Mostra Montale e Quasimodo, due poeti per due Nobel - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
Due poeti e non due qualunque: Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, baluardi della poesia italiana del Novecento.
Due poeti pressocché coetanei che compongono i loro versi nello stesso periodo storico ma verso il quale hanno atteggiamenti diversi: Quasimodo assume una posizione più marcatamente politica, soprattutto dopo la guerra, mentre Montale all’impegno esplicito preferisce la poesia dell’introspezione e delle Occasioni, quelle che l’uomo non ha saputo cogliere.
La Kasa conserva di entrambi meravigliosi volumi, tra prime edizioni rare e rarissime, libri con dedica, traduzioni e anche bozze manoscritte delle poesie. Gli ingredienti perfetti per una mostra.
Il traguardo che li accomuna è il premio Nobel.
Il primo ad ottenerlo, nel 1959, è Quasimodo che, stando al titolo dell’«Espresso» che racconta la vicenda, “In Svezia piace perfino ai calciatori”.
La copia del settimanale che si trova in mostra, insieme ad altri articoli e saggi (Emilio Cecchi sul «Corriere» inizia il suo articolo con “A caval donato non si guarda in bocca”), è già una indicazione del diverso sentire intorno ai due poeti: un’empatia più viscerale e più trasversale del pubblico verso Quasimodo e un riconoscimento più convinto del mondo intellettuale e accademico per Montale.
L’anno del poeta genovese è invece il 1975. Dopo l’annuncio arrivato via telefono da Stoccolma, Montale commenta così: «Dovrei dire cose solenni, immagino. Mi viene un dubbio: nella vita trionfano gli imbecilli. Lo sono anch’io?». A proposito del Nobel viene esposto, tra gli altri, il volume Con Montale a Stoccolma, dove Domenico Porzio – dirigente editoriale e critico letterario – ricostruisce quelle giornate con “un diario di Svezia con prologo a Milano”, tra aneddoti e fotografie del dietro le quinte.
Prima di arrivare al Nobel c’è ovviamente per entrambi un ricco percorso che viene documentato in mostra con le principali raccolte di poesia in prima edizione.
Le sezioni dedicate alla poesia sono, com’è naturale, le più corpose.
Pure nutrita è la schiera di volumi con le traduzioni in lingua estera, alcune pubblicate prima dei rispettivi Nobel, a testimoniare l’importanza che la poesia italiana del Novecento aveva anche fuori dai confini nazionali. Traduzioni uscite in tutte le lingue più diffuse, inglese, francese, tedesco ma anche nelle più inaspettate, una su tutte la raccolta in Macedone delle più note poesie montaliane. Con tanto di dedica.
Due poeti pressocché coetanei che compongono i loro versi nello stesso periodo storico ma verso il quale hanno atteggiamenti diversi: Quasimodo assume una posizione più marcatamente politica, soprattutto dopo la guerra, mentre Montale all’impegno esplicito preferisce la poesia dell’introspezione e delle Occasioni, quelle che l’uomo non ha saputo cogliere.
La Kasa conserva di entrambi meravigliosi volumi, tra prime edizioni rare e rarissime, libri con dedica, traduzioni e anche bozze manoscritte delle poesie. Gli ingredienti perfetti per una mostra.
Il traguardo che li accomuna è il premio Nobel.
Il primo ad ottenerlo, nel 1959, è Quasimodo che, stando al titolo dell’«Espresso» che racconta la vicenda, “In Svezia piace perfino ai calciatori”.
La copia del settimanale che si trova in mostra, insieme ad altri articoli e saggi (Emilio Cecchi sul «Corriere» inizia il suo articolo con “A caval donato non si guarda in bocca”), è già una indicazione del diverso sentire intorno ai due poeti: un’empatia più viscerale e più trasversale del pubblico verso Quasimodo e un riconoscimento più convinto del mondo intellettuale e accademico per Montale.
L’anno del poeta genovese è invece il 1975. Dopo l’annuncio arrivato via telefono da Stoccolma, Montale commenta così: «Dovrei dire cose solenni, immagino. Mi viene un dubbio: nella vita trionfano gli imbecilli. Lo sono anch’io?». A proposito del Nobel viene esposto, tra gli altri, il volume Con Montale a Stoccolma, dove Domenico Porzio – dirigente editoriale e critico letterario – ricostruisce quelle giornate con “un diario di Svezia con prologo a Milano”, tra aneddoti e fotografie del dietro le quinte.
Prima di arrivare al Nobel c’è ovviamente per entrambi un ricco percorso che viene documentato in mostra con le principali raccolte di poesia in prima edizione.
Le sezioni dedicate alla poesia sono, com’è naturale, le più corpose.
Pure nutrita è la schiera di volumi con le traduzioni in lingua estera, alcune pubblicate prima dei rispettivi Nobel, a testimoniare l’importanza che la poesia italiana del Novecento aveva anche fuori dai confini nazionali. Traduzioni uscite in tutte le lingue più diffuse, inglese, francese, tedesco ma anche nelle più inaspettate, una su tutte la raccolta in Macedone delle più note poesie montaliane. Con tanto di dedica.
Regione: Lombardia
Luogo: Kasa dei Libri, largo De Benedetti 4
Telefono: 02/66989018
Orari di apertura: 15-19. Sabato e domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.kasadeilibri.it/
Organizzatore: Kasa dei Libri