Mostra Leggiadro Barocco. L’attività giovanile di Giuseppe Marchesi detto il Sansone - Bologna
A cura di Manuela Vaccarone
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Bologna
Le Collezioni Comunali d'Arte di Bologna presentano la prima mostra monografica dedicata al pittore Giuseppe Marchesi (Bologna, 1699-1771), per riscoprire una figura artistica significativa che operò sul versante classicista della scuola bolognese del Settecento.
Nella Bologna del XVIII secolo, la scena artistica si presentava quanto mai vivace. Tra i pittori più fecondi si distinse Giuseppe Marchesi, di temperamento irrequieto e di corporatura imponente, alla quale dovette il soprannome di Sansone.
Allievo di artisti di spicco della generazione precedente, come Aureliano Milani e Marcantonio Franceschini, Marchesi si inserì nel solco della tradizione pittorica locale che trova nei Carracci e nei loro allievi, in particolare Guido Reni, Francesco Albani e Domenico Zampieri detto il Domenichino, il modello imprescindibile.
La capacità di fondere colori caldi e forti muscolature, derivati dalla lezione dei Carracci, con la grazia arcadica del disegno, tipica della pittura del Franceschini, resero il Sansone un pittore alla moda, aggiornato sulle tendenze post-barocche che in Francia e Austria già andavano per la maggiore, apprezzato dal pubblico e dai colleghi.
La mostra dossier pensata per le Collezioni Comunali d'Arte, che conservano nella raccolta permanente il dipinto di soggetto storico Clemente VIII restituisce agli Anziani di Bologna le chiavi della città, si incentra sul periodo iniziale della sua vicenda, elegante ed aggraziato: dall'emancipazione del suo rapporto con Marco Antonio Franceschini, che gli trasmise il suo moderato gusto arcadico, fino al 1725, punto di avvio convenzionale della carriera autonoma dell'artista.
il Settecento come secolo superficiale e vuoto di contenuti. La mostra allestita alle Collezioni Comunali d'Arte intende proporre una lettura rinnovata di questo protagonista del 'barocchetto' bolognese, consentendo di formulare nuove ipotesi sull'ordinamento cronologico della sua produzione di esordio.
La mostra è curata da Antonella Mampieri e Angelo Mazza.
Dida: Giuseppe Marchesi detto Sansone (Bologna, 1699-1771), Mosè e le figlie di Jethro. Bologna, collezione privata.
Nella Bologna del XVIII secolo, la scena artistica si presentava quanto mai vivace. Tra i pittori più fecondi si distinse Giuseppe Marchesi, di temperamento irrequieto e di corporatura imponente, alla quale dovette il soprannome di Sansone.
Allievo di artisti di spicco della generazione precedente, come Aureliano Milani e Marcantonio Franceschini, Marchesi si inserì nel solco della tradizione pittorica locale che trova nei Carracci e nei loro allievi, in particolare Guido Reni, Francesco Albani e Domenico Zampieri detto il Domenichino, il modello imprescindibile.
La capacità di fondere colori caldi e forti muscolature, derivati dalla lezione dei Carracci, con la grazia arcadica del disegno, tipica della pittura del Franceschini, resero il Sansone un pittore alla moda, aggiornato sulle tendenze post-barocche che in Francia e Austria già andavano per la maggiore, apprezzato dal pubblico e dai colleghi.
La mostra dossier pensata per le Collezioni Comunali d'Arte, che conservano nella raccolta permanente il dipinto di soggetto storico Clemente VIII restituisce agli Anziani di Bologna le chiavi della città, si incentra sul periodo iniziale della sua vicenda, elegante ed aggraziato: dall'emancipazione del suo rapporto con Marco Antonio Franceschini, che gli trasmise il suo moderato gusto arcadico, fino al 1725, punto di avvio convenzionale della carriera autonoma dell'artista.
il Settecento come secolo superficiale e vuoto di contenuti. La mostra allestita alle Collezioni Comunali d'Arte intende proporre una lettura rinnovata di questo protagonista del 'barocchetto' bolognese, consentendo di formulare nuove ipotesi sull'ordinamento cronologico della sua produzione di esordio.
La mostra è curata da Antonella Mampieri e Angelo Mazza.
Dida: Giuseppe Marchesi detto Sansone (Bologna, 1699-1771), Mosè e le figlie di Jethro. Bologna, collezione privata.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Collezioni Comunali d'Arte | Palazzo d'Accursio, piazza Maggiore 6
Telefono: 051/2193998
Orari di apertura: 14-19 martedì, giovedì; 10-19 mercoledì, venerdì; 10-18,30 sabato, domenica e festivi. Lunedì chiuso
Costo: 6 euro; ridotto 3 euro
Dove acquistare: www.museibologna.it/arteantica
Sito web: www.museibologna.it/arteantica
Organizzatore: Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d'Arte Antica