Mostra “L’arte del Seicento nei conventi cappuccini del Valdemone” Intreccio di culture e percorsi iconografici - Taormina
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Taormina (Messina)
Umili testimoni della spiritualità francescana e appassionati divulgatori della parola di Dio, i frati Cappuccini sono stati dalla fine del Cinquecento una presenza costante in Sicilia e sempre più radicata in piccole e grandi comunità.
Figure carismatiche, erano guide spirituali di famiglie nobili e sostegno concreto per i poveri e gli ammalati. Soprattutto i frati cappuccini erano sensibili alla bellezza e all’arte, intesa come emanazione del divino. Tanto che, nell’arco temporale del Seicento, tra Controriforma e apoteosi barocca, hanno arricchito conventi e chiese dalle architetture minimali con pregevolissimi capolavori.
A questo grande patrimonio pittorico, in parte sconosciuto anche agli stessi storici dell’arte e in molti casi inaccessibile, è dedicata una straordinaria mostra che presenta una ricca selezione di grandi pale d’altare, tavole e sculture provenienti da remoti conventi di montagna, chiese della provincia di Messina e comuni delle zone di Catania ed Enna.
Aree, queste, che anticamente perimetravano il Val Demone, uno dei tre valli con cui i geografi arabi intorno all’anno mille ripartirono la Sicilia assecondando le divisioni formate da corsi d’acqua e catene montuose.
Una trentina le opere che giungeranno a Palazzo Ciampoli, fra queste anche dipinti di notevoli dimensioni come la pala d’altare “Madonna degli angeli e santi francescani”, del Convento di Pettineo realizzata nel 1722 dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans che viene restituita al pubblico dopo un lungo restauro.
I prestiti provengono dal MuMe (Museo regionale interdisciplinare) di Messina, dal Museo Fra’ Gianmaria da Tusa di Gibilmanna, dalla Pinacoteca Zelantea di Acireale, dal Museo civico di Castroreale e dai conventi di Adrano, Francavilla di Sicilia, Messina, Milazzo, Mistretta, Pettineo, Savoca, Randazzo, Tusa e Troina.
Tra gli artisti in mostra i nomi più noti sono Scipione Pulzone, Durante Alberti, Giovanni Lanfranco, Mathias Stomer, Guglielmo Borremans, Onofrio Gabrieli, Giacinto Platania e i frati Feliciano da Messina e Umile da Messina.
Le prime tre sezioni espositive sono scandite da scelte iconografiche caldeggiate dall’Ordine (la natura umana e divina di Cristo; la Madonna degli Angeli; figure di santi e sante cari ai frati cappuccini siciliani: San Francesco, Santa Caterina d’Alessandria e poi le popolarissime Sant’Agata e Santa Lucia).
La quarta sezione è dedicata ai frati Umile e Feliciano da Messina, al secolo rispettivamente Jacopo Imperatrice e Domenico Guargena: entrambi frati cappuccini ma con una formazione artistica di alto spessore, essendo cresciuti nelle botteghe del pittore caravaggesco Alonso Rodriquez e del fiammingo Abramo Casembrot, maestri della pittura del Seicento a Messina.
In mostra anche una preziosa selezione di volumi appartenenti al fondo antico della Biblioteca dei Cappuccini di Messina e coevi ai materiali artistici.
La mostra è promossa dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina e da Intervolùmina, associazione culturale formata da bibliotecari ed archivisti guidata dal presidente Giuseppe Lipari.
La responsabilità scientifica del progetto è della Soprintendenza per i Beni Culturali di Messina, diretta da Mirella Vinci, e la curatela è affidata alle storiche dell’arte Stefania Lanuzza, ideatrice dell’esposizione, e Virginia Buda.
Dida: FRA UMILE DA MESSINA, Sant'Agata, metà XVII sec., Tusa ME, lgt
Figure carismatiche, erano guide spirituali di famiglie nobili e sostegno concreto per i poveri e gli ammalati. Soprattutto i frati cappuccini erano sensibili alla bellezza e all’arte, intesa come emanazione del divino. Tanto che, nell’arco temporale del Seicento, tra Controriforma e apoteosi barocca, hanno arricchito conventi e chiese dalle architetture minimali con pregevolissimi capolavori.
A questo grande patrimonio pittorico, in parte sconosciuto anche agli stessi storici dell’arte e in molti casi inaccessibile, è dedicata una straordinaria mostra che presenta una ricca selezione di grandi pale d’altare, tavole e sculture provenienti da remoti conventi di montagna, chiese della provincia di Messina e comuni delle zone di Catania ed Enna.
Aree, queste, che anticamente perimetravano il Val Demone, uno dei tre valli con cui i geografi arabi intorno all’anno mille ripartirono la Sicilia assecondando le divisioni formate da corsi d’acqua e catene montuose.
Una trentina le opere che giungeranno a Palazzo Ciampoli, fra queste anche dipinti di notevoli dimensioni come la pala d’altare “Madonna degli angeli e santi francescani”, del Convento di Pettineo realizzata nel 1722 dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans che viene restituita al pubblico dopo un lungo restauro.
I prestiti provengono dal MuMe (Museo regionale interdisciplinare) di Messina, dal Museo Fra’ Gianmaria da Tusa di Gibilmanna, dalla Pinacoteca Zelantea di Acireale, dal Museo civico di Castroreale e dai conventi di Adrano, Francavilla di Sicilia, Messina, Milazzo, Mistretta, Pettineo, Savoca, Randazzo, Tusa e Troina.
Tra gli artisti in mostra i nomi più noti sono Scipione Pulzone, Durante Alberti, Giovanni Lanfranco, Mathias Stomer, Guglielmo Borremans, Onofrio Gabrieli, Giacinto Platania e i frati Feliciano da Messina e Umile da Messina.
Le prime tre sezioni espositive sono scandite da scelte iconografiche caldeggiate dall’Ordine (la natura umana e divina di Cristo; la Madonna degli Angeli; figure di santi e sante cari ai frati cappuccini siciliani: San Francesco, Santa Caterina d’Alessandria e poi le popolarissime Sant’Agata e Santa Lucia).
La quarta sezione è dedicata ai frati Umile e Feliciano da Messina, al secolo rispettivamente Jacopo Imperatrice e Domenico Guargena: entrambi frati cappuccini ma con una formazione artistica di alto spessore, essendo cresciuti nelle botteghe del pittore caravaggesco Alonso Rodriquez e del fiammingo Abramo Casembrot, maestri della pittura del Seicento a Messina.
In mostra anche una preziosa selezione di volumi appartenenti al fondo antico della Biblioteca dei Cappuccini di Messina e coevi ai materiali artistici.
La mostra è promossa dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina e da Intervolùmina, associazione culturale formata da bibliotecari ed archivisti guidata dal presidente Giuseppe Lipari.
La responsabilità scientifica del progetto è della Soprintendenza per i Beni Culturali di Messina, diretta da Mirella Vinci, e la curatela è affidata alle storiche dell’arte Stefania Lanuzza, ideatrice dell’esposizione, e Virginia Buda.
Dida: FRA UMILE DA MESSINA, Sant'Agata, metà XVII sec., Tusa ME, lgt
Regione: Sicilia
Luogo: Palazzo Ciampoli, salita Ciampoli
Telefono: 0942/51001
Orari di apertura: 9-19 tutti i giorni
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.parconaxostaormina.com/
Organizzatore: Parco Archeologico Naxos Taormina