Mostra Il racconto di Milano. Libri, narratori e fotografi dal 1900 a oggi - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
In tanti hanno raccontato Milano, passeggiando per le sue vie col naso all’insù o ambientandone le storie tra gli scorci di monumenti storici, grattacieli o periferie in rapida espansione. Ma è sempre stato così? Milano è da sempre soggetto letterario oppure è una tendenza recente? O di quale epoca?
È quello su cui si interroga la mostra grazie a un percorso attraverso i narratori (poeti esclusi) che, dall’inizio del ‘900 a oggi, hanno fatto di Milano il teatro per le vicende dei loro libri.
Un piccolo divertissement che porta alla ri-scoperta della città e aiuta a guardarla anche con gli occhi di chi l’ha vissuta in tempi diversi dal nostro.
Lo facciamo attraverso 5 sezioni (più una di libri fotografici) che in mostra scandiscono altrettanti momenti storici e con un allestimento evocativo e spiritoso, tra vetrate colorate che richiamano le architetture in stile liberty e un Duomo di matite alte quasi due metri.
Il racconto di Milano si compone di più o meno 200 libri. Eppure, alla fine, non ne abbiamo ricavato troppe indicazioni di fondo. Una delle poche certezze è che Milano non è mai stata uno scenario da romanzo, almeno fino alla metà del secolo scorso, con l’eccezione di Manzoni, che racconta però della Milano 600esca, non di quella a lui contemporanea.
Dopodiché, tanti narratori tutto sommato minori e solo qualche nome d’eccezione, come Buzzati, ma nulla che la possa connotare come una città letteraria.
Il che è un paradosso visto che Milano è senza dubbio una capitale dell’editoria e della letteratura, dove da duecento anni nascono case editrici, da Treves e Hoepli a Sem e alla Nave di Teseo, e dove ha sede il primo premio letterario italiano, cioè il Bagutta. Eppure a tutto questo non corrisponde una narrazione costante: come se alla fine Milano sia molto più città degli affari che non della fantasia.
Il visitatore, una volta lasciato alle spalle il portone della Kasa, porta con sé qualche nuova consapevolezza sulla città che abita, sulla sua storia e sulle sue vicende curiose, ma anche molte domande con le quali speriamo di stimolare una sana curiosità.
Dida: Quasimodo a Milano, 1968 - G Marotta, A Milano non fa freddo, 1949 - P Valera, Milano sconciuta, 1922 - D Buzzati, Poema a fumetti, 1969.
È quello su cui si interroga la mostra grazie a un percorso attraverso i narratori (poeti esclusi) che, dall’inizio del ‘900 a oggi, hanno fatto di Milano il teatro per le vicende dei loro libri.
Un piccolo divertissement che porta alla ri-scoperta della città e aiuta a guardarla anche con gli occhi di chi l’ha vissuta in tempi diversi dal nostro.
Lo facciamo attraverso 5 sezioni (più una di libri fotografici) che in mostra scandiscono altrettanti momenti storici e con un allestimento evocativo e spiritoso, tra vetrate colorate che richiamano le architetture in stile liberty e un Duomo di matite alte quasi due metri.
Il racconto di Milano si compone di più o meno 200 libri. Eppure, alla fine, non ne abbiamo ricavato troppe indicazioni di fondo. Una delle poche certezze è che Milano non è mai stata uno scenario da romanzo, almeno fino alla metà del secolo scorso, con l’eccezione di Manzoni, che racconta però della Milano 600esca, non di quella a lui contemporanea.
Dopodiché, tanti narratori tutto sommato minori e solo qualche nome d’eccezione, come Buzzati, ma nulla che la possa connotare come una città letteraria.
Il che è un paradosso visto che Milano è senza dubbio una capitale dell’editoria e della letteratura, dove da duecento anni nascono case editrici, da Treves e Hoepli a Sem e alla Nave di Teseo, e dove ha sede il primo premio letterario italiano, cioè il Bagutta. Eppure a tutto questo non corrisponde una narrazione costante: come se alla fine Milano sia molto più città degli affari che non della fantasia.
Il visitatore, una volta lasciato alle spalle il portone della Kasa, porta con sé qualche nuova consapevolezza sulla città che abita, sulla sua storia e sulle sue vicende curiose, ma anche molte domande con le quali speriamo di stimolare una sana curiosità.
Dida: Quasimodo a Milano, 1968 - G Marotta, A Milano non fa freddo, 1949 - P Valera, Milano sconciuta, 1922 - D Buzzati, Poema a fumetti, 1969.
Regione: Lombardia
Luogo: Kasa dei Libri, largo De Benedetti 4
Telefono: 02/66989018
Orari di apertura: 15-19 tutti i giorni
Costo: Ingresso libero senza prenotazione
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: https://www.kasadeilibri.it/
Organizzatore: Kasa dei Libri