Mostra Gabriella Benedini. Un viaggio - Ravenna
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Ravenna
La Fondazione Sabe per l’arte presenta il suo secondo evento espositivo, la mostra personale dell’artista Gabriella Benedini (Cremona, 1932). Lo spazio espositivo, inaugurato lo scorso novembre a pochi passi dal MAR - Museo d'Arte di Ravenna, intende porsi quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura.
La mostra riprende un filone del lavoro di Gabriella Benedini incentrato su alcune opere realizzate tra il 2005 e il 2007 e reinterpretate per l’occasione con nuove integrazioni ed elaborazioni.
Il focus centrale è dedicato a lavori che rimandano ai viaggi compiuti negli anni Settanta, in luoghi che hanno costituito per l’artista dei serbatoi di memorie e di emozioni, in particolare l’Iraq, l’Afghanistan e alcuni territori dell’Asia.
Riemersi a distanza di tempo nel suo immaginario, hanno dato vita alle “Mappe” e alle sculture in cui si sovrappongono riferimenti agli strumenti di misurazione e manifestazione sonora quali le “Arpe”, da lei create tra gli anni Novanta e i primi Duemila e ora oggetto di rivisitazione per effetto della presenza di ulteriori elementi narrativi. In dialogo diretto con queste ultime si aggiungono le “Vele”, simboli di una navigazione in atto.
La metafora del viaggio è la chiave narrativa che connette le varie parti di un percorso che vuole avere i tratti di un’installazione unitaria, anche se è costituita da parti o episodi distinti.
La mostra presenta alcuni lavori di carattere ambientale, dove alle “Arpe” si affiancano parti di relitti marini, ai quali parallelamente l’artista affida la memoria di viaggi compiuti nel tempo e nello spazio, e alcuni lavori a parete, tra i quali alcune delle maggiori “Mappe”, nelle quali forme e colori estremamente ridotti riportano le tracce di luoghi dimenticati nelle pieghe della storia.
Un lavoro implicitamente “archeologico”, che rivela però il suo interesse anche in relazione al modo in cui quella parte del mondo quasi trascurata, apparentemente, negli equilibri mondiali del Novecento e nelle più immediate destinazioni di viaggio, è tornata ad avere una sua prepotente evidenza da alcuni decenni.
Il progetto espositivo, a cura di Francesco Tedeschi, è completato da un catalogo edito da Danilo Montanari e sarà arricchito da alcuni incontri che coinvolgono studiosi, quali Franco Farinelli e Raffaele Milani, provenienti da diversi ambiti disciplinari.
Dida: Gabriella Benedini, Goniometro, 2021 . Polimaterico su legno.
La mostra riprende un filone del lavoro di Gabriella Benedini incentrato su alcune opere realizzate tra il 2005 e il 2007 e reinterpretate per l’occasione con nuove integrazioni ed elaborazioni.
Il focus centrale è dedicato a lavori che rimandano ai viaggi compiuti negli anni Settanta, in luoghi che hanno costituito per l’artista dei serbatoi di memorie e di emozioni, in particolare l’Iraq, l’Afghanistan e alcuni territori dell’Asia.
Riemersi a distanza di tempo nel suo immaginario, hanno dato vita alle “Mappe” e alle sculture in cui si sovrappongono riferimenti agli strumenti di misurazione e manifestazione sonora quali le “Arpe”, da lei create tra gli anni Novanta e i primi Duemila e ora oggetto di rivisitazione per effetto della presenza di ulteriori elementi narrativi. In dialogo diretto con queste ultime si aggiungono le “Vele”, simboli di una navigazione in atto.
La metafora del viaggio è la chiave narrativa che connette le varie parti di un percorso che vuole avere i tratti di un’installazione unitaria, anche se è costituita da parti o episodi distinti.
La mostra presenta alcuni lavori di carattere ambientale, dove alle “Arpe” si affiancano parti di relitti marini, ai quali parallelamente l’artista affida la memoria di viaggi compiuti nel tempo e nello spazio, e alcuni lavori a parete, tra i quali alcune delle maggiori “Mappe”, nelle quali forme e colori estremamente ridotti riportano le tracce di luoghi dimenticati nelle pieghe della storia.
Un lavoro implicitamente “archeologico”, che rivela però il suo interesse anche in relazione al modo in cui quella parte del mondo quasi trascurata, apparentemente, negli equilibri mondiali del Novecento e nelle più immediate destinazioni di viaggio, è tornata ad avere una sua prepotente evidenza da alcuni decenni.
Il progetto espositivo, a cura di Francesco Tedeschi, è completato da un catalogo edito da Danilo Montanari e sarà arricchito da alcuni incontri che coinvolgono studiosi, quali Franco Farinelli e Raffaele Milani, provenienti da diversi ambiti disciplinari.
Dida: Gabriella Benedini, Goniometro, 2021 . Polimaterico su legno.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Fondazione Sabe per l’arte, via Giovanni Pascoli 31
Telefono: 353/4279278
Orari di apertura: 16-19 giovedì, venerdì e sabato
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.sabeperlarte.org
Organizzatore: Fondazione Sabe per l’arte