Mostra Mario Sagradini. La legge dell’imbuto - Venezia

A cura di Manuela Vaccarone
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Aggiornato il Alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, l’Uruguay è rappresentato da un unico artista, Mario Sagradini (Uruguay 1946), il cui lavoro, dal 1990, costituisce un prezioso e significativo contributo all’arte contemporanea. L’opera presentata alla Biennale Arte rappresenta un recinto per il bestiame denominato “imbuto”, utilizzato in Uruguay dal secolo XIX e che l’artista ha ricostruito partendo da una vecchia fotografia appena leggibile. Ha la forma di un luogo pensato per determinati corpi, tuttavia viene esposto senza di essi. Estratta dal suo contesto si offre come un cubicolo vuoto, come uno scenario fantasmatico la cui memoria perduta aspetta di essere riscattata dalla presenza di altri corpi capaci di occuparlo. Il titolo dell'installazione si riferisce a un termine popolare che fa riferimento all’imparzialità del sistema legale (il largo per pochi, lo stretto per molti) che corrisponde con la forma carceraria dell’artefatto, i cui due pali dell’ingresso e dell’uscita sorreggono travi a mo’ di ghigliottina, che suggeriscono un misterioso rito sacrificale. Parte di una storia, che riguarda più di cento anni di lavoro rurale nel Rio de la Plata, si riassume in questa macchina politica destinata a selezionare e a decidere il destino finale di corpi, che può essere letta anche come una metafora del potere e dell’animalità della condizione umana. Ci sono due aspetti collegati a questa proposta: da un lato il formato della struttura architettonica, dall’altro la vocazione teatrale dell’installazione. Il primo obbedisce alla funzione originale di “imbuto”, in virtù della quale presenta portali, accessi, pali, paramenti e altri dispositivi che conferiscono alla costruzione una configurazione appropriata alla scala umana e vicina al linguaggio dell’architettura. La seconda è dovuta alle condizioni di montaggio, del suo concetto scenografico, che invita il visitatore a dialogare corporalmente con l’artefatto per infrangere la barriera che impone lo spettacolo. Il Padiglione uruguaiano è uno dei 29 situati nei Giardini della Biennale. Il commissario del Padiglione è Alejandro Denes, Consigliere della Direción Nacional de Cultura del Ministerio de Educación y Cultura e il curatore è Gabriel Peluffo Linari, architetto e accademico riconosciuto per le sue ricerche sull’arte uruguaiana e latinoamericana.
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Venezia
Regione: Veneto
Luogo: Giardini della Biennale, Padiglione dell'Uruguay, Sestiere Castello
Telefono: 041/5218828; Sito: www.labiennale.org
Orari di apertura: 10-18
Costo: 25 euro; ridotto 22 euro
