Mostra Marina Ballo Charmet, Tatay - Firenze
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Firenze
Il Ponte conclude la stagione espositiva, prima della pausa estiva, con la personale dedicata a Marina Ballo Charmet (Milano, 1952), Tatay (padre, in filippino).
Il progetto, del quale la galleria tratta il risultato fotografico, si lega alla videoinstallazione Tatay.
Nella videoinstallazione di Tatay la ricerca artsitica “di Marina Ballo Charmet è una poetica e raffinata riflessione sul tema della paternità in cui suono e immagine si intrecciano e si rafforzano a vicenda per riportare a voci e gesti privati, personali, afferenti alla sfera del quotidiano, ma al contempo universali e ancestrali”, come scrive Stefano Boeri per la presentazione alla Triennale di Milano. Progetto presentato poi alla Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2022.
Un ambiente sonoro oscuro dove 12 voci di padri di paesi e lingue diversi cantano la ninnananna al loro bambino.
Le voci si intrecciano e si susseguono a formare un'unica voce ancestrale e primordiale, che non dice ma canta e il gesto della proiezione che si ripete e si intravede nell'oscurità è quello del padre che culla il suo piccolo.
In galleria viene presentato per la prima volta il percorso strettamente fotografico di questa ricerca artistica, attraverso dodici fotografie a colori di grande formato, del progetto Tatay, realizzate negli ultimissimi anni.
Esse afferiscono alla genitorialità maschile, alla relazione primaria padre-figlio. Spesso dettagli di aree di contatto tra il padre e il bimbo molto piccolo dove si suggerisce una intimità tattile olfattiva.
La mostra è a cura di Marco Meneguzzo.
Il progetto, del quale la galleria tratta il risultato fotografico, si lega alla videoinstallazione Tatay.
Nella videoinstallazione di Tatay la ricerca artsitica “di Marina Ballo Charmet è una poetica e raffinata riflessione sul tema della paternità in cui suono e immagine si intrecciano e si rafforzano a vicenda per riportare a voci e gesti privati, personali, afferenti alla sfera del quotidiano, ma al contempo universali e ancestrali”, come scrive Stefano Boeri per la presentazione alla Triennale di Milano. Progetto presentato poi alla Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2022.
Un ambiente sonoro oscuro dove 12 voci di padri di paesi e lingue diversi cantano la ninnananna al loro bambino.
Le voci si intrecciano e si susseguono a formare un'unica voce ancestrale e primordiale, che non dice ma canta e il gesto della proiezione che si ripete e si intravede nell'oscurità è quello del padre che culla il suo piccolo.
In galleria viene presentato per la prima volta il percorso strettamente fotografico di questa ricerca artistica, attraverso dodici fotografie a colori di grande formato, del progetto Tatay, realizzate negli ultimissimi anni.
Esse afferiscono alla genitorialità maschile, alla relazione primaria padre-figlio. Spesso dettagli di aree di contatto tra il padre e il bimbo molto piccolo dove si suggerisce una intimità tattile olfattiva.
La mostra è a cura di Marco Meneguzzo.
Regione: Toscana
Luogo: Galleria Il Ponte arte moderna e contemporanea, via di Mezzo 42/b
Telefono: 055/240617
Orari di apertura: 15-19 da lunedì a venerdì; sabato su appuntamento. Domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.galleriailponte.com/it
Organizzatore: Galleria Il Ponte - Firenze