Mostra Margherita Morgantin. Cronache dal viaggio breve, 15.289.000 minuti - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
La residenza di Margherita Morgantin è iniziata il 29 agosto lungo le tratte percorse dai treni Trenord che attraversano tutta la Lombardia fino alle regioni confinanti, lungo una rete di 2000 chilometri di paesaggi sempre diversi.
Un viaggio lungo un mese alla ricerca del limite geografico e sociologico, per cercare un tempo presente che permetta di osservare l’insieme delle connessioni esistenti fra comunità e territori.
Il viaggio di Margherita Morgantin è un progetto di eco semantica che cerca di stabilire, attraverso il ritmo, la ripetizione, i segni e le tracce, i rapporti che instauriamo con l’ecologia intesa come la scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e gli ambienti organici o inorganici in cui viviamo.
Un’esperienza nata dalla collaborazione con Trenord, una delle più importanti realtà europee del trasporto pubblico ferroviario, con l’obiettivo di rivestire di valore il tempo del viaggio - quei 15.289.000 minuti intesi come tempo collettivo di chi si sposta in treno ogni giorno - l’incontro con l’altro e lo sguardo sulle cose.
Margherita Morgantin durante la residenza ha avuto a disposizione una stazione di sosta ed elaborazione dati nello studio Atelier Nagasawa presso Casa degli Artisti.
Qui, ad accogliere i visitatori, un'installazione dal titolo STAZIONE 1 composta da un light box che riporta la frase Stazione di trasformazione e conversione, riscritta dall’artista, e cinque zafu, cuscini da meditazione.
La scritta, come a indicare un capolinea, entra in relazione con i cuscini, ognuno dei quali raffigura simbolicamente un elemento naturale incontrato dall’artista alla discesa dal treno una volta arrivata a destinazione: cieli in diversi momenti del giorno, le acque dei grandi laghi lombardi, le colline arse dall’ultimo sole estivo, le sterpaglie dei campi a sud della regione.
In un processo continuo di scambio e trasformazione di energie, la fine dei binari è il tempo di sosta, di trasformazione e conversione del proprio sguardo; è il vero confronto con la natura, confine stabilito dalla geografia, come nella stazione di Como, o di Laveno, dove il lago si impone come limite.
Cronache dal viaggio breve, 15.289.000 minuti/presenza alternata è un audio performance realizzata dall’artista con Beatrice Goldoni e Simone Schiavo. È un'opera immersiva che isola lo spettatore in cuffia e costruisce un panorama sonoro in cui la prossimità dei corpi e il linguaggio trasformano l’incontro con l’altro e lo sguardo sulle cose.
Un'opera il cui spartito è composto da dati tecnici, sigle, numeri, destinazioni, parole incontrate, suoni e testimonianze; un audio esperienziale capace di ri-definire, attraverso il riconoscimento ciclico dei segni e della loro ritmica ripetizione, la nostra geografia interiore.
Margherita Morgantin realizza una pratica poetica delle relazioni volta alla trasformazione dell’incontro nello spazio, all’espressività dei corpi, al viaggio e al tempo dentro il paesaggio.
L'ultima opera presentata è una fotografia nella quale l’artista ha inserito un disegno. Scattata dentro il tornio che ogni due settimane livella a precisione le ruote dei treni, all’interno dell’officina di manutenzione di Novate Milanese, l’opera evidenzia micro-infrastrutture in grado di spostare mondi.
Osservazione, linguaggio e processi di ascolto sensoriale in presenza sono la pratica artistica con cui Margherita Morgantin si confronta con il mondo.
Un viaggio lungo un mese alla ricerca del limite geografico e sociologico, per cercare un tempo presente che permetta di osservare l’insieme delle connessioni esistenti fra comunità e territori.
Il viaggio di Margherita Morgantin è un progetto di eco semantica che cerca di stabilire, attraverso il ritmo, la ripetizione, i segni e le tracce, i rapporti che instauriamo con l’ecologia intesa come la scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e gli ambienti organici o inorganici in cui viviamo.
Un’esperienza nata dalla collaborazione con Trenord, una delle più importanti realtà europee del trasporto pubblico ferroviario, con l’obiettivo di rivestire di valore il tempo del viaggio - quei 15.289.000 minuti intesi come tempo collettivo di chi si sposta in treno ogni giorno - l’incontro con l’altro e lo sguardo sulle cose.
Margherita Morgantin durante la residenza ha avuto a disposizione una stazione di sosta ed elaborazione dati nello studio Atelier Nagasawa presso Casa degli Artisti.
Qui, ad accogliere i visitatori, un'installazione dal titolo STAZIONE 1 composta da un light box che riporta la frase Stazione di trasformazione e conversione, riscritta dall’artista, e cinque zafu, cuscini da meditazione.
La scritta, come a indicare un capolinea, entra in relazione con i cuscini, ognuno dei quali raffigura simbolicamente un elemento naturale incontrato dall’artista alla discesa dal treno una volta arrivata a destinazione: cieli in diversi momenti del giorno, le acque dei grandi laghi lombardi, le colline arse dall’ultimo sole estivo, le sterpaglie dei campi a sud della regione.
In un processo continuo di scambio e trasformazione di energie, la fine dei binari è il tempo di sosta, di trasformazione e conversione del proprio sguardo; è il vero confronto con la natura, confine stabilito dalla geografia, come nella stazione di Como, o di Laveno, dove il lago si impone come limite.
Cronache dal viaggio breve, 15.289.000 minuti/presenza alternata è un audio performance realizzata dall’artista con Beatrice Goldoni e Simone Schiavo. È un'opera immersiva che isola lo spettatore in cuffia e costruisce un panorama sonoro in cui la prossimità dei corpi e il linguaggio trasformano l’incontro con l’altro e lo sguardo sulle cose.
Un'opera il cui spartito è composto da dati tecnici, sigle, numeri, destinazioni, parole incontrate, suoni e testimonianze; un audio esperienziale capace di ri-definire, attraverso il riconoscimento ciclico dei segni e della loro ritmica ripetizione, la nostra geografia interiore.
Margherita Morgantin realizza una pratica poetica delle relazioni volta alla trasformazione dell’incontro nello spazio, all’espressività dei corpi, al viaggio e al tempo dentro il paesaggio.
L'ultima opera presentata è una fotografia nella quale l’artista ha inserito un disegno. Scattata dentro il tornio che ogni due settimane livella a precisione le ruote dei treni, all’interno dell’officina di manutenzione di Novate Milanese, l’opera evidenzia micro-infrastrutture in grado di spostare mondi.
Osservazione, linguaggio e processi di ascolto sensoriale in presenza sono la pratica artistica con cui Margherita Morgantin si confronta con il mondo.
Regione: Lombardia
Luogo: Atelier Hidetoshi Nagasawa, Casa degli Artisti, corso Garibaldi 89/A
Telefono: 02/45479012
Orari di apertura: 12,30-22 da martedì a sabato; 12,30-19 domenica. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.casadegliartisti.org
Organizzatore: Casa degli Artisti in collaborazione con Trenord