Mostra Neoclassico e Romantico. Pompeo Marchesi, scultore collezionista - Milano

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 04/03/2023 Aggiornato il 04/03/2023
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Milano
L’esposizione, allestita nelle sale al piano terra della Villa Reale, rende omaggio a Pompeo Marchesi (1783-1858), grande scultore dell’Ottocento, allievo di Canova, coetaneo e amico di Francesco Hayez e trait d’union nel passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo, nel vivace ambiente della Milano tra Impero napoleonico e Restaurazione.

La mostra, a 240 anni dalla sua nascita, segue le celebrazioni per il bicentenario della morte di Antonio Canova e prende spunto dal prezioso modello in gesso di Ebe di quest’ultimo, alla Galleria d’Arte Moderna, per ricostruire la raccolta dello scultore, artista di fondamentale importanza per la storia del museo e delle collezioni artistiche del Comune di Milano.
Tra i rarissimi modelli di Canova a non essere confluiti nella Gypsotheca di Possagno, Ebe giunse infatti nelle collezioni civiche proprio in seguito al lascito testamentario di Marchesi.

Il percorso espositivo ricostruisce la vita e l’opera dello scultore, formatosi all’Accademia di Brera sotto gli auspici di Giuseppe Bossi e poi a Roma, sotto la direzione di Canova.
La figura di Marchesi è strettamente legata alla città di Milano, dove negli anni della Restaurazione l’artista ottenne un grandissimo successo partecipando ai più importanti cantieri cittadini, dall’Arco della Pace al Duomo, e alla vita artistica, in qualità di professore dell’Accademia di Brera.

Classicista e perfetta nella forma, la sua scultura è in equilibrio tra la ricerca di una bellezza ideale ed eterna, mutuata da Canova, e lo schiudersi di una più moderna sensibilità romantica, mentre i bozzetti mostrano un’inedita forza, modernissima e quasi anticlassica, che sembra tradurre il consiglio di Winckelmann di “ideare col fuoco ma eseguire con calma”.

Il suo grandioso atelier, ricostruito dopo un incendio grazie a una sottoscrizione della cittadinanza e inaugurato dall’imperatore d’Austria Ferdinando I, era uno dei luoghi più alla moda della città, ricordato da Stendhal e Balzac, frequentato da teste coronate, artisti, scrittori, nobili e intellettuali, affrescato da Hayez e organizzato come un museo.
Qui Marchesi radunò tutti i modelli in gesso e i bozzetti delle sue sculture, ma anche la ricca collezione di opere d’arte raccolte durante gli anni.

Proprio da questo monumentale luogo nasce il suo lascito: alla sua morte lo scultore destinò infatti tutti materiali dello studio non ai musei d’arte esistenti (la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Ambrosiana) ma alla città di Milano, che all’epoca non disponeva di collezioni d’arte.
Primo di una lunga serie di doni di artisti e collezionisti che si susseguiranno nei decenni successivi, il lascito di Marchesi si pone quindi alle origini delle collezioni artistiche civiche.

Il dono comprendeva le numerosissime opere dello scultore (modelli, bozzetti, disegni), ma anche tutto ciò che aveva collezionato in vita: sculture antiche, disegni, incisioni, dipinti, cartoni e libri, con particolare riferimento agli artisti a lui contemporanei.
Il numero maggiore di opere è custodito dalla Galleria d’Arte Moderna, inaugurata nel 1903 ma il cui nucleo fondativo può ben essere rintracciato nella collezione di Marchesi.

La mostra intende ricostruire la complessità della raccolta e la sua importanza per la nascita delle collezioni artistiche cittadine, in cui risulta profondamente innervata, avvalendosi del contributo degli istituti civici: il Gabinetto dei Disegni, la Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, la Biblioteca d’Arte, il Civico Archivio Fotografico, il Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco.

Alle sculture di Marchesi della Galleria d’Arte Moderna viene così accostata per la prima volta una selezione di dipinti, disegni, incisioni e libri di diversi artisti a lui vicini. L’esposizione è l’occasione per mostrare i risultati di un’ampia campagna di restauri su sculture, bozzetti e terrecotte di Marchesi, con particolare riferimento alle principali imprese cittadine.

La mostra è curata da Omar Cucciniello.

Regione: Lombardia
Luogo: GAM Galleria d’Arte Moderna di Milano, via Palestro 16
Telefono: 02/88445943
Orari di apertura: 10-17,30. Lunedì chiuso
Costo: 5 euro; ridotto 3 euro
Dove acquistare: www.gam-milano.com
Sito web: www.gam-milano.com
Organizzatore: Comune di Milano e GAM Galleria d’Arte Moderna
Neoclassico e Romantico. Pompeo Marchesi, scultore collezionista