Mostra Julien Friedler. È finita la commedia - Venezia

A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il
Aggiornato il Dal al
Venezia (VE)
Regione: Veneto
Luogo: Chiesa San Samuele, Campo San Samuele
Telefono: 041/2771702
Orari di apertura: 10-18. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.patriarcatovenezia.it/curia/settore-per-la-pastorale/pastorale-del-turismo/
Organizzatore: Carlo Silvestrin, CD Studio d’Arte
Note:
Julien Friedler (Bruxelles,1950), da sempre curioso esploratore delle infinite sfaccettature e profondità dell’animo umano, conduce una ricerca su tre diverse esperienze fondamentali della vita: il Dolore, la Malinconia e la Speranza.
L’artista belga dedica a ciascun tema una specifica installazione, sviluppando una meditazione spirituale che si dipana all’interno degli spazi offerti dalla pianta basilicale della Chiesa di San Samuele a Venezia.
Nella navata laterale destra Friedler mette in scena il mistero del dolore umano con Les Innocents (2000), una delle sue installazioni più note; la navata centrale è occupata, invece, da un lavoro molto recente, Les Pierrots (2019), dove spicca una moltitudine di maschere dall’espressione corrucciata e malinconica; nella navata sinistra trovano spazio le colonne che compongono La Forêt des Âmes (2009), installazione itinerante che invita alla speranza nel porre ai quattro angoli del globo domande universali.
Non è un caso, dunque, che questo progetto sia presentato proprio nel contesto della Chiesa di San Samuele. La chiesa è luogo di meditazione, preghiera, d’incontro, di celebrazione e di mistero, è anche luogo di ricerca interiore, che ci conduce sulla via di interrogazioni spirituali. L’intento dell’artista è offrire spunti di riflessione universali, invitandoci a scoprire noi stessi, e anche a prendere coscienza dell'altro.
Non vi è alcuna leggerezza in queste opere di Friedler, il titolo della mostra lo indica: È finita la commedia. Il fulcro del suo lavoro, come sottolinea l’artista, resta per sempre «la vita interiore e il suo rapporto con un’espressione del sacro; il suo rapporto con l’enigmatico Creatore dai molteplici volti, sorge sin dall’alba dei tempi, e il suo pensiero nell’uomo resta onnipresente, malgrado i cambiamenti di forma».
Dolore, malinconia, speranza. Ognuna delle tre tematiche è complementare alle altre, e l’insieme delle opere, arricchite da alcune tele e fotografie, propone un tempo di sospensione meditativa sul senso della vita, della morte e di una possibile redenzione.
La mostra, curata da Dominique Stella, si svolge in contemporanea alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia.
Julien Friedler (Bruxelles,1950), da sempre curioso esploratore delle infinite sfaccettature e profondità dell’animo umano, conduce una ricerca su tre diverse esperienze fondamentali della vita: il Dolore, la Malinconia e la Speranza.
L’artista belga dedica a ciascun tema una specifica installazione, sviluppando una meditazione spirituale che si dipana all’interno degli spazi offerti dalla pianta basilicale della Chiesa di San Samuele a Venezia.
Nella navata laterale destra Friedler mette in scena il mistero del dolore umano con Les Innocents (2000), una delle sue installazioni più note; la navata centrale è occupata, invece, da un lavoro molto recente, Les Pierrots (2019), dove spicca una moltitudine di maschere dall’espressione corrucciata e malinconica; nella navata sinistra trovano spazio le colonne che compongono La Forêt des Âmes (2009), installazione itinerante che invita alla speranza nel porre ai quattro angoli del globo domande universali.
Non è un caso, dunque, che questo progetto sia presentato proprio nel contesto della Chiesa di San Samuele. La chiesa è luogo di meditazione, preghiera, d’incontro, di celebrazione e di mistero, è anche luogo di ricerca interiore, che ci conduce sulla via di interrogazioni spirituali. L’intento dell’artista è offrire spunti di riflessione universali, invitandoci a scoprire noi stessi, e anche a prendere coscienza dell'altro.
Non vi è alcuna leggerezza in queste opere di Friedler, il titolo della mostra lo indica: È finita la commedia. Il fulcro del suo lavoro, come sottolinea l’artista, resta per sempre «la vita interiore e il suo rapporto con un’espressione del sacro; il suo rapporto con l’enigmatico Creatore dai molteplici volti, sorge sin dall’alba dei tempi, e il suo pensiero nell’uomo resta onnipresente, malgrado i cambiamenti di forma».
Dolore, malinconia, speranza. Ognuna delle tre tematiche è complementare alle altre, e l’insieme delle opere, arricchite da alcune tele e fotografie, propone un tempo di sospensione meditativa sul senso della vita, della morte e di una possibile redenzione.
La mostra, curata da Dominique Stella, si svolge in contemporanea alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia.
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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