Mostra Il gesto è offerta di Melina Mulas - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
Lo Studio Medico Boscovich, studio medico associato interessato a promuovere l'arte e la cultura, ospita due progetti inediti della fotografa Melina Mulas.
Il primo, una rassegna di oltre cento fotografie dedicate alla Bharatanatyam, antica danza indiana che si avvale di musica, canto e gestualità per narrare i miti degli Dei, e che ben rappresenta quell’essenza femminile, complessa e insieme misteriosa, che ha da sempre affascinato l’artista durante i suoi lunghi viaggi in India.
Il secondo, un cofanetto sempre di fotografie, frutto del lavoro al Tibetan Children’s Village, una comunità per la cura e l’istruzione di bambini tibetani, orfani e rifugiati a Dharamsala, villaggio indiano nella regione dell’Himachal Pradesh dove dal 1959 risiede il governo tibetano in esilio.
I due progetti fotografici dell’artista Melina Mulas, a cura della storica dell’India Caterina Corni, presentano una rassegna di oltre cento fotografie esposte in mostra e un cofanetto con altrettanti scatti da consultare, per la prima volta entrambi presentati al pubblico, che vogliono rappresentare un duplice omaggio alla straordinarietà delle donne incontrate durante i suoi viaggi in India.
Sin dalla prima visita nel 1992, Melina Mulas è stata folgorata dal misto di grazia, forza ed eleganza che emanano le donne indiane, qualità dell’anima che sembrano ormai perdute in Occidente.
Nonostante la complessità della condizione femminile, contradditoria e spesso drammatica, i movimenti di queste donne, le schiene dritte ed elastiche, i gesti calmi e consapevoli dei corpi cinti dagli straordinari sari colorati conservano un aspetto misterioso che genera meraviglia e stupore.
In India, la danza rappresenta una manifestazione artistica fondamentale, percepita come rappresentazione sacra che narra i miti degli Dei attraverso musica, canto e gestualità, esprimendo così il desiderio di connessione col divino. È proprio nella Bharatanatyam, antica danza indiana, che l’artista ha ritrovato l’essenza di quella femminilità integra e immaginifica, e ha così cercato, con Nuria Sala Grau, splendida danzatrice occidentale di Bharatanatyam, di esprimerla fissandone le forme in una sequenza.
Il secondo progetto, Tibetan Children’s Village, racconta il lavoro svolto da Melina Mulas presso il Tibetan Chidren’s Villages, una comunità per la cura e l’istruzione di bambini tibetani, orfani e rifugiati, voluta dal Dalai Lama e dalla sorella Jetsun Pema, che si trova a Dharamsala, un villaggio indiano nella regione dell’Himachal Pradesh, dove dal 1959 risiede il governo tibetano in esilio.
Entrata in contatto con i più autorevoli Lama tibetani, Melina Mulas si è resa conto che fra loro dimoravano solo un paio di donne riconosciute: a quell’epoca le maestre che davano insegnamenti erano pochissime (oggi le cose stanno cambiando) e questo l’ha portata a porsi interrogativi sull’aspetto spirituale femminile.
Proprio visitando più volte il TCV Tibetan Chidren’s Village ha così compreso che l’insegnamento femminile non lo si incontrava su di un trono, ma nella vita pratica e quotidiana, con la sua presenza amorevole e il suo totale impegno nella partecipazione paritaria alla vita pubblica e sociale, e in particolare nella cura dell’educazione.
Le fotografie del progetto Tibetan Children’s Village vogliono così rappresentare alcuni insegnamenti preziosi elargiti da questa comunità esiliata da oramai 60 anni, in cui regna la compassione per tutti gli esseri senzienti e la tolleranza, oltre che un piccolo omaggio a quelle donne che, senza mai farsi notare, dedicano la loro vita al bene comune delle nuove generazioni.
Dida: Tibetan Children Village, 2008, Melina Mulas.
