Mostra IL RUMORE DELLA MEMORIA. Arte e impegno civile per i 50 anni del Museo al Deportato - Carpi

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 18/01/2024 Aggiornato il 18/01/2024
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Carpi (Modena)
L'esposizione costituisce una testimonianza dell’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte al declino delle democrazie in Europa e alla sconsiderata follia dei campi di sterminio, attraverso una selezione di 71 opere, tra dipinti, sculture e grafiche, proveniente da raccolte pubbliche e private, di autori quali Pablo Picasso, con le incisioni Sogno e menzogna di Franco I e II (1937), Julio Gonzales con il disegno Studio di figura che grida (1941), Corrado Cagli con la serie di disegni Buchenwald (1945), Emilio Vedova con il dipinto Incendio del villaggio (1945).

La rassegna segue un iter progettuale legata fortemente al contesto. Partendo da alcune tavole dello studio di architetti BBPR di Milano (Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto N. Rogers), cui si deve la struttura del Museo al Deportato, concepito negli anni sessanta e inaugurato il 14 ottobre 1973, l’esposizione propone i bozzetti originali di Renato Guttuso e Corrado Cagli che, con Alberto Longoni, Picasso e Léger, hanno realizzato alcune delle pareti all’interno delle tredici sale del museo.

Il percorso si arricchisce di opere pittoriche e scultoree di Giacomo Manzù presente con il bassorilievo Cristo con generale del 1947, di Sandro Cherchi con la terracotta Figura del 1948, Franco Garelli con il dipinto L’impiccato del 1944, di Mirko Basaldella con il mosaico Furore del 1944, di Corrado Cagli con l’imponente scultura Figura d’uomo databile al finire degli anni quaranta, di Ernesto Treccani con il dipinto La collina del 1943, di Tono Zancanaro con una china della serie “Peragibba” del 1943, di Ennio Morlotti con l’olio Estate 1946.

Un nodo centrale, cui si collega la seconda sezione della mostra, è dedicato al corpus grafico di disegni di Aldo Carpi, di proprietà del museo carpigiano, realizzato in gran parte durante la sua prigionia a Mauthausen e Gusen. Sono pagine di piccolo formato che descrivono una lenta e implacabile discesa nell’inferno, dal quale Carpi riesce a sopravvivere grazie al suo talento artistico.

Di luce che sembra aprirsi dopo il buio alla speranza, parla del resto l’ultima parte della mostra affidata alle opere dei primi anni sessanta di Carlo Carrà, di Georges Braque, accomunate dal tema della colomba, simbolo di grande forza per la conquista di un mondo libero e pacificato e di Picasso ancora con un bellissimo Volto di donna realizzato al sorgere dello stesso decennio alla Stamperia ‘Il Bisonte’ di Firenze.

La mostra è a cura di Ada Patrizia Fiorillo e Lorenza Roversi.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Museo Monumento al Deportato politico e razziale – Musei di Palazzo dei Pio, piazza dei Martiri 68
Telefono: 059/649955 - 360
Orari di apertura: 10-13; sabato, domenica, festivi 10-18. Lunedì chiuso
Costo: 8 euro; ridotto 5 euro
Dove acquistare: http://www.palazzodeipio.it/imusei
Sito web: www.palazzodeipio.it/imusei
Organizzatore: Museo Monumento al Deportato politico e razziale – Musei di Palazzo dei Pio