Mostra HABITUS. Indossare la libertà - Carpi
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Carpi (Modena)
La mostra analizza come, nel Novecento, le tappe più significative di innovazione della moda abbiano spesso coinciso con momenti di liberazione del corpo, soprattutto femminile, da costrizioni fisiche e sociali.
La moda è di fatto una delle forme espressive umane che forse meglio incarna i continui cambiamenti storici, e la cui influenza ha coinciso con il concetto di libertà.
L’esposizione presenta una serie di indumenti iconici, come abiti ispirati all’anticorsetto di Paul Poiret, i primi pantaloni creati da Coco Chanel per le donne, la minigonna, gli hot pants, i bikini, i jeans, la giacca destrutturata di Giorgio Armani, e molti altri ancora che hanno contribuito all’emancipazione, alla sovversione di paradigmi e canoni e alla liberazione dei costumi sociali.
L’iniziativa è parte del programma del festivalfilosofia 2021 sulla Libertà, che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre 2021.
Il percorso espositivo si sviluppa in quattro passaggi, ognuno dei quali sarà introdotto da fotografie, video, musica che contestualizzeranno il periodo preso in esame.
Il primo, Liberare il corpo, prende avvio a inizio Novecento, quando i creatori di moda si pongono come obiettivo principale quello di liberare il corpo femminile dalle costrizioni dell’abbigliamento (busti, pizzi, abiti lunghi) e quindi dalle convenzioni sociali che chiudono la donna in cliché predefiniti.
Scoprire il corpo introduce il visitatore negli anni del secondo dopoguerra, quando le donne, complice anche la diffusione delle immagini cinematografiche, affermano le loro libertà anche scoprendo il proprio corpo.
Con la sezione Work, sport, cool, la rassegna si spinge negli anni settanta e ottanta, periodo in cui la moda diventa unisex, e il vestito griffato, tipico della sartoria artigianale, lascia il posto al prêt-à-porter con capi prodotti serialmente.
La mostra si chiude con Destrutturare, un passaggio all’interno della moda degli anni settanta caratterizzata da due capi divenuti iconici, come il Wrap dress di Diane von Furstenberg e la Giacca destrutturata di Giorgio Armani, che impongono una nuova concezione di abito “destrutturato”.
L’esposizione è curata da Manuela Rossi, Alberto Caselli Manzini e Luca Panaro.
La moda è di fatto una delle forme espressive umane che forse meglio incarna i continui cambiamenti storici, e la cui influenza ha coinciso con il concetto di libertà.
L’esposizione presenta una serie di indumenti iconici, come abiti ispirati all’anticorsetto di Paul Poiret, i primi pantaloni creati da Coco Chanel per le donne, la minigonna, gli hot pants, i bikini, i jeans, la giacca destrutturata di Giorgio Armani, e molti altri ancora che hanno contribuito all’emancipazione, alla sovversione di paradigmi e canoni e alla liberazione dei costumi sociali.
L’iniziativa è parte del programma del festivalfilosofia 2021 sulla Libertà, che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre 2021.
Il percorso espositivo si sviluppa in quattro passaggi, ognuno dei quali sarà introdotto da fotografie, video, musica che contestualizzeranno il periodo preso in esame.
Il primo, Liberare il corpo, prende avvio a inizio Novecento, quando i creatori di moda si pongono come obiettivo principale quello di liberare il corpo femminile dalle costrizioni dell’abbigliamento (busti, pizzi, abiti lunghi) e quindi dalle convenzioni sociali che chiudono la donna in cliché predefiniti.
Scoprire il corpo introduce il visitatore negli anni del secondo dopoguerra, quando le donne, complice anche la diffusione delle immagini cinematografiche, affermano le loro libertà anche scoprendo il proprio corpo.
Con la sezione Work, sport, cool, la rassegna si spinge negli anni settanta e ottanta, periodo in cui la moda diventa unisex, e il vestito griffato, tipico della sartoria artigianale, lascia il posto al prêt-à-porter con capi prodotti serialmente.
La mostra si chiude con Destrutturare, un passaggio all’interno della moda degli anni settanta caratterizzata da due capi divenuti iconici, come il Wrap dress di Diane von Furstenberg e la Giacca destrutturata di Giorgio Armani, che impongono una nuova concezione di abito “destrutturato”.
L’esposizione è curata da Manuela Rossi, Alberto Caselli Manzini e Luca Panaro.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Musei di Palazzo dei Pio, piazza dei Martiri 68
Telefono: 059/649955
Orari di apertura: 10-20 dal 17 al 19 settembre. Dal 20 settembre 10-13 da martedì a venerdì; 10-18 sabato, domenica e festivi
Costo: 8 euro; ridotto 5 euro
Dove acquistare: www.palazzodeipio.it. Ingresso contingentato esclusivamente per le persone munite di green pass COVID-19
Sito web: www.palazzodeipio.it
Organizzatore: Comune di Carpi – Musei di Palazzo dei Pio