Mostra Le Affinità di Confine. Architetture tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia - Trieste

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Trieste
La mostra fotografica al Magazzino delle Idee, affacciato sul porto di Trieste, esplora un secolo di architettura transfrontaliera attraverso dittici visivi che rivelano connessioni, divergenze e memorie condivise.
La mostra si inserisce all’interno del programma di “GO! 2025&Friends”, il cartellone di eventi - collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura” - che coinvolge tutta la regione Friuli Venezia Giulia.
Esplorare i linguaggi architettonici sviluppatisi tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, territori separati da confini mutevoli, ma uniti da stratificazioni storiche, culturali e politiche, non per raccontare una storia esaustiva dell’architettura nella dimensione transfrontaliera, quanto per proporre un confronto visivo e critico tra edifici emblematici, facendo emergere affinità, divergenze e contaminazioni.
È questo l’obiettivo della mostra curata da Luka Skansi e Paolo Nicoloso, con le fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič.
L’architettura è qui letta come espressione di miti identitari, poteri e memorie collettive. I curatori rifiutano una narrazione univoca: preferiscono il metodo del dittico, accostando oltre cinquanta coppie di edifici costruiti nei due paesi, raggruppati per epoca, funzione o tematica.
Dall’epoca austro-ungarica fino alla Jugoslavia socialista, passando per le stagioni dei modernismi e dei regionalismi, fino alle più recenti tendenze, la mostra fa emergere sia specificità locali che influenze transnazionali, sottolineando la porosità dei confini culturali.
Elemento centrale è la dialettica tra edifici “gemelli” per funzione, ma diversi per linguaggio, ideologia o contesto.
Un esercizio critico e visivo, arricchito dallo sguardo esperto dei fotografi, capaci di restituire attraverso l’immagine sia il contesto urbano che il dettaglio materico.
I dittici presentano edifici della stessa tipologia e ripercorrono tre momenti: gli anni a ridosso della Prima guerra mondiale, il periodo tra le due guerre, e i decenni dal secondo dopoguerra fino alla caduta del Muro di Berlino e alla nascita della Repubblica Slovena.
Un percorso visivo e concettuale affidato alle fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič, due maestri del racconto dello spazio costruito.
L’architettura è così riaffermata come fatto vivo: non solo documento storico, ma parte integrante del nostro presente, capace di incidere sul paesaggio e sulla coscienza collettiva. La mostra invita a riflettere sul costruito come testimonianza viva di convivenze, tensioni e identità condivise.
La mostra si inserisce all’interno del programma di “GO! 2025&Friends”, il cartellone di eventi - collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura” - che coinvolge tutta la regione Friuli Venezia Giulia.
Esplorare i linguaggi architettonici sviluppatisi tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, territori separati da confini mutevoli, ma uniti da stratificazioni storiche, culturali e politiche, non per raccontare una storia esaustiva dell’architettura nella dimensione transfrontaliera, quanto per proporre un confronto visivo e critico tra edifici emblematici, facendo emergere affinità, divergenze e contaminazioni.
È questo l’obiettivo della mostra curata da Luka Skansi e Paolo Nicoloso, con le fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič.
L’architettura è qui letta come espressione di miti identitari, poteri e memorie collettive. I curatori rifiutano una narrazione univoca: preferiscono il metodo del dittico, accostando oltre cinquanta coppie di edifici costruiti nei due paesi, raggruppati per epoca, funzione o tematica.
Dall’epoca austro-ungarica fino alla Jugoslavia socialista, passando per le stagioni dei modernismi e dei regionalismi, fino alle più recenti tendenze, la mostra fa emergere sia specificità locali che influenze transnazionali, sottolineando la porosità dei confini culturali.
Elemento centrale è la dialettica tra edifici “gemelli” per funzione, ma diversi per linguaggio, ideologia o contesto.
Un esercizio critico e visivo, arricchito dallo sguardo esperto dei fotografi, capaci di restituire attraverso l’immagine sia il contesto urbano che il dettaglio materico.
I dittici presentano edifici della stessa tipologia e ripercorrono tre momenti: gli anni a ridosso della Prima guerra mondiale, il periodo tra le due guerre, e i decenni dal secondo dopoguerra fino alla caduta del Muro di Berlino e alla nascita della Repubblica Slovena.
Un percorso visivo e concettuale affidato alle fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič, due maestri del racconto dello spazio costruito.
L’architettura è così riaffermata come fatto vivo: non solo documento storico, ma parte integrante del nostro presente, capace di incidere sul paesaggio e sulla coscienza collettiva. La mostra invita a riflettere sul costruito come testimonianza viva di convivenze, tensioni e identità condivise.
Regione: Friuli Venezia Giulia
Luogo: Magazzino delle idee, corso Cavour 2
Telefono: 040/3774783
Orari di apertura: 10-19. Lunedì chiuso
Costo: 8 euro; ridotto 5 euro
Dove acquistare: www.magazzinodelleidee.it
Sito web: www.magazzinodelleidee.it
Organizzatore: Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia