Mostra La Roma della Repubblica. Il racconto dell’archeologia - Roma

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 16/01/2023 Aggiornato il 16/01/2024
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Roma
I caratteri e le trasformazioni della società romana nel corso di cinque secoli, dalla nascita della Repubblica alla creazione dell’Impero, sono raccontati attraverso metodi di indagine tradizionali e tecniche innovative di ricostruzione nella mostra ospitata ai Musei Capitolini nelle sale di Palazzo Caffarelli.

Il progetto, a cura di Isabella Damiani e Claudio Parisi Presicce, costituisce il secondo capitolo (dopo la mostra La Roma dei Re, 2018) del grande ciclo “Il Racconto dell’Archeologia”, basato principalmente sulle collezioni di proprietà comunale conservate nei magazzini e nei musei della Sovrintendenza.

Secondo l’impostazione data a questo progetto pluriennale si è dato particolare rilievo, nella struttura e nella costruzione del percorso espositivo, a contesti archeologici - conosciuti principalmente attraverso la bibliografia specialistica e in molti casi totalmente inediti - come chiave di lettura della ricostruzione degli aspetti salienti della società romana e delle sue trasformazioni nel lungo periodo compreso tra il V secolo e la metà del I secolo a.C.

Il percorso espositivo, articolato in 3 sezioni principali, è costituito da una ricca selezione di circa 1800 opere, tra cui manufatti in bronzo, pietra locale, in rari casi marmo, soprattutto terracotta e ceramica. Elemento di notevole impatto è il colore, restituito come proposta fondata sull’analisi delle terrecotte che un’attenta opera di ricomposizione consente di attribuire ad articolati moduli decorativi.

La quasi totalità delle opere in mostra non è solitamente esposta al pubblico; in molti casi si tratta di oggetti finora conservati nelle casse dell’Antiquarium, per la prima volta restaurati ed esibiti.
Al materiale pertinente alle collezioni dell’Antiquarium si aggiunge una scelta, rilevante per qualità, di opere conservate alla Centrale Montemartini, tra le quali spiccano l’urna in marmo dall’Esquilino, la piccola scultura di capro in bronzo da via Magenta e i resti di affresco dalla cd. Tomba Arieti. Dal settore museale del Campidoglio proviene infine una selezione di ritratti di età tardo-repubblicana, in parte esposti nelle sale dei Musei Capitolini, in parte solitamente conservati nei magazzini.

Numerosi sono gli oggetti e i simboli attraverso i quali determinate categorie sociali volevano comunicare l’alto status raggiunto o rimarcarne l’antica appartenenza. L’autocelebrazione dell’aristocrazia e delle famiglie emergenti trova un importante luogo di espressione, durante l’età repubblicana, nei monumenti funerari posti lungo le vie di accesso alla città, da leggere nel più vasto programma di controllo delle istituzioni e della vita politica cittadina.

Le decorazioni ad affresco della tomba Arieti all’Esquilino con scene legate al combattimento e al trionfo, i gruppi scultorei in pietra da Campo Verano forse appartenenti a un monumento commemorativo, l’urna in marmo greco ancora dall’Esquilino costituiscono testimonianza del rango dei defunti cui erano pertinenti, ma sono anche spunti per valutare caratteri e livello del linguaggio artistico con cui erano espressi.
Regione: Lazio
Luogo: Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli, piazzale Caffarelli
Telefono: 06/0608; 06/69190564
Orari di apertura: 9,30-19,30 tutti i giorni
Costo: 15 euro; ridotto 13 euro
Dove acquistare: https://museiincomuneroma.vivaticket.it/it
Sito web: www.museicapitolini.org
Organizzatore: Zètema Progetto Cultura
La Roma della Repubblica. Il racconto dell’archeologia