Mostra Il respiro segreto delle cose. Omaggio a Hélène - Torre Pallavicina

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 14/09/2025 Aggiornato il 14/09/2025
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Torre Pallavicina (Bergamo)
La sede del cinquecentesco Palazzo Oldofredi Tadini Botti a Torre Pallavicina, nella quiete della pianura bergamasca, ospita un’ampia mostra a cura di Alberto Fiz a cui partecipano 13 artisti:
Stuart Arends, Gabriele Basilico, Eelco Brand, Luigi Carboni, Vincenzo Castella, Arthur Duff, Anna Galtarossa, Herbert Hamak, Jacob Hashimoto, Emil Lukas, Julia Mangold, Hiroyuki Masuyama, Franco Passalacqua.

Pur proponendo linguaggi differenti, gli artisti sono accomunati da un medesimo atteggiamento nei confronti dell’arte, intesa come ricerca intima e segreta che rifiuta ogni forma di apparenza.

Molti di loro, sin dall’inizio del Terzo Millennio, sono presenze fisse del percorso sviluppato da Hélène de Franchis nella galleria Studio La Città di Verona.
A lei, recentemente scomparsa, è dedicata questa rassegna che non ha nulla di retorico o banalmente celebrativo.

La mostra accomuna artisti che insieme non avevano mai esposto (in questo caso poi vengono presentati due lavori inediti di Anna Galtarossa e di Arthur Duff), dando vita a una dialettica imprevedibile dove le affinità elettive non impediscono il confronto tra stili e linguaggi differenti.

A Torre Pallavicina si può prendere parte a una mostra diffusa che coinvolge anche la sconsacrata chiesetta settecentesca di San Rocco dove compare Ivy, una poetica installazione di Jacob Hashimoto, perfettamente integrata nell’ambiente, con aquiloni di bambù e carta che richiamano l’edera evocata dal titolo.

Accanto all’opera, viene collocata una bicicletta disegnata da Hashimoto del celebre artigiano veronese Dario Pegoretti, disposta “immobile” su un piedistallo, come se fosse privata del movimento, creando un evidente contrasto con le forme sospese della natura.

Sulla facciata esterna della chiesetta interviene Herbert Hamak con i suoi classici elementi modulari in resina da cui filtra il blu.
Lo fa in continuità con le sue grandi installazioni sui monumenti (famosa è quella sulla Cattedrale di Atri) o edifici pubblici che in tal modo sviluppano una nuova dimensione percettiva.

Sono opere che cambiano intensità e profondità in base alla luce e al punto di vista di chi guarda, così come avviene per le due colonne a terra collocate nel parco adiacente al Palazzo.
Purezza, concentrazione, luce e materia caratterizzano l’indagine dell’artista tedesco che va incontro al respiro nascosto delle cose.
Regione: Lombardia
Luogo: Palazzo Oldofredi Tadini Botti, via San Rocco 1
Telefono: 0363/301452
Orari di apertura: 15-18 sabato e domenica, oppure su appuntamento, telefonando al numero: 339/5629715
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: ingresso libero
Sito web: www.pianuradascoprire.it
Organizzatore: Associazione Pianura da scoprire