Mostra MODA E PUBBLICITÀ IN ITALIA 1950-2000 - Traversetolo

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Traversetolo (Parma)
All'evoluzione della promozione pubblicitaria in Italia nel settore della moda nel corso della seconda metà del Novecento è dedicata la nuova mostra della Fondazione Magnani-Rocca Rocca – la celebre Villa dei Capolavori a Mamiano di Traversetolo.
Più di trecento opere – tra manifesti, riviste, spot, fotografie, cinema, video, gadget pubblicitari e persino le mitiche figurine Fiorucci – in un percorso inedito che attraversa mezzo secolo di trasformazioni dell’immaginario collettivo, con uno sguardo filologico e insieme poetico sulla storia della moda e della sua comunicazione.
Il cinema e la televisione ne diventano lo specchio, con spot entrati nel mito collettivo.
Dal 1950 al 2000 lo stile italiano si lancia nel mondo.
La moda si conferma una macchina potente di comunicazione e si definisce sempre più come linguaggio e performance del corpo.
La mostra racconta come la moda e la pubblicità, insieme, abbiano saputo attraversare i cambiamenti economici, sociali e culturali del nostro paese a generarne i miti, gli stereotipi, la creatività, i desideri.
L’Italia entra nel secondo dopoguerra timidamente, osservando il dinamismo pubblicitario americano ma restando ancorata a un sistema artigianale: grafici, illustratori, cartellonisti.
La vera svolta arriva con le televisioni private, il colore in tv, la disgregazione dei modelli unici: la pubblicità diventa un linguaggio pop, potente, invasivo.
È una nuova forma d’arte visiva, e la moda il suo laboratorio più vibrante. Un’importante sezione della mostra viene dedicata proprio alla visione di alcuni degli spot televisivi più caratteristici di quegli anni, entrati a far parte dell’immaginario collettivo.
Gli anni Ottanta e Novanta segnano l'apice e vedono il successo mondiale del brand “Made in Italy”.
La moda italiana smette di essere solo industria e comunica storie, perso.naggi, esperienze creando nuovi immaginari.
La mostra è a cura, come il precedente capitolo dedicato al periodo 1850-1950, di Dario Cimorelli, editore e esperto di comunicazione, Eugenia Paulicelli, Professoressa ordinaria e fondatrice della scuola di specializzazione di “Fashion Studies” presso il Graduate Center e il Queens College della City University di New York, Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca.
Più di trecento opere – tra manifesti, riviste, spot, fotografie, cinema, video, gadget pubblicitari e persino le mitiche figurine Fiorucci – in un percorso inedito che attraversa mezzo secolo di trasformazioni dell’immaginario collettivo, con uno sguardo filologico e insieme poetico sulla storia della moda e della sua comunicazione.
Il cinema e la televisione ne diventano lo specchio, con spot entrati nel mito collettivo.
Dal 1950 al 2000 lo stile italiano si lancia nel mondo.
La moda si conferma una macchina potente di comunicazione e si definisce sempre più come linguaggio e performance del corpo.
La mostra racconta come la moda e la pubblicità, insieme, abbiano saputo attraversare i cambiamenti economici, sociali e culturali del nostro paese a generarne i miti, gli stereotipi, la creatività, i desideri.
L’Italia entra nel secondo dopoguerra timidamente, osservando il dinamismo pubblicitario americano ma restando ancorata a un sistema artigianale: grafici, illustratori, cartellonisti.
La vera svolta arriva con le televisioni private, il colore in tv, la disgregazione dei modelli unici: la pubblicità diventa un linguaggio pop, potente, invasivo.
È una nuova forma d’arte visiva, e la moda il suo laboratorio più vibrante. Un’importante sezione della mostra viene dedicata proprio alla visione di alcuni degli spot televisivi più caratteristici di quegli anni, entrati a far parte dell’immaginario collettivo.
Gli anni Ottanta e Novanta segnano l'apice e vedono il successo mondiale del brand “Made in Italy”.
La moda italiana smette di essere solo industria e comunica storie, perso.naggi, esperienze creando nuovi immaginari.
La mostra è a cura, come il precedente capitolo dedicato al periodo 1850-1950, di Dario Cimorelli, editore e esperto di comunicazione, Eugenia Paulicelli, Professoressa ordinaria e fondatrice della scuola di specializzazione di “Fashion Studies” presso il Graduate Center e il Queens College della City University di New York, Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Fondazione Magnani-Rocca, Villa dei Capolavori, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo
Telefono: 0521/848327; 0521/848148
Orari di apertura: 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19. Lunedì chiuso
Costo: 15 euro; ridotto 5 euro
Dove acquistare: www.magnanirocca.it
Sito web: www.magnanirocca.it
Organizzatore: Fondazione Magnani-Rocca