Mostra Michael Ackerman. Sagome fluttuanti - Milano

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 24/06/2022 Aggiornato il 24/06/2022
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Milano
Adec Arte accende una vetrina permanente sull'arte contemporanea affinché un numero sempre maggiore di persone possa fruirne. Un luogo diverso per promuovere l'arte e la bellezza a vantaggio di tutti.

Con la mostra del fotografo israeliano Michael Ackerman (Tel Aviv, 1967) prende il via il progetto di “portare l’arte sulla strada” come un museo a cielo aperto.
L’esposizione si sviluppa infatti nelle tre ampie vetrine di ADEC, centro odontoiatrico e medico attivo a Milano dal 1986, che si affacciano sulla via Edmondo De Amicis e sarà “visitabile” 24 ore al giorno. L'intento del progetto è quello di donare alla città un luogo diverso per promuovere l'arte e la bellezza a vantaggio di tutti.

La vetrina diventa così non solo uno spazio fisico ma soprattutto culturale, un teatro a disposizione di chi vuole vedere, dove gli artisti si costruiscono una nicchia esistenziale che diviene condizione fondamentale del loro lavoro, che si estende a costruire una casa comune con lo spettatore nella strada.

Il progetto si sviluppa in un percorso temporale che vedrà alternarsi artisti storici e altri contemporanei, impegnati in una nuova esperienza espositiva, senza la metaforica protezione, sia fisica che culturale, del perimetro di uno spazio delimitato da muri.

Questa prima mostra è un'occasione importante per vedere e incontrare uno degli artisti più interessanti della fotografia internazionale attraverso una selezione di alcune delle fotografie più significative degli ultimi anni, appositamente scelta dall'artista e dal curatore.

Nel lavoro di Michael Ackerman, documentario e autobiografia concorrono alla finzione, e tutto si dissolve in allucinazione. La sua fotografia è sempre stata attraversata da tematiche ordinarie e straordinarie: tempo e atemporalità, storia personale e storia dei luoghi restituite tramite immagini deteriorate e danneggiate, non come scelta stilistica ma come rimando analogico all’esperienza, che non è mai incontaminata. I suoi particolari viaggi abbracciano New York, L'Avana, Berlino, Napoli, Parigi, Varsavia e Cracovia, ma i luoghi non sono necessariamente riconoscibili.

Già da tempo, nelle sue fotografie, Ackerman muove verso la cancellazione delle distinzioni geografiche e di altra natura con la volontà di allontanarsi dalle restrizioni del metodo documentario tradizionale.
Se il lavoro di Ackerman appare duro a prima vista, i paesaggi ci riportano a una delicatezza equilibrata, a una fiducia nella bellezza.

L'artista ha un interesse profondo per gli arcaici treni coperti di neve che attraversano l'Europa e che l'hanno attraversata, soprattutto l'Europa Orientale. Su questi treni, oggi, si percorrono centinaia di chilometri, ma durante il viaggio non si è in nessun luogo e, d’inverno, si fluttua in mezzo al biancore, che contrasta e ci rimanda con la memoria ai terribili treni merci delle deportazioni naziste, con i vagoni piombati, che durante la seconda guerra mondiale percorrevano le stesse rotte. Lo stesso candore ma ben diversa percezione.
Il bianco, fortemente vignettato, e il nero caratterizzano tutto il suo lavoro, formando delle atmosfere ovattate quasi nebbiose dove le figure appaiono irreali nella realtà che le circonda.

Tra le tante immagini una, ad esempio, è quella emblematica di un anziano cameriere che elegante si aggira con lo sguardo sperduto in una città deserta e della serie dei ritratti, che sarà esposta in mostra, di uomini che raffigurano la prova del disagio contemporaneo, contorti in smorfie di dolore o con gli sguardi perduti nel nulla, più ritratti di anime che rappresentano ciò che è rimasto dopo che la vita è passata.

Tutte immagini che ci raccontano la fatica di vivere, l'inquietudine di tempi difficili e la paura di viverli. La paura si mescola all’audacia, la gioia comporta un po' di trepidazione, l'innocenza è assolutamente reale, ma intricata e fugace. Alla fine di questo percorso, la sensazione è comunque di armonia e di riflessione.

La mostra è a cura di Davide Di Maggio, in collaborazione con Claudio Composti / mc2gallery.



Regione: Lombardia
Luogo: ADEC ARTE, via Edmondo de Amicis 28
Telefono: 02/40702111
Orari di apertura: 23 ore su 24
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: https://www.adec.it/
Organizzatore: Adec
Michael Ackerman. Sagome fluttuanti