Mostra I MACCHIAIOLI - Pisa

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 09/10/2022 Aggiornato il 09/10/2022
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Pisa
La mostra ripercorre l’entusiasmante evoluzione e insieme rivoluzione dei Macchiaioli, che hanno dato vita a una delle più originali avanguardie nell’Europa della seconda metà del XIX secolo.

Si tratta infatti di una retrospettiva di oltre 120 opere, per lo più capolavori provenienti da collezioni private, solitamente inaccessibili, e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, di Milano, la Galleria d’Arte Moderna - Musei di Genova Nervi e la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Il termine “Macchiaioli” fu coniato nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo, che così definì quei pittori che intorno al 1855 avevano dato origine a un rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in senso realista. L’accezione era dispregiativa e giocava su un particolare doppio senso: darsi alla macchia infatti, significa agire furtivamente, illegalmente.

Questa rivoluzione, apparentemente originalissima, aveva invece origini profonde nell’arte figurativa della Penisola. Lo stesso termine “macchia” era stato utilizzato da Giorgio Vasari a proposito delle opere mature di Tiziano, che erano “condotte di colpi, tirate via di grosso, e con macchie di maniera, che da presso non si possono vedere, e di lontano appariscono perfette”.

Partendo dall’elaborazione dei principi del realismo europeo formulati da Gustave Courbet e da Pierre-Joseph Proudhon e perfezionando lo strumento espressivo della “macchia” preso dall’esempio dei cinquecentisti veneziani, i Macchiaioli si avventurano sulla via della luce, dipingendo la realtà loro contemporanea, nella semplicità degli scenari naturali di cui avevano diretta esperienza.

L'esposizione, articolata in 11 sezioni, racconta l’eccitante avventura di un
gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non che, desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si sono formati, sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez, giungono in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte non solo italiana.

La mostra raccoglie le opere “chiave” di questo percorso allo scopo di cadenzare i diversi momenti della ricerca dei macchiaioli, il loro confrontarsi con altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee; i loro smarrimenti, la capacità di mettersi collettivamente in discussione e di sterzare, se necessario, il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernità senza abbandonare mai
la via maestra della luce.

Il pubblico dei visitatori troverà a Palazzo Blu le risposte alle domande più
ricorrenti: perché i Macchiaioli sono nati in Toscana? Possono ritenersi i pittori del Risorgimento? Perché sono considerati un’avanguardia europea?

La mostra è a cura di Francesca Dini, storica dell’arte ed esperta tra le più autorevoli di questo movimento.

Dida: Giovanni Fattori, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta, 1862, olio su tela, 117x175 cm. Collezione Privata
Regione: Toscana
Luogo: Palazzo Blu di Pisa, lungarno Gambacorti 9
Telefono: 050/916950
Orari di apertura: 10-18; sabato, domenica e festivi 10-20
Costo: 3 euro; ridotto 2 euro
Dove acquistare: https://palazzoblu.it/
Sito web: https://palazzoblu.it/
Organizzatore: Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di Fondazione Pisa
I MACCHIAIOLI