Mostra Monaco, Vienna, Trieste, Roma. Il Primo Novecento al Revoltella - Trieste

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 30/01/2018 Aggiornato il 30/01/2018

Il titolo dell'esposizione si riferisce all'influenza di Monaco di Baviera e di Vienna su Trieste, negli anni in cui il capoluogo giuliano apparteneva all’Impero d'Austria-Ungheria, e l’interscambio tra gli artisti della città e del territorio e l’Italia. Il percorso, ideato da Susanna Gregorat, conservatore del museo, si sviluppa in sette sezioni con l'intento di documentare i flussi e le influenze, dagli anni delle Secessioni a quelli del “ritorno all’ordine”, coprendo una storia che dall'inizio del Novecento si inoltra nel “secolo lungo”, sino ad arrivare al secondo conflitto mondiale. L’esposizione inizia dalle opere realizzate nei primi anni del Novecento dai più prestigiosi e noti artisti triestini e giuliani. Ricorrono i nomi di Eugenio Scomparini, Glauco Cambon, Arturo Rietti, Adolfo Levier, Argio Orell, Vito Timmel, Guido Marussig, Antonio Camaur, Alfonso Canciani, Piero Lucano, Guido Grimani, Gino Parin, e ancora Carlo Sbisà, Arturo Nathan, Leonor Fini, Giorgio Carmelich, Vittorio Bolaffio, Edgardo Sambo, Marcello Mascherini. Sono dipinti, sculture e grafica fortemente condizionati dal clima secessionista d’Oltralpe di Monaco e di Vienna. Una sezione monografica è riservata all’arte pittorica e grafica di Federico Pollack, più noto a Trieste come Gino Parin, contraddistinta da uno stile del tutto originale e maturata in ambito europeo e britannico. Il percorso introduce poi il visitatore nella duplice sezione dedicata all'arte italiana degli anni Venti e Trenta, dove si trovano i dipinti di Felice Casorati, Carlo Carrà, Mario Sironi, Guido Cadorin e Felice Carena, in ambito nazionale. E, a livello territoriale, le autorevoli opere di Piero Marussig, Carlo Sbisà, Edgardo Sambo, Oscar Hermann Lamb, Edmondo Passauro, Mario Lannes, Eligio Finazzer Flori, Alfonso Canciani. La sezione successiva approfondisce lo stretto rapporto umano e artistico instauratosi tra i triestini Arturo Nathan, Carlo Sbisà e Leonor Fini, Giorgio Carmelich. Segue la sezione dedicata alla figura del pittore goriziano Vittorio Bolaffio, artista dalla personalità tormentata, fortemente legato a Trieste e al triestino Umberto Saba. Conclude il percorso la sezione inedita riservata alla Secessione romana, rievocata dai dipinti di alcuni protagonisti di quella stagione particolare sviluppatasi tra il 1913 e il 1916, con opere di artisti come Armando Spadini, Plinio Nomellini, Giovanni Romagnoli, Felice Carena, Lorenzo Viani, Teodoro Wolf-Ferrari, Virgilio Guidi, lo scultore Ceconi di Montececon e il triestino Edgardo Sambo.

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Trieste
Regione: Friuli Venezia Giulia
Luogo: Civico Museo Revoltella, via Armando Diaz 27
Telefono: 040/6754350; Sito: www.museorevoltella.it
Orari di apertura: 10-19. Martedì chiuso
Costo: 7 euro; ridotto 5 euro