Mostra INCOLPEVOLI - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
La Basilica di San Celso a Milano presenta l'esposizione di opere degli artisti Luca Coser e Piermario Dorigatti che interagiscono con i suggestivi ambienti del luogo sacro.
Il titolo della mostra, Incolpevoli, è preso in prestito dal capolavoro letterario di Herman Broch, ambientato nel periodo dell’ascesa di Hitler, ma non si riferisce tanto alla piccola borghesia “incolpevole” del nazismo, ma ferocemente colpevole sotto il profilo etico per la propria irresponsabile indifferenza, quanto a una domanda che si pone lo stesso Broch rispetto alla responsabilità etica dell’arte e degli artisti.
“L’arte non ha mai convertito nessuno” afferma lo scrittore, che sottolinea il primato estetico dell’opera rispetto ai suoi significati etici.
Ed è qui che Luca Coser e Piermario Dorigatti, catturano il senso del titolo del loro evento espositivo, e in definitiva di tutto il loro lavoro: nel “convertire” dell’arte, nel “convertire di Celso”, Santo martire a cui è dedicata la Basilica che ospita la mostra, soprattutto nella fragilità connessa all’insufficienza del “convertire” propria dell’arte, ma anche, come una lama di luce, nella sua tensione verso un significato sociale che si estende fino al piano metafisico.
È la prima volta che vengono esposte insieme le opere dei due artisti, colleghi e docenti all’Accademia di Belle Arti di Brera, legati da una trentennale amicizia. Le ricerche artistiche di Luca Coser e Piermario Dorigatti mostrano diversi punti di accordo, così come altrettante insanabili distanze.
Ambedue si dichiarano “orgogliosamente” pittori, ambedue tendono alla dissoluzione del reale fino a definire una sorta di confine “poroso” tra figura e astrazione.
Luca Coser si distingue per una meditata, soppesata e pacata attenzione compositiva e cromatica, Piermario Dorigatti, al contrario, si distingue per una gestualità irruente e drammatica e per una tavolozza di grandi contrasti.
La mostra nasce a seguito di numerosi confronti tra i due artisti attorno alle pratiche della pittura contemporanea, e anche il titolo scelto per l’occasione manifesta una progettualità che espande la pittura a una dimensione concettuale lontana da un interesse per la cronaca e radicata in una prospettiva storica per molti versi a-temporale, così cara a molte avanguardie del ‘900.
Dida: Piermario Dorigatti, Esch 2021, olio su tela, cm 200x145
Il titolo della mostra, Incolpevoli, è preso in prestito dal capolavoro letterario di Herman Broch, ambientato nel periodo dell’ascesa di Hitler, ma non si riferisce tanto alla piccola borghesia “incolpevole” del nazismo, ma ferocemente colpevole sotto il profilo etico per la propria irresponsabile indifferenza, quanto a una domanda che si pone lo stesso Broch rispetto alla responsabilità etica dell’arte e degli artisti.
“L’arte non ha mai convertito nessuno” afferma lo scrittore, che sottolinea il primato estetico dell’opera rispetto ai suoi significati etici.
Ed è qui che Luca Coser e Piermario Dorigatti, catturano il senso del titolo del loro evento espositivo, e in definitiva di tutto il loro lavoro: nel “convertire” dell’arte, nel “convertire di Celso”, Santo martire a cui è dedicata la Basilica che ospita la mostra, soprattutto nella fragilità connessa all’insufficienza del “convertire” propria dell’arte, ma anche, come una lama di luce, nella sua tensione verso un significato sociale che si estende fino al piano metafisico.
È la prima volta che vengono esposte insieme le opere dei due artisti, colleghi e docenti all’Accademia di Belle Arti di Brera, legati da una trentennale amicizia. Le ricerche artistiche di Luca Coser e Piermario Dorigatti mostrano diversi punti di accordo, così come altrettante insanabili distanze.
Ambedue si dichiarano “orgogliosamente” pittori, ambedue tendono alla dissoluzione del reale fino a definire una sorta di confine “poroso” tra figura e astrazione.
Luca Coser si distingue per una meditata, soppesata e pacata attenzione compositiva e cromatica, Piermario Dorigatti, al contrario, si distingue per una gestualità irruente e drammatica e per una tavolozza di grandi contrasti.
La mostra nasce a seguito di numerosi confronti tra i due artisti attorno alle pratiche della pittura contemporanea, e anche il titolo scelto per l’occasione manifesta una progettualità che espande la pittura a una dimensione concettuale lontana da un interesse per la cronaca e radicata in una prospettiva storica per molti versi a-temporale, così cara a molte avanguardie del ‘900.
Dida: Piermario Dorigatti, Esch 2021, olio su tela, cm 200x145
Regione: Lombardia
Luogo: Basilica di San Celso, corso Italia 37
Telefono: 02/58313451
Orari di apertura: 16-19 mercoledì e sabato; 11-13 domenica
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.isorropiahomegallery.org; www.santamariadeimiracoliesancelso.it/
Organizzatore: ISORROPIA HOMEGALLERY