Mostra Il fuoco dell’amore. Maria Maddalena. Testimone di Speranza al femminile - Agrigento

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 30/06/2025 Aggiornato il 30/06/2025
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Agrigento
Nell’anno della Capitale italiana della Cultura e soprattutto, nell’Anno del Giubileo, la Fondazione Agrigento2025 e il Museo Diocesano di Agrigento hanno costruito insieme una mostra iconografica di grande valore scientifico e devozionale che riunisce sotto un unico “cappello” testimonianze forti – da Agrigento, dalle chiese della provincia, dal resto d’Italia - di quanto la figura di Maria Maddalena, simbolo di una fede senza dubbi, piena di speranza ma autonoma e consapevole, ma anche “prima testimone” della Resurrezione, abbia saputo penetrare i cuori e coinvolgere gli artisti.

La mostra presenta un inedito percorso iconografico, biblico e culturale attraverso le opere provenienti dai grandi musei italiani, a partire dalla collezione del Vaticano.

Tra le interpretazioni della Maria Maddalena offerte da artisti di epoche e contesti culturali diversi sono state scelte opere significative dal punto di vista iconografico e stilistico, dal Medioevo al XIX secolo.

Apre la mostra un prezioso dipinto su tavola tardogotico di Giovanni di Pietro da Napoli, protagonista della pittura in Toscana tra Trecento e Quattrocento: la Maddalena è in rosso ai piedi della croce, simbolo della fede.
Seguono autentici capolavori dell’arte barocca: Guercino, Cecco del Caravaggio, Regniér e Mattia Preti, maestri che con la loro arte seppero indirizzare il gusto del proprio tempo.

Simbolo di penitenza e amore contemplativo per Cristo, l’immagine della Maddalena fungeva da esempio per le Convertite nel capolavoro del Guercino, in cui la santa, penitente ed eremita, medita sugli strumenti della passione portati dagli angeli.

La penitente dai lunghi capelli sciolti sulle spalle di Cecco del Caravaggio, nel suo colloquio mistico col Crocefisso visualizza il processo di umanizzazione della eremita come si stava configurando nell’immediato periodo successivo alla Riforma Cattolica.

La Maddalena di Mattia Preti piange nel contemplare due chiodi della croce di Cristo ma, malgrado il soggetto penitenziale, il pianto è uno sfrenato inno di lode alla bellezza femminile.

La Maddalena penitente di Nicolas Regniér, calata in uno splendido paesaggio crepuscolare, è un'opera capace di toccare i sensi non soltanto visivi, ma anche tattili.
Stesso tema per le due versioni (Palermo e Salerno) del maestro napoletano Andrea Vaccaro.

Nella Cena in casa del fariseo del tardomanierista Pietro d'Asaro, così come nel Noli me tangere, si riassume la lettura di Gregorio Magno secondo il quale nella donna è racchiusa una doppia identità: la peccatrice che si pente ai piedi di Gesù e la discepola pronta a seguirlo.

Mariano Rossi, uno dei principali pittori italiani della seconda metà del Settecento, nel suo Compianto non presenta la centralità della croce ma del Cristo deposto con la Maddalena piangente.

Hayez nella sua Crocifissione sceglie di rappresentare il momento di massima intensità, in cui “Cristo e la Maddalena sono soli, immersi in un silenzio assoluto, in cui il dolore si sublima nella bellezza formale e nella forza evocativa del momento”.

Uno spazio più intimo è riservato alla pietà popolare con i cartelami di Cammarata, sacra rappresentazione nata per trasmettere alla comunità dei fedeli il complesso tema della Passione attraverso semplici immagini.
Uno spazio è riservato alla pittura pietistico - devozionale con Fra Felice da Sambuca.

Didascalia della foto sotto:
Cecco di Caravaggio, La Maddalena, olio su tela, XVII secolo, Gallerie Nazionali di Arte Antica. Palazzo Barberini-Corsini
Regione: Sicilia
Luogo: Museo Diocesano, via Duomo 96
Telefono: 0922/490061
Orari di apertura: 10-19 tutti i giorni
Costo: 4 euro
Dove acquistare: http://museodiocesanoag.it
Sito web: http://museodiocesanoag.it
Organizzatore: Fondazione Agrigento2025 e Museo Diocesano di Agrigento
Agrigento, Cecco di Caravaggio, Maddalena, Galleria Nazionale di arte antica Barberini Corsini