Mostra Ibisco. Opere in mostra di Pietro Asaro, Guido Baragli, Croce Taravella - Gibellina
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Gibellina (Trapani)
Al Baglio di Stefano apre la mostra che presenta le opere di due maestri della pittura siciliana, Guido Baragli e Croce Taravella e del giovane Pietro Asaro.
Ibisco nasce dal rapporto di amicizia tra Guido Baragli e Pietro Asaro, e dal desiderio di quest’ultimo di confrontarsi con uno degli artisti da lui più ammirati, Croce Taravella, che aderisce al progetto.
Baragli e Taravella vivono e crescono, nella loro Palermo, legati da una profonda amicizia, fino a quando non decideranno di vivere in altre città.
Restando entrambi sempre legati a questi luoghi così complessi e difficili che in maniera differente sono da sempre oggetto e soggetto delle loro opere.
Ed è proprio nel tempo che occorre per definire il progetto, che Baragli viene a mancare, nello scorso mese di febbraio.
Con questa mostra la Fondazione Orestiadi vuole dare seguito all’avviata collaborazione tra i tre artisti, e al tempo stesso rendere omaggio al maestro Baragli, scegliendo come titolo dell’esposizione il nome di uno dei soggetti a lui più cari: l’ibisco.
Oltre alla serie sui fiori, di Guido Baragli (Palermo, 1962-2023) sono esposti:
il gruppo dal titolo Hortus conclusus, che presenta dipinti su carta catramata, caratterizzati dal piccolo formato e dai toni scuri e terrosi; la serie dedicata alle barche caratterizzata da una prospettiva marcatamente fotografica; la serie dei riflessi, dei frutti e dei pesci, dove spicca il colore, tratto distintivo della pittura dell’artista, dalle tonalità nette, decise e materiche.
Menzione a sé merita la serie dedicata ai calciatori della squadra del Palermo, tra i quali Fontana: opera in cui le pieghe della maglia del giocatore evidenziano l’impeto che ne anticipa lo spostamento dall’altra parte del campo, dove la figura umana scarna, essenziale, è colta nel suo raffinato dinamismo.
Di Pietro Asaro (Mazara del Vallo, 1977) sono in mostra i Paesaggi caleidoscopici, (2020/2023) realizzati in piena pandemia; qui tra le pennellate di colore e materia affiorano brani di immagini, residui di forme.
Segni di una realtà che viene parzialmente restituita per frammenti, fatta da un eccesso di cromatismi, che rendono complessa la sua lettura.
I suoi lavori, come egli stesso racconta, nascono guidati dai materiali più disparati. Un rapporto viscerale quasi fisico con il colore, porta Asaro a plasmare con le mani pigmenti e polveri, che vengono utilizzati nella loro purezza e senso: il bianco luce, il nero ombra,
DI Croce Taravella (Polizzi Generosa,1964) scrive Eva di Stefano nel testo critico in mostra: Croce dipinge da quarant’anni senza mai cessare di sperimentare supporti, materie, tecniche.
Ha dipinto anche su lamiere e vetri, ha modellato stucco, cemento, stracci, ha creato calchi e monotipi, procedendo per cicli e lavorando sui contrasti: pieno-vuoto; ruvido-liscio; corporeo-incorporeo; fluido-viscoso; pennellate e graffi.
È il suo modo di esplorare il mondo, dove il tatto è importante tanto quanto la vista: c’è sempre nel suo lavoro la sapienza dell’homo faber, una fisicità ineludibile, tangibilità e peso.
Ibisco nasce dal rapporto di amicizia tra Guido Baragli e Pietro Asaro, e dal desiderio di quest’ultimo di confrontarsi con uno degli artisti da lui più ammirati, Croce Taravella, che aderisce al progetto.
Baragli e Taravella vivono e crescono, nella loro Palermo, legati da una profonda amicizia, fino a quando non decideranno di vivere in altre città.
Restando entrambi sempre legati a questi luoghi così complessi e difficili che in maniera differente sono da sempre oggetto e soggetto delle loro opere.
Ed è proprio nel tempo che occorre per definire il progetto, che Baragli viene a mancare, nello scorso mese di febbraio.
Con questa mostra la Fondazione Orestiadi vuole dare seguito all’avviata collaborazione tra i tre artisti, e al tempo stesso rendere omaggio al maestro Baragli, scegliendo come titolo dell’esposizione il nome di uno dei soggetti a lui più cari: l’ibisco.
Oltre alla serie sui fiori, di Guido Baragli (Palermo, 1962-2023) sono esposti:
il gruppo dal titolo Hortus conclusus, che presenta dipinti su carta catramata, caratterizzati dal piccolo formato e dai toni scuri e terrosi; la serie dedicata alle barche caratterizzata da una prospettiva marcatamente fotografica; la serie dei riflessi, dei frutti e dei pesci, dove spicca il colore, tratto distintivo della pittura dell’artista, dalle tonalità nette, decise e materiche.
Menzione a sé merita la serie dedicata ai calciatori della squadra del Palermo, tra i quali Fontana: opera in cui le pieghe della maglia del giocatore evidenziano l’impeto che ne anticipa lo spostamento dall’altra parte del campo, dove la figura umana scarna, essenziale, è colta nel suo raffinato dinamismo.
Di Pietro Asaro (Mazara del Vallo, 1977) sono in mostra i Paesaggi caleidoscopici, (2020/2023) realizzati in piena pandemia; qui tra le pennellate di colore e materia affiorano brani di immagini, residui di forme.
Segni di una realtà che viene parzialmente restituita per frammenti, fatta da un eccesso di cromatismi, che rendono complessa la sua lettura.
I suoi lavori, come egli stesso racconta, nascono guidati dai materiali più disparati. Un rapporto viscerale quasi fisico con il colore, porta Asaro a plasmare con le mani pigmenti e polveri, che vengono utilizzati nella loro purezza e senso: il bianco luce, il nero ombra,
DI Croce Taravella (Polizzi Generosa,1964) scrive Eva di Stefano nel testo critico in mostra: Croce dipinge da quarant’anni senza mai cessare di sperimentare supporti, materie, tecniche.
Ha dipinto anche su lamiere e vetri, ha modellato stucco, cemento, stracci, ha creato calchi e monotipi, procedendo per cicli e lavorando sui contrasti: pieno-vuoto; ruvido-liscio; corporeo-incorporeo; fluido-viscoso; pennellate e graffi.
È il suo modo di esplorare il mondo, dove il tatto è importante tanto quanto la vista: c’è sempre nel suo lavoro la sapienza dell’homo faber, una fisicità ineludibile, tangibilità e peso.
Regione: Sicilia
Luogo: contrada Salinella, località Baglio di Stefano, Gibellina Nuova
Telefono: 0924/67844
Orari di apertura: 9-13; 15-18. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.fondazioneorestiadi.it
Organizzatore: Fondazione Orestiadi di Gibellina