Mostra Hic sunt leones di Max Papeschi - Roma

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 12/07/2020 Aggiornato il 12/07/2020
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Roma
WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio nel cuore del quartiere Trastevere di Roma, ospita il nuovo progetto multimediale di Max Papeschi.
Un’installazione multimediale site-specific attraverso cui Papeschi, famoso per lo spietato sarcasmo delle sue opere, mette in scena la propria personale parodia del Ventennio fascista.

Protagonisti delle opere sono le camicie nere e il Duce, le cui effigi sono composte dai corpi “originali”, in tenuta militaresca, sormontati dalla testa di Topo Gigio che Papeschi identifica come emblema nazionale del Bene. Un accostamento dissonante attraverso cui demolisce completamente il mito autoritario.

Il progetto raccoglie un video d’arte, cinque stampe realizzate con il collage digitale (la tecnica di cui l’artista è pioniere) e due cut-out figures, ultima frontiera installativa di Papeschi.
A completare il percorso espositivo, una selezione di sessanta opere tra le più celebri della produzione papeschiana e il video d’arte It's All DEVO, anche questo in collaborazione con Maurizio Tamporin, creato per l’omonimo brano di Gerald Casale, cantautore statunitense dei DEVO.

Il progetto è a cura di Gianluca Marziani.
Regione: Lazio
Luogo: WEGIL Trastevere, largo Ascianghi 5
Telefono: 334/6841506
Orari di apertura: 10-19 tutti i giorni
Costo: 6 euro; ridotto 3 euro
Dove acquistare: www.liveticket.it/wegil
Sito web: www.wegil.it
Organizzatore: LAZIOcrea S.p.a. in collaborazione con Fondazione Maimeri e Flavia Vago
Hic sunt leones di Max Papeschi