Mostra La fragile bellezza. Istoriato castellano fra XVII e XVIII secolo - Teramo

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 21/02/2022 Aggiornato il 10/03/2022
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Teramo
La Pinacoteca Civica di Teramo con questa mostra, prima iniziativa espositiva allestita negli ambienti rinnovati, intende proseguire nell’opera di valorizzazione del patrimonio storico artistico cittadino, presentando al pubblico un significativo nucleo di maioliche castellane sei e settecentesche rimaste per lunghi decenni confinate nei depositi del museo civico.

Sono esposte le “fragili bellezze” uscite dai laboratori ceramici di Castelli in provincia di Teramo, che si sono imposti sulla scena internazionale grazie alla realizzazione di manufatti ceramici caratterizzati da soluzioni sperimentali ardite e dalla rielaborazione di immagini ricavate dalla pittura contemporanea, come i pezzi in mostra che si segnalano, nell’ambito della produzione italiana sei e settecentesca, per la qualità
degli smalti ravvivati dall’applicazione dell’oro, per la accuratezza della resa pittorica e per la adesione ai repertori figurativi più aggiornati del tempo.

Si tratta di un insieme abbastanza omogeneo per epoca e per qualità che racconta per lo più lo stile e l’espressione artistica della più influente famiglia di maiolicari abruzzesi
Grue e che comprende una targa devozionale raffigurante Sant’Antonio da Padova
ascrivibile a Liborio Grue, una Sacra Famiglia di ispirazione cortonesca attribuibile a
Candeloro Cappelletti e una serie di piatti con paesaggi arcadici nello stile di Nicola Grue il Giovane, appartenente a un ramo collaterale della famiglia.

Per contestualizzare meglio l’importanza e la notorietà internazionale acquisita nei primi decenni del XVIII secolo dai manufatti realizzati a Castelli, la mostra si avvale del contributo di alcune opere provenienti dalla collezione Matricardi di Ascoli Piceno, giudicata recentemente da Timothy Wilson come la più importante raccolta privata di maiolica castellana, presentata a Teramo nel 2012 in occasione di una esposizione fondamentale per lo sviluppo degli studi sull’attività dei ceramisti abruzzesi.

In mostra questa vocazione a fare della maiolica un prodotto artistico di prima qualità è
ben dimostrata da una serie di preziosi manufatti destinati ad importanti personalità
dello scenario politico e culturale internazionale: è il caso dei quattro piatti con
paesaggi arcadici che introducono episodi vetero e neo testamentari collocati sullo sfondo dipinti da Francesco Antonio Saverio Grue e racchiusi, al pari dei dipinti su tela, entro delle raffinate cornici settecentesche in legno intagliato e dorato che ne dichiarano la provenienza dalle collezioni reali sabaude, appartennero infatti ad un sofisticato estimatore dell’arte rococò come Umberto II.

La mostra è a cura di Giuseppe Matricardi e Stefano Papetti.

La Pinacoteca presenta una serie di incontri di approfondimento, che si terranno presso la Sala Ipogea:

10 marzo 2022 ore 17,30
Quaderno n. 10 del Museo delle Ceramiche di Castelli
Un omaggio a Giovanni Giacomini
Stefano Papetti, curatore della mostra

24 marzo 2022 ore 17,30
Ricette e segreti della vecchia bottega
Giuseppe Matricardi, curatore della mostra
Marco Appicciafuoco, Maestro d’arte

7 aprile 2022 ore 17,30
Le ragioni storiche del collezionare: il settore delle maioliche
Paolo Coen, Università degli Studi di Teramo



Regione: Abruzzo
Luogo: Pinacoteca Civica, viale Giovanni Bovio 1
Telefono: 0861/250873
Orari di apertura: 10-13; 16-19. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.comune.teramo.it
Organizzatore: Pinacoteca di Teramo
La fragile bellezza. Istoriato castellano fra XVII e XVIII secolo