Mostra Le storie di Botticelli. Tra Boston e Bergamo - Bergamo

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 15/10/2018 Aggiornato il 05/12/2018

L'Accademia Carrara di Bergamo presenta un mostra preziosa, un'occasione di confronto e studio per raccontare un artista, Sandro Botticelli (1445-1510), un'epoca e la città di Firenze.

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Bergamo
L'esposizione, a cura di M. Cristina Rodeschini e Patrizia Zambrano, celebra il ricongiungimento di due opere di Botticelli, "Storie di Virginia" e "Storie di Lucrezia", certamente già divise nell'Ottocento poiché acquisite una negli Stati Uniti e l'altra in Italia. Ora l'Accademia Carrara, grazie alla collaborazione con l'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, può dare vita a un confronto straordinario per approfondire opere, natura e storia della coppia di dipinti adesso a Bergamo e poi a Boston, da metà febbraio 2019.

Sandro Botticelli dipinge le storie di Virginia e Lucrezia intorno al 1505, un'unica committenza per due tavole sorelle, immaginate per un luogo unico, inserite in origine in un rivestimento che copriva le pareti di una stanza sino all'altezza delle spalle. La tradizione rinascimentale riporta alla decorazione delle camere, in occasione di matrimoni importanti, con scene di castità. Le due storie compaiono spesso in coppia nei cicli decorativi dell'epoca, dove la Roma antica e la Firenze rinascimentale si fondono e generano due scenografie per il sacrificio delle due donne. Le virtù femminili della pudicizia e della castità sono celebrate dalla morte di Virginia e Lucrezia e le rivolte popolari anti tiranniche sono esaltate dagli uomini pronti alla battaglia.

Botticelli, celebrato per aver saputo interpretare il suo tempo che abbraccia il massimo splendore della corte medicea fino alla sua crisi e al suo tramonto, lavora alle due tavole in età matura. Virginia e Lucrezia raccontano due storie di virtù e sacrificio, Virginia assassinata dal padre per preservarne l'onore, Lucrezia che sceglie la morte pur di salvarsi dall'ignominia. Le due storie raccontano però anche il riscatto: per Virginia la reazione dei plebei, guidati dal padre, contro l'ingiustizia del potere; per Lucrezia la rivolta contro il malgoverno di Roma.

Nella collezione dell'Accademia Carrara Virginia arriva grazie al lascito dello storico dell'arte Giovanni Morelli nel 1891; mentre Lucrezia viene acquistata nel 1894 da Isabella Stewart Gardner, dal conte Ashburnham, grazie alla mediazione di Bernard Berenson, storico dell'arte considerato uno dei massimi conoscitori del Rinascimento italiano. In mostra sono presenti anche altri due dipinti di Botticelli "Ritratto di Giuliano de' Medici" (1478-1480 circa) e "Vir dolorum" (1495-1500 circa) entrati in collezione grazie alla donazione di Giovanni Morelli. Il Ritratto di Giuliano è esposto accanto al busto in marmo che lo raffigura, prestato dal Museo del Bargello di Firenze, e dal testo di Paolo Giovio, corredato dall'incisione con il giovane erede della famiglia Medici trafitto da un pugnale, per ricordare i fatti di sangue della Congiura dei Pazzi che videro la sua morte. Il Vir dolorum viene accostato al "Crocifisso" (1496- 1498 circa) del Museo dell'Opera del Duomo di Prato.
Regione: Lombardia
Luogo: Accademia Carrara, piazza Giacomo Carrara 82
Telefono: 035/234396
Orari di apertura: 9,30-17,30 tutti i giorni
Costo: 12 euro; ridotto 10 euro
Dove acquistare: https://www.lacarrara.it/visita/informazioni-e-biglietti/
Sito web: www.lestoriedibotticelli.it
Organizzatore: Accademia Carrara
Le storie di Botticelli. Tra Boston e Bergamo