Il primo, una rassegna di oltre cento fotografie dedicate alla Bharatanatyam, antica danza indiana che si avvale di musica, canto e gestualità per narrare i miti degli Dei, e che ben rappresenta quell’essenza femminile, complessa e insieme misteriosa, che ha da sempre affascinato l’artista durante i suoi lunghi viaggi in India.
Il secondo, un cofanetto sempre di fotografie, frutto del lavoro al Tibetan Children’s Village, una comunità per la cura e l’istruzione di bambini tibetani, orfani e rifugiati a Dharamsala, villaggio indiano nella regione dell’Himachal Pradesh dove dal 1959 risiede il governo tibetano in esilio.
I due progetti fotografici dell’artista Melina Mulas, a cura della storica dell’India Caterina Corni, presentano una rassegna di oltre cento fotografie esposte in mostra e un cofanetto con altrettanti scatti da consultare, per la prima volta entrambi presentati al pubblico, che vogliono rappresentare un duplice omaggio alla straordinarietà delle donne incontrate durante i suoi viaggi in India.
Sin dalla prima visita nel 1992, Melina Mulas è stata folgorata dal misto di grazia, forza ed eleganza che emanano le donne indiane, qualità dell’anima che sembrano ormai perdute in Occidente.
Nonostante la complessità della condizione femminile, contradditoria e spesso drammatica, i movimenti di queste donne, le schiene dritte ed elastiche, i gesti calmi e consapevoli dei corpi cinti dagli straordinari sari colorati conservano un aspetto misterioso che genera meraviglia e stupore.
In India, la danza rappresenta una manifestazione artistica fondamentale, percepita come rappresentazione sacra che narra i miti degli Dei attraverso musica, canto e gestualità, esprimendo così il desiderio di connessione col divino. È proprio nella Bharatanatyam, antica danza indiana, che l’artista ha ritrovato l’essenza di quella femminilità integra e immaginifica, e ha così cercato, con Nuria Sala Grau, splendida danzatrice occidentale di Bharatanatyam, di esprimerla fissandone le forme in una sequenza.
Il secondo progetto, Tibetan Children’s Village, racconta il lavoro svolto da Melina Mulas presso il Tibetan Chidren’s Villages, una comunità per la cura e l’istruzione di bambini tibetani, orfani e rifugiati, voluta dal Dalai Lama e dalla sorella Jetsun Pema, che si trova a Dharamsala, un villaggio indiano nella regione dell’Himachal Pradesh, dove dal 1959 risiede il governo tibetano in esilio.
Entrata in contatto con i più autorevoli Lama tibetani, Melina Mulas si è resa conto che fra loro dimoravano solo un paio di donne riconosciute: a quell’epoca le maestre che davano insegnamenti erano pochissime (oggi le cose stanno cambiando) e questo l’ha portata a porsi interrogativi sull’aspetto spirituale femminile.
Proprio visitando più volte il TCV Tibetan Chidren’s Village ha così compreso che l’insegnamento femminile non lo si incontrava su di un trono, ma nella vita pratica e quotidiana, con la sua presenza amorevole e il suo totale impegno nella partecipazione paritaria alla vita pubblica e sociale, e in particolare nella cura dell’educazione.
Le fotografie del progetto Tibetan Children’s Village vogliono così rappresentare alcuni insegnamenti preziosi elargiti da questa comunità esiliata da oramai 60 anni, in cui regna la compassione per tutti gli esseri senzienti e la tolleranza, oltre che un piccolo omaggio a quelle donne che, senza mai farsi notare, dedicano la loro vita al bene comune delle nuove generazioni.
Dida: Tibetan Children Village, 2008, Melina Mulas.
Regione: Lombardia
Luogo: Studio Medico Boscovich, via Settembrini 7
Telefono: 02/6693281
Orari di apertura: visita su prenotazione, telefonando al numero: 02/6693281
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.studiomedicoboscovich.com/
Organizzatore: Studio Medico Boscovich