Mostra Liutai Italiani del Novecento nelle Collezioni del Museo del Violino - Cremona

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 26/09/2022 Aggiornato il 26/09/2022
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Cremona
La mostra racconta la rinascita della tradizione liutaria italiana, ricostruisce le vicende della liuteria cremonese e italiana durante il secolo scorso, dalle difficoltà dei primi decenni sino al rinnovato protagonismo di fine secolo.

Il racconto è affidato a 57 strumenti che costituiscono la Collezione di liuteria italiana, frutto di numerose donazioni che si sono susseguite dal 1932 al 2021 e oggi conservata al Museo del Violino: per la maggior parte violini (tra i quali quello in miniatura del liutaio genovese Giuseppe Lecchi e il contro violino di Valentino De Zorzi), ma anche viole, violoncelli e un violetto, uno strumento suonato a spalla di taglia intermedia fra la viola e il violoncello, brevettato dal cremonese Luigi Digiuni nel 1922. Sono inoltre presentati archetti di Cesare Candi e Giovanni Lucchi.

Unico strumento ospite dell’esposizione è il violino proveniente dal Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, donato nel 1934 a Gabriele D’Annunzio da Gaetano Sgarabotto, promotore negli anni Venti della scuola di liuteria di Parma. Sgarabotto, grande ammiratore del Vate, realizzò questo strumento appositamente per lui, nella speranza di poter fregiare la propria scuola di liuteria di un motto o di una frase dettati dal poeta.

Fra gli strumenti esposti, il violino e la viola costruiti nel 1924 dal bolognese Giuseppe Fiorini, considerato il pioniere della liuteria moderna, il quale nel 1930 donò alla città di Cremona la sua straordinaria collezione di reperti stradivariani: forme, modelli, attrezzi e disegni utilizzati da Antonio Stradivari per realizzare i suoi capolavori.
È proprio utilizzando i modelli stradivariani che Fiorini costruì la viola e il violino in esposizione e che sono i primi due strumenti del Novecento entrati a far parte delle Collezioni civiche.

Non potevano mancare gli strumenti vincitori della Mostra – Concorso Nazionale di Liuteria Moderna svoltasi a Cremona nel 1937, nell’ambito delle Celebrazioni per il bicentenario della morte di Stradivari.

In quell’occasione alla città venne riconosciuto un ruolo chiave per la rinascita degli artigiani e di una tradizione storica dell’intero Paese, per una nuova affermazione del “genio italico”. Gli strumenti vincitori di quell’edizione furono donati al Museo Civico; fra i liutai premiati nelle diverse categorie, molti dei Maestri che rappresentano l’eccellenza del secolo scorso e che ancora oggi sono un punto di riferimento per gli artigiani contemporanei: da Igino Sderci a Ferdinando Garimberti, da Gaetano Sgarabotto a Marino Capicchioni e Giuseppe Ornati.

Agli strumenti vincitori del Concorso se ne aggiungono altri 17, premiati in precedenti concorsi nazionali e provenienti dal Conservatorio Cherubini di Firenze, frutto di una donazione, sempre nel 1937, da parte della Federazione degli Artigiani.

Nasce così il nucleo inziale del Museo di Liuteria Moderna, che dà la spinta a nuove donazioni motivate essenzialmente da legami familiari, dal desiderio di ricordare il lavoro e l’impegno della persona cara attraverso l’esposizione di un suo strumento al Museo, dalla volontà di contribuire alla crescita di un patrimonio storico che si ritiene bene comune.

Il percorso espositivo della mostra, curata da Fausto Cacciatori, conservatore delle Collezioni del Museo del Violino che ha firmato anche il catalogo, è accompagnato da documenti, immagini e video che mettono in risalto alcuni passaggi significativi della storia della liuteria italiana e danno un volto ad alcuni dei suoi protagonisti.

Dida: CONTROVIOLINO DE ZORZI, 1914
Regione: Lombardia
Luogo: Museo del Violino, piazza Marconi 5
Telefono: 0372/801801
Orari di apertura: 11-17 da mercoledì a venerdì; 10-18 sabato e domenica
Costo: 12 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.museodelviolino.org
Sito web: www.museodelviolino.org
Organizzatore: Museo del Violino
Liutai Italiani del Novecento nelle Collezioni del Museo del Violino