Mostra La camera delle meraviglie - Teramo
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il
Aggiornato il
AVVERTENZA: la Redazione non assume alcuna responsabilità, e pertanto non potrà essere ritenuta responsabile, per eventuali errori di indicazione delle date dei vari eventi che sono da considerare puramente indicative. Invitiamo i lettori a verificare l’esattezza delle date e degli orari di svolgimento delle varie manifestazioni, contattando preventivamente gli organizzatori ai numeri di telefono corrispondenti o visitando il sito web corrispondente.
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
-
Teramo
In occasione della riapertura del Castello Della Monica di Teramo, la prestigiosa residenza neogotica, da poco riconsegnata alla collettività dopo importanti interventi di restauro, ospita la mostra ideata dal professor Stefano Papetti e curata insieme ad Antonio D’Amico, conservatore del Museo Bagatti Valsecchi, una delle più affascinanti case museo italiane.
Per la prima volta una selezione di preziosi e insoliti oggetti di arredo tardorinascimentali collezionati a metà Ottocento dai fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi per la loro casa nel cuore di Milano, lasciano la sede museale per arricchire un’altra importante residenza d’epoca.
Unicum architettonico nell’Italia Centro meridionale per la sua specificità progettuale, il Castello Della Monica di Teramo è stato ideato e realizzato dall’artista Gennaro Della Monica, architetto, scultore e pittore, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, che lo volle come sua dimora personale e sede del proprio studio.
Collocata sul colle di San Venanzio, che sovrasta l’abitato cittadino, questa dimora d'artista, la cui costruzione iniziò nel 1889, segue la moda di fine secolo che si ricollega al gusto neogotico, caratterizzandosi per un ritorno allo stile medievale.
Un progetto raro non tanto per i dettagli costruttivi architettonici e ornamentali, quanto per la realizzazione della piccola espansione urbanistica della città esistente, che l’artista cercò di rendere decadente, come corrosa dal passare degli anni.
Questa scelta stilistica di rievocare l'arte medievale si inserisce nel clima europeo del Gothic Revival, un intento, seppur indirizzato verso un differente periodo storico, che lega il pittore Della Monica ai due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi.
A partire dagli anni Ottanta del XIX secolo, infatti, i due baroni milanesi si dedicarono alla ristrutturazione della dimora di famiglia situata nel cuore di Milano, un palazzo collocato tra via Gesù e via Santo Spirito, oggi al centro del quadrilatero della moda, con l’intento di emulare una residenza ecclettica rinascimentale.
Parallelamente i due fratelli iniziarono a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi con l’intento di allestirli nella loro casa così da creare una dimora ispirata alle abitazioni del Cinquecento lombardo.
Gennaro Della Monica, con il suo mecenate, il conte ungherese Teleky, soggiornò in Lombardia dove ebbe modo di conoscere gli esponenti di punta del gruppo artistico della Scapigliatura, come Tranquillo Cremona e Federico Faruffini. Non è dunque da escludere che, in tale occasione, Della Monica abbia incontrato o comunque saputo degli interessi collezionistici dei fratelli Bagatti Valsecchi.
La mostra presenta dunque una selezione di oggetti di arredo abitualmente esposti nel percorso della Casa Museo. Suppellettili, armature, cassoni finemente decorati e intagliati, cofanetti in avorio, formano una vera e propria Wunderkammer, piccole camere delle meraviglie tutte da scoprire che entrano in dialogo con le suggestive sale della storica dimora teramana, tra pareti affrescate e suggestive vetrate policrome.
Tra gli oggetti che si potranno ammirare nel castello Della Monica vi sono alcuni pregevoli manufatti legati alla storia e all'arte dell'Abruzzo e del Regno, come il Cassone di legno di pioppo realizzato negli ultimi anni del Quattrocento che presenta un coperchio convesso, frutto di una ricostruzione ottocentesca.
