Mostra Gli Etruschi e il MANN - Napoli

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 03/03/2020 Aggiornato il 17/06/2020
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Napoli
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospita una grande mostra, un percorso inedito con 600 reperti, di cui 200 opere, dopo un'attenta campagna di studio e di restauro, sono visibili per la prima volta.

L'esposizione, che abbraccia un arco temporale di circa sei secoli (X- IV sec. a. C.), traccia un percorso di indagine che, sulle orme dell'antica popolazione italica, unisce la pianura padana e quella italica.

Fino alla fine dell’Ottocento, pur essendo attestata da molteplici fonti letterarie, l’idea di una presenza degli Etruschi in Campania, e in particolare a Pompei, veniva rifiutata dai più importanti studiosi del tempo.

La storia della scoperta della Campania etrusca si configura, quindi, come uno dei capitoli più avvincenti della ricerca archeologica in Italia e nel Mediterraneo: in tal senso, il ricchissimo patrimonio, custodito nei depositi del MANN e studiato in occasione della mostra, fornisce uno spaccato inedito nel panorama espositivo internazionale.

Il percorso espositivo si articola in due sezioni principali:

1. Gli Etruschi in Campania
Dal carattere prevalentemente archeologico, questo segmento del percorso di visita è dedicata all’approfondimento della documentazione relativa alla presenza degli Etruschi nella regione, dagli albori del I millennio a.C. alla fase della progressiva sanitizzazione.

Il momento di declino viene sancito dalle sconfitte subite dalle flotte etrusche nelle acque di Cuma tra VI e V secolo a.C.: a questo punto si incrina l’egemonia stabilita dagli Etruschi nel cuore del Mediterraneo.

2. Gli Etruschi al MANN
Questa sezione valorizza i materiali etrusco-italici provenienti da aree esterne alla Campania, acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo di Napoli in varie fasi della sua storia; tali reperti erano di provenienza generalmente esterna alla Campania.

Accanto ai capolavori in mostra, volumi e documenti d'epoca illustrano l’evoluzione del pensiero scientifico in campo archeologico dal Settecento sino alla fine del Novecento, focalizzando l’attenzione sui protagonisti dell’archeologia campana e in particolare su quelli che maggiormente hanno contribuito alla riscoperta del suo passato etrusco.

L'esposizione è arricchita da gruppo di materiali dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: si tratta dell’intero corredo della celeberrima Tomba Bernardini da Palestrina (675-650 a.C.), sepoltura tra le più ricche e famose che il mondo antico ci abbia restituito, tanto da divenire un vero e proprio “manifesto” dell’età orientalizzante, epoca delle grandi rotte commerciali e degli scambi di beni di lusso su scala mediterranea.

La mostra offre così l’eccezionale occasione di ammirare per la prima volta, l’una di fianco all’altra, la Tomba Bernardini e la Tomba Artiaco 104, congiungendo “idealmente” l’area etrusco-laziale e quella campana in un periodo cruciale per la storia mediterranea.

La mostra, curata da Valentino Nizzo, è promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con l’organizzazione di Electa.
Regione: Campania
Luogo: Museo Archeologico Nazionale di Napoli, piazza Museo 19
Telefono: 081/4422149
Orari di apertura: 9-19,30. Martedì chiuso
Costo: 18 euro; ridotto 2 euro
Dove acquistare: www.museoarcheologiconapoli.it
Sito web: www.museoarcheologiconapoli.it
Organizzatore: Electa
Gli Etruschi e il MANN