Mostra Galtrucco. Tessuti Moda Architettura - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
L'esposizione intende far rivivere nelle sale del Museo di Palazzo Morando gli anni dell’attività dello storico marchio Galtrucco, raccontata in un percorso narrativo temporale che inizia negli anni Venti del Novecento, seguiti da avvenimenti storici cupi come la Seconda guerra mondiale, ma anche dalla ripresa economica degli anni Sessanta fino agli inizi del nuovo millennio.
La mostra si articola in due sezioni: la prima, curata da Alessandra Coppa, dedicata alla comunicazione di Galtrucco attraverso i negozi, le vetrine e la pubblicità; la seconda, curata da Margherita Rosina ed Enrica Morini, incentrata sui tessuti venduti nei suoi spazi.
La narrazione relativa ai negozi è scandita dall’espansione della distribuzione nel campo tessile che arrivò a coprire buona parte del territorio nazionale (dalla prima bottega di Novara agli store di Torino, Milano, Trieste, Genova e Roma), sviluppando un concept di negozio il cui design di interni e gli arredi marcavano un’autentica capacità di innovare e le cui vetrine erano progettate e realizzate in modo da essere riconoscibili al primo sguardo.
Caratteristica di quelle del Secondo dopoguerra, oltre alle stoffe scenograficamente drappeggiate, era l’inserimento di figurini che suggerivano l’utilizzo sartoriale dei tessuti, per poi lasciare spazio dagli anni Settanta anche a capi già confezionati.
Il corpus dei 299 figurini conservati nell’archivio Galtrucco, alcuni esposti in mostra, rappresenta materiale di grande interesse artistico oltre che memoria storica.
Fotografie, figurini, disegni e progetti – come quelli di Guglielmo Ulrich e di Luciano Baldessari in prestito rispettivamente dallo CSAC-Università di Parma e dal Politecnico di Milano – insieme a pezzi d’epoca originali, provenienti dall’Archivio Galtrucco e dall’Archivio Ulrich di Milano, ricostruiscono l’identità della storica attività commerciale nella prima parte del percorso espositivo.
Ripercorrendo la storia di Galtrucco, sono esposti abiti di sartoria accompagnati dalle relative pagine di campionario, ma anche da figurini, ingrandimenti di fotografie delle vetrine e interni dei negozi.
Seguono i modelli di Krizia, Chloé e Armani realizzati dagli anni Settanta in poi che documentano l’attività di progettazione e cobranding di Galtrucco con diversi marchi di prêt-à-porter.
Gli abiti in mostra provengono in buona parte dalla collezione di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine che ha fornito scenografici vestiti da sera, leggeri capi da giorno, eleganti completi maschili, creazioni di Germana Marucelli e di sartorie degli anni Cinquanta.
La Fondazione Antonio Ratti di Como ha prestato un modello di confezione lariana la cui seta è precisamente documentata nei campionari Galtrucco.
Da Torino provengono invece tre vestiti conservati nelle raccolte di Palazzo Madama e del Liceo Artistico Aldo Passoni, a testimonianza dell’eleganza e dell’importanza della sartoria del capoluogo piemontese.
La mostra si articola in due sezioni: la prima, curata da Alessandra Coppa, dedicata alla comunicazione di Galtrucco attraverso i negozi, le vetrine e la pubblicità; la seconda, curata da Margherita Rosina ed Enrica Morini, incentrata sui tessuti venduti nei suoi spazi.
La narrazione relativa ai negozi è scandita dall’espansione della distribuzione nel campo tessile che arrivò a coprire buona parte del territorio nazionale (dalla prima bottega di Novara agli store di Torino, Milano, Trieste, Genova e Roma), sviluppando un concept di negozio il cui design di interni e gli arredi marcavano un’autentica capacità di innovare e le cui vetrine erano progettate e realizzate in modo da essere riconoscibili al primo sguardo.
Caratteristica di quelle del Secondo dopoguerra, oltre alle stoffe scenograficamente drappeggiate, era l’inserimento di figurini che suggerivano l’utilizzo sartoriale dei tessuti, per poi lasciare spazio dagli anni Settanta anche a capi già confezionati.
Il corpus dei 299 figurini conservati nell’archivio Galtrucco, alcuni esposti in mostra, rappresenta materiale di grande interesse artistico oltre che memoria storica.
Fotografie, figurini, disegni e progetti – come quelli di Guglielmo Ulrich e di Luciano Baldessari in prestito rispettivamente dallo CSAC-Università di Parma e dal Politecnico di Milano – insieme a pezzi d’epoca originali, provenienti dall’Archivio Galtrucco e dall’Archivio Ulrich di Milano, ricostruiscono l’identità della storica attività commerciale nella prima parte del percorso espositivo.
Ripercorrendo la storia di Galtrucco, sono esposti abiti di sartoria accompagnati dalle relative pagine di campionario, ma anche da figurini, ingrandimenti di fotografie delle vetrine e interni dei negozi.
Seguono i modelli di Krizia, Chloé e Armani realizzati dagli anni Settanta in poi che documentano l’attività di progettazione e cobranding di Galtrucco con diversi marchi di prêt-à-porter.
Gli abiti in mostra provengono in buona parte dalla collezione di Palazzo Morando | Costume Moda Immagine che ha fornito scenografici vestiti da sera, leggeri capi da giorno, eleganti completi maschili, creazioni di Germana Marucelli e di sartorie degli anni Cinquanta.
La Fondazione Antonio Ratti di Como ha prestato un modello di confezione lariana la cui seta è precisamente documentata nei campionari Galtrucco.
Da Torino provengono invece tre vestiti conservati nelle raccolte di Palazzo Madama e del Liceo Artistico Aldo Passoni, a testimonianza dell’eleganza e dell’importanza della sartoria del capoluogo piemontese.
Regione: Lombardia
Luogo: Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, via Sant'Andrea 6
Telefono: 02/88465735
Orari di apertura: 10-17,30. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.comune.milano.it/web/palazzo-morando/-/galtrucco-tessuti-moda-architettura
Organizzatore: Comune di Milano – Cultura in collaborazione con Lorenzo Galtrucco S.p.A.