L’esposizione è corredata da un catalogo edito da Rrose Sélavy Editore con saggi dei due curatori, Stefano Papetti e Antonio D’Amico, cui si aggiungono la puntuale disamina sulla storia architettonica del castello redatta da Francesca Tottone e le dettagliate schede storico-critiche degli oggetti in mostra redatte da Aurora Ghezzi.
Per la prima volta una selezione di preziosi e insoliti oggetti di arredo tardorinascimentali collezionati a metà Ottocento dai fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi per la loro casa nel cuore di Milano, lasciano la sede museale per arricchire un’altra importante residenza d’epoca.
Unicum architettonico nell’Italia Centro meridionale per la sua specificità progettuale, il Castello Della Monica di Teramo è stato ideato e realizzato dall’artista Gennaro Della Monica, architetto, scultore e pittore, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, che lo volle come sua dimora personale e sede del proprio studio.
Collocata sul colle di San Venanzio, che sovrasta l’abitato cittadino, questa dimora d'artista, la cui costruzione iniziò nel 1889, segue la moda di fine secolo che si ricollega al gusto neogotico, caratterizzandosi per un ritorno allo stile medievale.
Un progetto raro non tanto per i dettagli costruttivi architettonici e ornamentali, quanto per la realizzazione della piccola espansione urbanistica della città esistente, che l’artista cercò di rendere decadente, come corrosa dal passare degli anni.
Questa scelta stilistica di rievocare l'arte medievale si inserisce nel clima europeo del Gothic Revival, un intento, seppur indirizzato verso un differente periodo storico, che lega il pittore Della Monica ai due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi.
A partire dagli anni Ottanta del XIX secolo, infatti, i due baroni milanesi si dedicarono alla ristrutturazione della dimora di famiglia situata nel cuore di Milano, un palazzo collocato tra via Gesù e via Santo Spirito, oggi al centro del quadrilatero della moda, con l’intento di emulare una residenza ecclettica rinascimentale.
Parallelamente i due fratelli iniziarono a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi con l’intento di allestirli nella loro casa così da creare una dimora ispirata alle abitazioni del Cinquecento lombardo.
Gennaro Della Monica, con il suo mecenate, il conte ungherese Teleky, soggiornò in Lombardia dove ebbe modo di conoscere gli esponenti di punta del gruppo artistico della Scapigliatura, come Tranquillo Cremona e Federico Faruffini. Non è dunque da escludere che, in tale occasione, Della Monica abbia incontrato o comunque saputo degli interessi collezionistici dei fratelli Bagatti Valsecchi.
La mostra presenta dunque una selezione di oggetti di arredo abitualmente esposti nel percorso della Casa Museo. Suppellettili, armature, cassoni finemente decorati e intagliati, cofanetti in avorio, formano una vera e propria Wunderkammer, piccole camere delle meraviglie tutte da scoprire che entrano in dialogo con le suggestive sale della storica dimora teramana, tra pareti affrescate e suggestive vetrate policrome.
Tra gli oggetti che si potranno ammirare nel castello Della Monica vi sono alcuni pregevoli manufatti legati alla storia e all'arte dell'Abruzzo e del Regno, come il Cassone di legno di pioppo realizzato negli ultimi anni del Quattrocento che presenta un coperchio convesso, frutto di una ricostruzione ottocentesca.
L’esposizione è corredata da un catalogo edito da Rrose Sélavy Editore con saggi dei due curatori, Stefano Papetti e Antonio D’Amico, cui si aggiungono la puntuale disamina sulla storia architettonica del castello redatta da Francesca Tottone e le dettagliate schede storico-critiche degli oggetti in mostra redatte da Aurora Ghezzi.
Regione: Abruzzo
Luogo: Castello Della Monica, via del Castello
Telefono: 0861/250873; 338/3901759
Orari di apertura: 10-13 mercoledì; 10-13; 16-19 da giovedì a domenica. Lunedì e martedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.comune.teramo.it
Organizzatore: Città di Teramo e Museo Bagatti Valsecchi di Milano