Mostra La verità, a scapito del mondo - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita la prima mostra personale in Italia di Tania Bruguera (La Havana, Cuba, 1968), tra gli artisti più influenti sulla scena globale, le cui performance e installazioni esaminano le strutture del potere politico e il loro effetto sulle persone più vulnerabili della società.
Artista e attivista, Tania Bruguera ha sfidato i poteri forti con le sue azioni spesso provocatorie diventate oggetto di attenzione da parte di testate internazionali come il New York Times, Le Monde, Newsweek, il Chicago Tribune e il Los Angeles Times.
La mostra presenta una selezione delle azioni più significative dell’artista e nuovi lavori pensati appositamente per lo spazio milanese, tra i quali un'opera realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti (ANED).
Il titolo della mostra è una citazione di Hannah Arendt, punto di riferimento imprescindibile per la ricerca di Tania Bruguera. In una leggendaria intervista alla televisione della Repubblica Federale Tedesca, realizzata da Günter Gaus il 28 ottobre del 1964, alla domanda se ritenesse suo dovere pubblicare tutto quello di cui veniva a conoscenza o vi fossero motivi validi per tacere alcune cose, Hannah Arendt rispose con la citazione latina fiat veritas et pereat mundus: sia detta la verità anche a scapito del mondo.
Anche Tania Bruguera abbraccia in modo assoluto l’istanza della verità, legandola alla dimensione vitale della necessità. In più occasioni l’artista ha raccontato delle sue esperienze di prigionia a Cuba e di come l’abbiano allontanata dalle illusioni, riportandola a percepire l’autentica condizione umana. È nell’esperienza concreta, corporea e materiale del mondo, delle relazioni umane, che la necessità genera una conoscenza vera. La verità non si trova mediante prove, ma mediante esplorazione, è sempre sperimentale.
Il pubblico al PAC sarà chiamato a “esplorare” la verità attraverso una serie di installazioni e azioni, alcune delle quali attivate quotidianamente da performers, centrate sui concetti sviluppati dall’artista per definire la sua pratica, come "arte comportamentale" (arte de conducta) che pone l’accento sui limiti del linguaggio e del corpo relativamente alla reazione degli spettatori, e "arte utile" (arte útil) tesa a realizzare una trasformazione reale di alcuni aspetti politici e giuridici della società.
Accecati da forti luci o completamente al buio, indotti a lacrimare o a camminare instabili su pavimenti costruiti con materiali precari, i visitatori si confronteranno in mostra con le proprie reazioni, attraversando un’ampia gamma di emozioni che vanno dalla paura all’empatia e sperimentando un coinvolgimento totale.
La mostra è è curata da Diego Sileo.
Artista e attivista, Tania Bruguera ha sfidato i poteri forti con le sue azioni spesso provocatorie diventate oggetto di attenzione da parte di testate internazionali come il New York Times, Le Monde, Newsweek, il Chicago Tribune e il Los Angeles Times.
La mostra presenta una selezione delle azioni più significative dell’artista e nuovi lavori pensati appositamente per lo spazio milanese, tra i quali un'opera realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti (ANED).
Il titolo della mostra è una citazione di Hannah Arendt, punto di riferimento imprescindibile per la ricerca di Tania Bruguera. In una leggendaria intervista alla televisione della Repubblica Federale Tedesca, realizzata da Günter Gaus il 28 ottobre del 1964, alla domanda se ritenesse suo dovere pubblicare tutto quello di cui veniva a conoscenza o vi fossero motivi validi per tacere alcune cose, Hannah Arendt rispose con la citazione latina fiat veritas et pereat mundus: sia detta la verità anche a scapito del mondo.
Anche Tania Bruguera abbraccia in modo assoluto l’istanza della verità, legandola alla dimensione vitale della necessità. In più occasioni l’artista ha raccontato delle sue esperienze di prigionia a Cuba e di come l’abbiano allontanata dalle illusioni, riportandola a percepire l’autentica condizione umana. È nell’esperienza concreta, corporea e materiale del mondo, delle relazioni umane, che la necessità genera una conoscenza vera. La verità non si trova mediante prove, ma mediante esplorazione, è sempre sperimentale.
Il pubblico al PAC sarà chiamato a “esplorare” la verità attraverso una serie di installazioni e azioni, alcune delle quali attivate quotidianamente da performers, centrate sui concetti sviluppati dall’artista per definire la sua pratica, come "arte comportamentale" (arte de conducta) che pone l’accento sui limiti del linguaggio e del corpo relativamente alla reazione degli spettatori, e "arte utile" (arte útil) tesa a realizzare una trasformazione reale di alcuni aspetti politici e giuridici della società.
Accecati da forti luci o completamente al buio, indotti a lacrimare o a camminare instabili su pavimenti costruiti con materiali precari, i visitatori si confronteranno in mostra con le proprie reazioni, attraversando un’ampia gamma di emozioni che vanno dalla paura all’empatia e sperimentando un coinvolgimento totale.
La mostra è è curata da Diego Sileo.
Regione: Lombardia
Luogo: PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, via Palestro 14
Telefono: 02/88446359
Orari di apertura: 10-19,30; giovedì 12-22,30. Lunedì chiuso
Costo: 8 euro; ridotto 6,50 euro
Dove acquistare: www.pacmilano.it
Sito web: www.pacmilano.it
Organizzatore: PAC Padiglione d’Arte Contemporanea con Silvana Editoriale