sovrannaturali – colloca l’opera dell’Aldrovandi oltre il tempo e sulla soglia di un mondo altro.
Il potere dell’immaginazione apre le porte al futuro, a mondi mai, o non ancora, esistiti. Ulisse Aldrovandi incarna, dunque, due anime: quella di scienziato, osservatore di una realtà che è già stata, e quella dell’artista, che immagina e dà forma a ciò che sarà, spingendosi, come farà secoli dopo la fantascienza, a svelare scenari destinati, col progredire della scienza, a trasformarsi in realtà.
Nel corso della visita il pubblico non mancherà di essere affascinato dagli oggetti provenienti dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, strumenti e artefatti che scienziati e ingegneri hanno costruito per spingere sempre più oltre le frontiere dell’esplorazione spaziale e progettare il futuro dell’umanità su altri pianeti.
Saranno esposti anche alcuni modelli di insediamenti abitativi lunari e marziani progettati dallo studio internazionale di architettura d'avanguardia BIG (Bjarke Ingels Group) e mattoni realizzati con la stampa 3D per la costruzione di basi lunari, invenzioni che permetteranno all’uomo di realizzare complessi architettonici nello spazio, utilizzando materiali innovativi come la polvere lunare.
Anche il corpo umano in viaggio nello spazio subirà trasformazioni decisive, dovute a condizioni estreme, quali l’assenza di gravità e l’esposizione a raggi gamma. In mostra prototipi di ossa umane prodotti con la biostampa a tre dimensioni, una tecnologia che risponderà all’esigenza degli astronauti di far fronte alle emergenze mediche, nell’ambito della medicina rigenerativa, della ricostruzione e dei trapianti di organi.
È la fine dell’essere umano o l’inizio di qualcosa di nuovo? Molti sono gli interrogativi sul destino dell’umanità e del futuro dell’esistenza. Il percorso espositivo giunge a conclusione con una selezione di opere che rileggono la fisicità dell’uomo, le sue trasfigurazioni e dissoluzioni, dal futurismo alle perturbanti deformazioni scultoree di Nicola Samorì.
La mostra è a cura di Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla.
Il tutto è intessuto da trame poetiche, da sguardi visionari di scienziati esperti di Intelligenza Artificiale e neuroscienze e di umanisti, con il supporto narrativo di un nuovo “alfabeto”, composto da inediti glifi e ideato per l'occasione.
La endiadi “arte-scienza” rappresenta la chiave di lettura per interpretare il corso della storia e per codificare nuovi schemi che consentano di intercettare nuove traiettorie di sviluppo della società.
Sulla scia di questa riflessione, in bilico tra due dimensioni cronologiche, distinte ma complementari, la mostra gravita intorno alla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo, di cui nel 2022 si è celebrato il 500° anniversario della nascita.
Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.
L’opera del naturalista bolognese non è proiettata solo verso il passato: la sua capacità fantastica, perfettamente incarnata da quello che può essere considerato il suo scritto più sorprendente, la Monstrorum Historia – un trattato universale sui mostri e altri prodigi sovrannaturali – colloca l’opera dell’Aldrovandi oltre il tempo e sulla soglia di un mondo altro.
Il potere dell’immaginazione apre le porte al futuro, a mondi mai, o non ancora, esistiti. Ulisse Aldrovandi incarna, dunque, due anime: quella di scienziato, osservatore di una realtà che è già stata, e quella dell’artista, che immagina e dà forma a ciò che sarà, spingendosi, come farà secoli dopo la fantascienza, a svelare scenari destinati, col progredire della scienza, a trasformarsi in realtà.
Nel corso della visita il pubblico non mancherà di essere affascinato dagli oggetti provenienti dall’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, strumenti e artefatti che scienziati e ingegneri hanno costruito per spingere sempre più oltre le frontiere dell’esplorazione spaziale e progettare il futuro dell’umanità su altri pianeti.
Saranno esposti anche alcuni modelli di insediamenti abitativi lunari e marziani progettati dallo studio internazionale di architettura d'avanguardia BIG (Bjarke Ingels Group) e mattoni realizzati con la stampa 3D per la costruzione di basi lunari, invenzioni che permetteranno all’uomo di realizzare complessi architettonici nello spazio, utilizzando materiali innovativi come la polvere lunare.
Anche il corpo umano in viaggio nello spazio subirà trasformazioni decisive, dovute a condizioni estreme, quali l’assenza di gravità e l’esposizione a raggi gamma. In mostra prototipi di ossa umane prodotti con la biostampa a tre dimensioni, una tecnologia che risponderà all’esigenza degli astronauti di far fronte alle emergenze mediche, nell’ambito della medicina rigenerativa, della ricostruzione e dei trapianti di organi.
È la fine dell’essere umano o l’inizio di qualcosa di nuovo? Molti sono gli interrogativi sul destino dell’umanità e del futuro dell’esistenza. Il percorso espositivo giunge a conclusione con una selezione di opere che rileggono la fisicità dell’uomo, le sue trasfigurazioni e dissoluzioni, dal futurismo alle perturbanti deformazioni scultoree di Nicola Samorì.
La mostra è a cura di Andrea Zanotti, Roberto Balzani, Antonio Danieli e Luca Ciancabilla.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Centro Arti e Scienze Golinelli, Opificio Golinelli, via Paolo Nanni Costa 14
Telefono: 051/0923200
Orari di apertura: 11-19,30; sabato e domenica 10-20. Lunedì chiuso
Costo: 12 euro; ridotto 9 euro
Dove acquistare: www.ilsognodialdrovandi.it
Sito web: www.ilsognodialdrovandi.it
Organizzatore: Fondazione Golinelli e Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna