Mostra Joseph Beuys. Il Tamburo dello Sciamano 1921-2021 a cento anni dalla nascita - Mantova
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Mantova
L’evento commemora il centenario della nascita dell'artista tedesco Joseph Beuys (Krefeld 1921 - Düsseldorf 1986), che ha segnato la storia dell’arte contemporanea con la sua idea di “arte ampliata”, interpretata in senso antropologico.
Opere, materiale documentario, video e diverse iniziative rendono omaggio all’attualità del pensiero di Beuys circa il ruolo dell’artista, l’impegno ambientale, il rapporto tra arte e scienza.
Oltre 100 esemplari di multipli e opere uniche, provenienti da collezioni private e pubbliche, dimostrano un uso strategico di questo “arsenale” creativo e pacifico come arma di propaganda di un pensiero divenuto oggetto di svariate interpretazioni.
Circa 150 documenti rari guidano il visitatore lungo il percorso della Casa del Mantegna: i manifesti firmati dal Maestro tedesco, le cartoline e le fotografie presentano in mostra il suo messaggio.
I multipli e i documenti sono accompagnati da una serie di video realizzati tra il 1964 e il 1986, che testimoniano le famose “azioni” durante le quali l’artista coinvolgeva il pubblico con discussioni su temi sociali, dando vita a un nuovo concetto di scultura: la “scultura sociale”.
La mostra offre l’opportunità straordinaria di vedere una selezione di rari filmati, dodici tra silenziosi o sonori, di “azioni” e discussioni dell’artista, collocati in quattro differenti postazioni lungo il percorso espositivo.
Di particolare interesse la ricostruzione simbolica dell’incidente dell’aereo Stuka J-87 avvenuto in Crimea nel febbraio 1943. Vi fu coinvolto l’artista, successivamente salvato da nomadi tartari, i quali praticarono una medicina sciamanica “di ricostruzione”, gli ricoprirono il corpo di grasso animale e lo avvolsero nel feltro.
Da questa esperienza strettamente legata alla natura, ritenuta da alcuni una leggenda, nasce la sua idea di arte come esperienza salvifica del mondo malato e l’uso del feltro e del grasso come materiali ricorrenti nelle sue “azioni”, installazioni e opere.
La mostra, curata dal professor Antonio d’Avossa, critico d’arte e docente emerito all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, permette una riflessione sul percorso artistico e biografico di questo rivoluzionario artista del ‘900.
Saranno pertanto organizzati incontri e confronti sulla concezione dell’arte beuysiana e del suo rapporto con società, scienza e cultura, oltre a un simposio, al quale interverranno studiosi e testimoni internazionali (calendario eventi collaterali su www.casadelmantegna.it).
Opere, materiale documentario, video e diverse iniziative rendono omaggio all’attualità del pensiero di Beuys circa il ruolo dell’artista, l’impegno ambientale, il rapporto tra arte e scienza.
Oltre 100 esemplari di multipli e opere uniche, provenienti da collezioni private e pubbliche, dimostrano un uso strategico di questo “arsenale” creativo e pacifico come arma di propaganda di un pensiero divenuto oggetto di svariate interpretazioni.
Circa 150 documenti rari guidano il visitatore lungo il percorso della Casa del Mantegna: i manifesti firmati dal Maestro tedesco, le cartoline e le fotografie presentano in mostra il suo messaggio.
I multipli e i documenti sono accompagnati da una serie di video realizzati tra il 1964 e il 1986, che testimoniano le famose “azioni” durante le quali l’artista coinvolgeva il pubblico con discussioni su temi sociali, dando vita a un nuovo concetto di scultura: la “scultura sociale”.
La mostra offre l’opportunità straordinaria di vedere una selezione di rari filmati, dodici tra silenziosi o sonori, di “azioni” e discussioni dell’artista, collocati in quattro differenti postazioni lungo il percorso espositivo.
Di particolare interesse la ricostruzione simbolica dell’incidente dell’aereo Stuka J-87 avvenuto in Crimea nel febbraio 1943. Vi fu coinvolto l’artista, successivamente salvato da nomadi tartari, i quali praticarono una medicina sciamanica “di ricostruzione”, gli ricoprirono il corpo di grasso animale e lo avvolsero nel feltro.
Da questa esperienza strettamente legata alla natura, ritenuta da alcuni una leggenda, nasce la sua idea di arte come esperienza salvifica del mondo malato e l’uso del feltro e del grasso come materiali ricorrenti nelle sue “azioni”, installazioni e opere.
La mostra, curata dal professor Antonio d’Avossa, critico d’arte e docente emerito all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, permette una riflessione sul percorso artistico e biografico di questo rivoluzionario artista del ‘900.
Saranno pertanto organizzati incontri e confronti sulla concezione dell’arte beuysiana e del suo rapporto con società, scienza e cultura, oltre a un simposio, al quale interverranno studiosi e testimoni internazionali (calendario eventi collaterali su www.casadelmantegna.it).
Regione: Lombardia
Luogo: Casa Mantegna, via Giovanni Acerbi 47
Telefono: 347/4533449
Orari di apertura: 10-12,30; 15-19, venerdì e sabato fino alle 22; domenica 10-19. Lunedì e martedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.associazioneflangini.eu; www.casadelmantegna.it
Organizzatore: Organizzazione Flangini