Mostra La Forma del Tempo - Milano

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 12/05/2021 Aggiornato il 13/05/2021
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Milano
La mostra è dedicata al rapporto dell’uomo con il tempo, dall’antichità alle soglie dell’età moderna, e mette in relazione
l’iconografia dello stesso con l’avanzamento tecnologico nella sua misurazione, mediante gli angoli di osservazione della scienza, della letteratura e dell’arte.

In esposizione una trentina di opere tra orologi, sculture, codici e dipinti (tra gli autori: Tiziano, Gian Lorenzo Bernini, Andrea Previtali, Bernardino Mei e Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio);
fulcro dell’esposizione è una serie di preziosi orologi notturni italiani del Seicento, invenzione dei fratelli Campani per Papa Alessandro VII Chigi, con i quadranti dipinti con allegorie del tempo da famosi artisti barocchi.
Accanto ai due esemplari del Museo Poldi Pezzoli, l’uno di Giovan Pietro Callin e l’altro di Wendelinus Hessler, dodici provengono da collezioni private.

L’esposizione si articola in quattro sezioni: La misura del Tempo e dello spazio, Le immagini del Tempo e Nottetempo, Ombre magiche.

La prima sezione è dedicata alle tappe fondamentali dell’evoluzione tecnologica degli strumenti di misurazione del tempo, attraverso il passaggio dalla meridiana all’orologio meccanico a pesi, a molla e al pendolo, montato in Italia proprio sui notturni.

La seconda sezione è dedicata alla personificazione del Tempo. L’iconografia del tempo è una delle più ricche, mutevoli e interessanti che il mondo occidentale abbia mai elaborato, e ciò dipende dall’intreccio stretto che questo tema intesse con letteratura e filosofia, che da sempre si sono interrogate sull’essenza del tempo.

Nell’epoca barocca, grazie all’interesse per le allegorie, si moltiplicano nuove e feconde iconografie moderne che, sempre più, legano il “Padre tempo” a qualità positive come saggezza e
consolazione.
Ad evocare questo clima, nella terza sezione viene esposto un grande dipinto del senese Bernardino Mei e una serie di dodici orologi notturni seicenteschi, realizzati a Roma e in altri stati italiani, che presentano quadranti dipinti con allegorie del Tempo.

La storia dei notturni è intimamente legata a papa Alessandro VII Chigi (1599-1667), noto per il suo impegno profuso nell’abbellimento della città, che orna di magnifici monumenti (tre cui il colonnato di San Pietro) e di mecenatismo, evocato in mostra da un busto del Bernini.

Narrano le fonti che Fabio Chigi, appena salito al soglio pontificio
nel 1655 fosse tormentato dall’insonnia e avesse quindi stimolato la ricerca di un nuovo tipo di orologio silenzioso. La soluzione venne trovata nel 1658 da Pietro Tommaso (1630-1705) e Matteo
Campani (1620 – 1678), orologiai pontifici.
I due fratelli, insieme al più giovane Giuseppe, riuscirono
a escogitare un nuovo tipo di orologio, il notturno, dotato di uno scappamento silenzioso e di un quadrante visibile al buio.

Una seconda invenzione di Giuseppe Campani fu l’orologio a proiezione notturna sul muro: l’ultima sala della mostra è dedicata all’esposizione degli orologi a proiezione e sarà dotata di un
dispositivo di dimerizzazione che, alternando buio e luce, permetterà di visualizzare la proiezione notturna.

Per tutta la durata dell’esposizione saranno organizzate diverse attività didattiche collaterali: visite guidate con tagli diversi su prenotazione, itinerari didattici e laboratori per bambini e famiglie, un ciclo di conferenze sui temi della mostra affidate a specialisti degli argomenti affrontati.
Per il calendario degli appuntamenti si consiglia di consultare il sito del Museo: www.museopoldipezzoli.it.

La mostra è a cura di Lavinia Galli, conservatrice del Poldi Pezzoli, il progetto allestitivo è di Migliore+Servetto Architects.



Foto di Leo Torri
Regione: Lombardia
Luogo: Museo Poldi Pezzoli, via Manzoni 12
Telefono: 02/794889
Orari di apertura: 10-13; 14-18. Martedì chiuso
Costo: 14 euro; ridotto 10 euro
Dove acquistare: https://museopoldipezzoli.it
Sito web: www.museopoldipezzoli.it/
Organizzatore: Museo Poldi Pezzoli
La Forma del Tempo