Mostra Matteo Basilé. Hybrida - Roma
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Roma
Sperimentatore di linguaggi, tra i più quotati innovatori dell’arte contemporanea dalla metà degli anni Novanta e tra i primi in Europa a sperimentare l’ibridazione tra arte e digitale, Matteo Basilé torna a giocare con i linguaggi del digitale facendone vera e propria materia prima per nuovi progetti artistici che indagano, interrogano e sperimentano le nuovissime frontiere, rendendo materiale l’immateriale e dando vita a nuove visioni.
In mostra una selezione di opere realizzate nel 2022 e mai esposte a Roma, oltre a un nuovissimo progetto di opere NFT prodotte dalla neo nata ARTITUDE.AI.
Se nella storia antica l’ibridismo fu immaginato fra mondo animale e mondo umano (dalla Sfinge di Giza al mito del fauno), oggi l’ibridismo è fra uomo, tecnologia e biologia, che si tratti di chip sottopelle o microrganismi biologici come i virus.
La mostra si articola tra opere fotografiche di vario formato che adattano le loro superfici alle direzioni energetiche del singolo soggetto, al piano d’irradiazione, ad una capacità di evocare paesaggi anche quando questi non compaiono.
Fondali piatti di matrice fiamminga isolano le figure femminili di quest’antropologia futuribile, imponendo la centralità alla Rembrandt della loro drammaturgia, come se ci indicassero i margini dei nostri sbagli e delle occasioni perdute.
I tre monitor che contengono altrettanti ritratti compiono lo stesso rituale ma con la qualità semantica dell’alta definizione, dentro una grammatica digitale che esalta l’infinitesimale percezione del dettaglio microscopico.
Da oltre un ventennio Basilé dimostra come la cultura digitale sia integrata ai linguaggi analogici, codificando una grammatica che si contamina con le altre grammatiche espressive, sottolineando una sincronia tra potenza e atto tecnologico.
La sua visione stabilisce le coordinate della fotodigigrafia, sintesi virtuosa tra meccanica e elettronica, tradizione e innovazione, setting reale e virtuale, manualità minuziosa e tecnologia esemplare.
Basilé ha sempre attraversato i generi, le etnie, i luoghi e ha reso universali le storie di pochi. Con la sua fotografia ha raccontato la stratificazione umana tra bellezza e diversità rendendo i suoi soggetti creature sospese in un tempo indefinito e in una forma fisica ibrida come è oggi il concetto del Metaverso.
L’umanità di Basilé ha seguito l’andamento macroscopico del Pianeta; le vecchie barriere geografiche, politiche e ideologiche sono ormai scomparse, superate da una coscienza della rinascita collettiva, da una nuova genealogia meticcia, da un sincretismo perfezionato.
La mostra è a cura di Gianluca Marziani.
In mostra una selezione di opere realizzate nel 2022 e mai esposte a Roma, oltre a un nuovissimo progetto di opere NFT prodotte dalla neo nata ARTITUDE.AI.
Se nella storia antica l’ibridismo fu immaginato fra mondo animale e mondo umano (dalla Sfinge di Giza al mito del fauno), oggi l’ibridismo è fra uomo, tecnologia e biologia, che si tratti di chip sottopelle o microrganismi biologici come i virus.
La mostra si articola tra opere fotografiche di vario formato che adattano le loro superfici alle direzioni energetiche del singolo soggetto, al piano d’irradiazione, ad una capacità di evocare paesaggi anche quando questi non compaiono.
Fondali piatti di matrice fiamminga isolano le figure femminili di quest’antropologia futuribile, imponendo la centralità alla Rembrandt della loro drammaturgia, come se ci indicassero i margini dei nostri sbagli e delle occasioni perdute.
I tre monitor che contengono altrettanti ritratti compiono lo stesso rituale ma con la qualità semantica dell’alta definizione, dentro una grammatica digitale che esalta l’infinitesimale percezione del dettaglio microscopico.
Da oltre un ventennio Basilé dimostra come la cultura digitale sia integrata ai linguaggi analogici, codificando una grammatica che si contamina con le altre grammatiche espressive, sottolineando una sincronia tra potenza e atto tecnologico.
La sua visione stabilisce le coordinate della fotodigigrafia, sintesi virtuosa tra meccanica e elettronica, tradizione e innovazione, setting reale e virtuale, manualità minuziosa e tecnologia esemplare.
Basilé ha sempre attraversato i generi, le etnie, i luoghi e ha reso universali le storie di pochi. Con la sua fotografia ha raccontato la stratificazione umana tra bellezza e diversità rendendo i suoi soggetti creature sospese in un tempo indefinito e in una forma fisica ibrida come è oggi il concetto del Metaverso.
L’umanità di Basilé ha seguito l’andamento macroscopico del Pianeta; le vecchie barriere geografiche, politiche e ideologiche sono ormai scomparse, superate da una coscienza della rinascita collettiva, da una nuova genealogia meticcia, da un sincretismo perfezionato.
La mostra è a cura di Gianluca Marziani.
Regione: Lazio
Luogo: Visionarea Art Space, Auditorium della Conciliazione, piazza Pia 1
Telefono: 06/6889 22744
Orari di apertura: 12-19. Domenica e lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.visionarea.org; www.matteobasile.com
Organizzatore: Visionarea Art Space