Mostra Il ciclo della vita. Nascere e rinascere in Etruria - Roma

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Roma
Il Ciclo della vita, dalla nascita alla morte, è al centro di questo nuovo progetto espositivo che affronta il tema dell’intreccio fisiologico dei diversi momenti della vita da un punto di vista sociale, mettendo in luce le transizioni da una fase all’altra e le diversità di approccio a seconda del contesto storico nel quale si vive.
Le testimonianze archeologiche documentano che i passaggi fisiologici erano percepiti dalle genti dell’Italia antica come talmente importanti da essere posti sotto la protezione degli dei e sanciti da riti e cerimonie corali.
La mostra racconta le forme della religiosità popolare degli Etruschi e delle popolazioni vicine, per le quali la fecondità dei suoli e la fertilità umana sono alla base della sopravvivenza della specie. Il racconto è affidato ai doni offerti alle divinità che presidiavano alle nozze e alla fertilità sia femminile che maschile, sollecitate e favorite dal coinvolgimento dell’eros, che proteggevano la maternità in tutte le sue fasi, dal momento del concepimento alla crescita dei figli.
Prestigiosi vasi destinati al consumo del vino nei banchetti aristocratici narrano dei vani sortilegi della maga Medea per soddisfare il sogno dell’eterna giovinezza, dell’impossibilità di Eracle di sconfiggere la Vecchiaia, dell’immortalità raggiunta da Arianna attraverso la fedeltà dell’amore coniugale di Dioniso o dallo stesso Eracle quale premio per il suo spendersi contro il male a favore dell’umanità.
Così, intrecciando mondo etrusco-italico e attualità, i due poli estremi del percorso della vita, la nascita e la morte, si fondono nel tema sempre eterno della malattia e della vecchia.
Questo il filo conduttore della mostra realizzata dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, dalla Fondazione “San Camillo-Forlanini” di Roma, dal Museo di Storia della Medicina e dal Polo Museale dell’Università di Roma “Sapienza” grazie ad un accordo di collaborazione stipulato fra le quattro Istituzioni.
Le testimonianze archeologiche documentano che i passaggi fisiologici erano percepiti dalle genti dell’Italia antica come talmente importanti da essere posti sotto la protezione degli dei e sanciti da riti e cerimonie corali.
La mostra racconta le forme della religiosità popolare degli Etruschi e delle popolazioni vicine, per le quali la fecondità dei suoli e la fertilità umana sono alla base della sopravvivenza della specie. Il racconto è affidato ai doni offerti alle divinità che presidiavano alle nozze e alla fertilità sia femminile che maschile, sollecitate e favorite dal coinvolgimento dell’eros, che proteggevano la maternità in tutte le sue fasi, dal momento del concepimento alla crescita dei figli.
Prestigiosi vasi destinati al consumo del vino nei banchetti aristocratici narrano dei vani sortilegi della maga Medea per soddisfare il sogno dell’eterna giovinezza, dell’impossibilità di Eracle di sconfiggere la Vecchiaia, dell’immortalità raggiunta da Arianna attraverso la fedeltà dell’amore coniugale di Dioniso o dallo stesso Eracle quale premio per il suo spendersi contro il male a favore dell’umanità.
Così, intrecciando mondo etrusco-italico e attualità, i due poli estremi del percorso della vita, la nascita e la morte, si fondono nel tema sempre eterno della malattia e della vecchia.
Questo il filo conduttore della mostra realizzata dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, dalla Fondazione “San Camillo-Forlanini” di Roma, dal Museo di Storia della Medicina e dal Polo Museale dell’Università di Roma “Sapienza” grazie ad un accordo di collaborazione stipulato fra le quattro Istituzioni.
Regione: Lazio
Luogo: Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, piazzale di Villa Giulia 9
Telefono: 06/3226571
Orari di apertura: 9-20. Lunedì chiuso
Costo: 8 euro; ridotto 2 euro. Libero la prima domenica del mese
Dove acquistare: www.villagiulia.beniculturali.it
Sito web: www.villagiulia.beniculturali.it
Organizzatore: Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Fondazione “San Camillo-Forlanini” di Roma, Museo di Storia della Medicina, Polo Museale dell’Università di Roma “Sapienza”
