Mostra Labirinti In Trastevere - Roma

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 16/11/2021 Aggiornato il 16/11/2021
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Roma
Fotografie e immagini in movimento, due elementi capaci di catalizzare l’attenzione, di trasferire all’osservatore non solo emozioni, ma anche sentimenti, atmosfere e pensieri.
È in questa visione, in continuità con quanto già realizzato nel 2019 al Museo di Roma a Palazzo Braschi e con l’obiettivo di offrire un percorso esperienziale basato sull’osservazione del tredicesimo Rione, che la Scuola di Fotografia e Audiovisivo presenta la mostra.

L'iniziativa intende avviare una riflessione sul concetto di contemporaneità delle immagini. Se la produzione e il consumo delle immagini fotografiche o in movimento sono caratterizzati da una molteplicità di supporti tecnologici, come smartphone, computer e altre varietà di schermi, è anche vero che l’esposizione a una tale quantità d’immagini provoca una sorta di accecamento simbolico, per cui si guarda senza vedere, ma soprattutto senza ricordare.

La mostra intende soffermarsi sul senso di contemplazione delle immagini come antidoto all’accelerazione dell’esistenza dettata dalla labirintica Rete digitale.

AI contrario, si dovrebbe prendere esempio dagli artisti che di solito, dopo aver viaggiato con la mente a lungo, arrivano in un luogo immaginario dove possono finalmente esprimere con le opere il loro mondo interiore.
Prima di approdare in un posto sicuro, ogni artista deve districarsi dentro un labirinto, fisico o mentale, per trovare una via d’uscita. È una chiara metafora della fotografia: perdersi in un immenso labirinto al fine di realizzare la visione perfetta. Perché non immaginare Trastevere come un labirinto stratificato dalla storia e dai linguaggi?

Il titolo della mostra fotografica allude a una immaginaria Trastevere labirintica, uno spazio da attraversare come nomadi giunti in una terra tutta da scoprire, uno spazio di transito tra il reale e l’immaginario, dove l’interno e l’esterno, il paesaggio e l’architettura, le figure e gli sfondi perdono qualsiasi riferimento razionale, per diventare momentanei attraversamenti di un tempo precario a cui vogliamo restituire il senso di un istante perfetto.

Dopotutto il Covid ha costretto a una segregazione in uno spazio chiuso caratterizzato da schermi digitali, dove l’esistenza è apparsa come dominata dalla logica algoritmica e dalla statistica. È ora di ricominciare a viaggiare e a perdersi nei differenti linguaggi e in spazi immaginari.
A corredo della mostra fotografica, l’iniziativa propone anche una serie di proiezioni in cui l’audiovisivo regna sovrano.

L'iniziativa rappresenta anche un’occasione per l’Accademia di Belle Arti RUFA di festeggiare il decennale della scuola di fotografia e il primo anno della nuova scuola di audiovisivo con un progetto realizzato da ex-studenti diplomati e studenti del primo anno:

Leonardo Amorosi, Matteo Bonanni, Alice Brignone, Ginevra Brizioli, Gabriella Carbone, Claudia Coppola, Agnese De Luca, Federica De Salvatore, Anna Di Paola, Armando Egidi, Andrea Ferretti, Marta Ferro, Lorenzo Finardi, Alessandra Florea, Carolina Iaccarino, Sabina Ismayilova, Eleonora Marinanza, Emanuele Mazzone, Ayla Mueller, Maria Vittoria Pecchioli, Mirko Pizzichini, Benedetta Pionati, Chiara Preti, Serena Radicioli, Claudia Rolando, Guido Leon Salerno, Francesca Salvati, Nicole Scilipoti, Lorenzo Teodosi, Tommaso Termine, Federica Troiani.

La mostra è a cura di Raffaele Simongini e Alessandro Carpentieri.
Regione: Lazio
Luogo: Museo di Roma a Palazzo Braschi, piazza San Pantaleo 10
Telefono: 06/0608
Orari di apertura: 10-20. Lunedì chiuso
Costo: 9,50 euro; ridotto 8,50 euro
Dove acquistare: www.museodiroma.it/
Sito web: www.zetema.it; www.museodiromaintrastevere.it; www.museiincomune.it
Organizzatore: Accademia di Belle Arti RUFA