Mostra Lavori in corso. L’archivio animato - San Lazzaro di Savena
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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San Lazzaro di Savena (Bologna)
La mostra racconta in 20 capitoli il Novecento attraverso l’arte, il design, la pubblicità, la fotografia, la grafica, l’industria, percorrendo in maniera trasversale il ricco archivio della Fondazione Cirulli.
Più che una mostra l'esposizione intende essere un vero e proprio “laboratorio” di storia e cultura del Novecento, per raccontare il secolo della modernità, quello in cui nasce e si sviluppa la creatività italiana come oggi la conosciamo, attraverso un caleidoscopio espositivo che spazia dalle arti figurative al design industriale, dalla pubblicità al cinema, dalla fotografia alla televisione, dai tessuti alle riviste.
Tra le 200 opere esposte, accanto a una selezione di “Frammenti di ‘900” con dipinti dei primi tre decenni del secolo, il capitolo dedicato a “Il tessuto della modernità” offre una selezione di progetti grafici per tessuti di arredamento realizzati per la Triennale di Milano negli anni Cinquanta dai più rinomati artisti del panorama italiano, come Gio Ponti, Ettore Sottsass, Lucio Fontana, Enrico Prampolini, Bice Lazzari, Fede Cheti e tanti altri.
“Fermo immagine” racconta attraverso i volti del cinema e della televisione degli anni Sessanta gli entusiasmi del boom economico: un capitolo, quello della televisione, ripreso anche nella sezione “Munari, Carboni e la RAI” che narra l’innovazione grafica della televisione pubblica a opera dei due artisti negli anni Cinquanta.
E ancora il racconto della modernità attraverso le produzioni industriali, dalle macchine all’illuministica, la documentazione fotografica della vita nell’entroterra emiliano del dopoguerra con le immagini di Enrico Pasquali e quelle di Arturo Ghergo, maestro della fotografia italiana.
E poi la pubblicità: dal pannello decorativo realizzato da Xanti Schawinsky, maestro del Bauhaus, per il negozio Olivetti di Torino, ai cartelloni pubblicitari originali di inizio secolo scorso, dal design anonimo delle “carte pasticcere” brandizzate, realizzate negli anni Trenta per i più importanti bar d’Italia, all’evoluzione dei loghi attraverso un’accurata documentazione.
Da ultimo la sezione “Collezione Palma Bucarelli | Segnali”, la singolare collezione di Palma Bucarelli, una delle critiche d’arte più affermate del ‘900 e per oltre trent'anni direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che raccolse i manifesti che riceveva come invito alle mostre organizzate in gallerie, musei, rassegne di tutto il mondo, mettendo insieme una storia visiva delle esposizioni tra gli anni Sessanta e Settanta, un’enciclopedia del progetto grafico per l’arte e al tempo stesso una straordinaria testimonianza della sua rete di rapporti.
La mostra è a cura di Fondazione Cirulli con la consulenza e supervisione di Jeffrey Schnapp, fondatore e direttore del metaLAB dell'Università di Harvard e figura di riferimento nel campo dell'umanistica digitale.
Più che una mostra l'esposizione intende essere un vero e proprio “laboratorio” di storia e cultura del Novecento, per raccontare il secolo della modernità, quello in cui nasce e si sviluppa la creatività italiana come oggi la conosciamo, attraverso un caleidoscopio espositivo che spazia dalle arti figurative al design industriale, dalla pubblicità al cinema, dalla fotografia alla televisione, dai tessuti alle riviste.
Tra le 200 opere esposte, accanto a una selezione di “Frammenti di ‘900” con dipinti dei primi tre decenni del secolo, il capitolo dedicato a “Il tessuto della modernità” offre una selezione di progetti grafici per tessuti di arredamento realizzati per la Triennale di Milano negli anni Cinquanta dai più rinomati artisti del panorama italiano, come Gio Ponti, Ettore Sottsass, Lucio Fontana, Enrico Prampolini, Bice Lazzari, Fede Cheti e tanti altri.
“Fermo immagine” racconta attraverso i volti del cinema e della televisione degli anni Sessanta gli entusiasmi del boom economico: un capitolo, quello della televisione, ripreso anche nella sezione “Munari, Carboni e la RAI” che narra l’innovazione grafica della televisione pubblica a opera dei due artisti negli anni Cinquanta.
E ancora il racconto della modernità attraverso le produzioni industriali, dalle macchine all’illuministica, la documentazione fotografica della vita nell’entroterra emiliano del dopoguerra con le immagini di Enrico Pasquali e quelle di Arturo Ghergo, maestro della fotografia italiana.
E poi la pubblicità: dal pannello decorativo realizzato da Xanti Schawinsky, maestro del Bauhaus, per il negozio Olivetti di Torino, ai cartelloni pubblicitari originali di inizio secolo scorso, dal design anonimo delle “carte pasticcere” brandizzate, realizzate negli anni Trenta per i più importanti bar d’Italia, all’evoluzione dei loghi attraverso un’accurata documentazione.
Da ultimo la sezione “Collezione Palma Bucarelli | Segnali”, la singolare collezione di Palma Bucarelli, una delle critiche d’arte più affermate del ‘900 e per oltre trent'anni direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che raccolse i manifesti che riceveva come invito alle mostre organizzate in gallerie, musei, rassegne di tutto il mondo, mettendo insieme una storia visiva delle esposizioni tra gli anni Sessanta e Settanta, un’enciclopedia del progetto grafico per l’arte e al tempo stesso una straordinaria testimonianza della sua rete di rapporti.
La mostra è a cura di Fondazione Cirulli con la consulenza e supervisione di Jeffrey Schnapp, fondatore e direttore del metaLAB dell'Università di Harvard e figura di riferimento nel campo dell'umanistica digitale.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Fondazione Cirulli, via Emilia 275
Telefono: 051/6288300
Orari di apertura: 11-19 sabato e domenica; da lunedì a venerdì su appuntamento mail: fondazione@fondazionecirulli.org
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: fondazionecirulli.org
Sito web: fondazionecirulli.org
Organizzatore: Fondazione Massimo e Sonia Cirulli