Mostra Il Gesto dell’Oriente. Cinque voci dell’Avanguardia coreana - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
La mostra presenta la ricerca di cinque artisti che, dalla fine degli anni ‘50 del Novecento, hanno ridefinito e plasmato l’orizzonte dell’arte contemporanea in Corea: Chun Kwang Young, Park Seobo, Lee Bae, Lee Ufan, Kim Tschang-Yeul.
Dal nucleo di circa quindici opere, di medio e grande formato emerge la complessa dinamica tra rinnovamento e tradizione che ha lambito quel paese in un quarantennio di profondi turbamenti e agitazioni politiche e sociali.
Kim Tschang-Yeul (nato nel 1929) è, con Lee Ufan, Park Seobo una delle figure chiave del rinnovamento che l'arte coreana intraprende tra gli anni '50 e '60.
Tra astrazione e figurazione la pittura diviene qui un mantra meditativo a favore di uno spazio spirituale e persino terapeutico.
Sta invece al gruppo Dansaekhwa, nato all'inizio degli anni '70, sviluppare la tendenza a un minimalismo monocromo che esalta la fisicità della pittura. Ne fa parte Park Seobo (1931) che recupera l'uso tradizionale della carta Hanji per opere dall'astrazione lineare e rigorosa.
Fa parte del gruppo Dansaekhwa anche Lee Ufan (1936) che mette a punto una pittura riduzionista fatta di linee e pennellate fluide, memori della tradizione calligrafica, che nella sua opera danno luogo a risonanze e corrispondenze, dialoghi tra pieno e vuoto.
Chun Kwang Young (1944) unisce pittura e scultura in superfici animate da miriadi di pacchettini di carta Mulberry tinta col tè o altri pigmenti naturali, un ricordo d'infanzia legato all'uso coreano di impacchettare con la carta di giornale erbe medicinali e spezie.
Lee Bae (1956) lavora invece con composizioni silenziose che visitano tutte le possibilità cromatiche del nero, ottenuto attraverso sottilissimi strati di carboncino o di lamelle di legno combusto.
La mostra è curata da Gianluca Ranzi.
Dal nucleo di circa quindici opere, di medio e grande formato emerge la complessa dinamica tra rinnovamento e tradizione che ha lambito quel paese in un quarantennio di profondi turbamenti e agitazioni politiche e sociali.
Kim Tschang-Yeul (nato nel 1929) è, con Lee Ufan, Park Seobo una delle figure chiave del rinnovamento che l'arte coreana intraprende tra gli anni '50 e '60.
Tra astrazione e figurazione la pittura diviene qui un mantra meditativo a favore di uno spazio spirituale e persino terapeutico.
Sta invece al gruppo Dansaekhwa, nato all'inizio degli anni '70, sviluppare la tendenza a un minimalismo monocromo che esalta la fisicità della pittura. Ne fa parte Park Seobo (1931) che recupera l'uso tradizionale della carta Hanji per opere dall'astrazione lineare e rigorosa.
Fa parte del gruppo Dansaekhwa anche Lee Ufan (1936) che mette a punto una pittura riduzionista fatta di linee e pennellate fluide, memori della tradizione calligrafica, che nella sua opera danno luogo a risonanze e corrispondenze, dialoghi tra pieno e vuoto.
Chun Kwang Young (1944) unisce pittura e scultura in superfici animate da miriadi di pacchettini di carta Mulberry tinta col tè o altri pigmenti naturali, un ricordo d'infanzia legato all'uso coreano di impacchettare con la carta di giornale erbe medicinali e spezie.
Lee Bae (1956) lavora invece con composizioni silenziose che visitano tutte le possibilità cromatiche del nero, ottenuto attraverso sottilissimi strati di carboncino o di lamelle di legno combusto.
La mostra è curata da Gianluca Ranzi.
Regione: Lombardia
Luogo: Dep Art Gallery, via Comelico 40
Telefono: 02/36535620
Orari di apertura: 10,30-19. Domenica e lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso liberp
Sito web: www.depart.it
Organizzatore: Dep Art Gallery