Mostra FIAT LUX. Fulvio Morella - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
All'Istituto dei Ciechi di Milano Cramum presenta la mostra di Fulvio Morella (Valtellina, 1971). L’artista da anni lavora al progetto Blind Wood in cui unisce il legno tornito con il metallo e il braille, quest'ultimo impiegato non solo quale forma di scrittura ma anche per la sua inedita valenza estetica.
Il risultato sono quadri scultura che vanno “visti” con mani e occhi e che approfondiscono il significato dell'essere liberi oltre e al di là dei limiti.
L'allestimento si sviluppa intorno a questa impostazione olistica e multisensoriale: le opere, che devono anche essere toccate, sono quindi affisse a un'altezza inferiore al fine di facilitarne la fruizione tattile, oltre che visiva.
Tutte le opere devono essere toccate per essere comprese. A prima vista i quadri possono sembrare astratti, in realtà non lo sono, interpretano invece in modo geometrico forme tratte dalla quotidianità (il volo degli uccelli, una goccia d’acqua o una pastiglia). Il senso di tali immagini è rivelato attraverso scritte braille che decorano tutte le opere.
L'artista ci interroga così su chi alla fine sia in grado di comprendere veramente le opere: le persone che sanno leggere il braille o chi possiede il senso della vista?
La verità è che ognuno di noi percepisce e comprende la realtà in modo diverso e parziale. Soltanto se ci confrontiamo e ci aiutiamo, ognuno con le proprie unicità, siamo in grado di capire il vero senso delle opere e del mondo in cui viviamo.
E' l'invito ad aiutarsi reciprocamente a costituire la luce nell’oscurità a cui si riferisce l'artista con il titolo della mostra "FIAT LUX" (Sia fatta luce).
Morella spiega infatti che "le persone non hanno limiti. Ognuno di noi è dotato di una piccola luce che deve imparare a condividere con gli altri per illuminare insieme il Mondo".
La mostra è così anche un’acuta riflessione sul rapporto tra libertà e limite. Non a caso la prima opera in mostra rende omaggio a Louis Braille che duecento anni fa donò con il suo alfabeto la possibilità di leggere e scrivere alle persone cieche o ipovedenti. Quest’opera, che porta il nome della mostra, rappresenta un occhio chiuso che riesce comunque a vedere grazie al braille.
Un’altra sezione di opere in mostra è dedicata agli sforzi necessari per essere liberi: l’imparare a vivere insieme e il senso di libertà sono i temi dell’opera Stormo, mentre la difficoltà di distinguere nella vita cosa sia importante è alla base dell’opera Batea.
La mostra si conclude con due opere – Specchio Cieco e Io (autoritratto) – attraverso le quali l’artista ci invita a riflettere su come la libertà sia qualcosa di intimo e profondo, ben al di là delle apparenze.
La mostra è a cura di Sabino Maria Frassà.
Il risultato sono quadri scultura che vanno “visti” con mani e occhi e che approfondiscono il significato dell'essere liberi oltre e al di là dei limiti.
L'allestimento si sviluppa intorno a questa impostazione olistica e multisensoriale: le opere, che devono anche essere toccate, sono quindi affisse a un'altezza inferiore al fine di facilitarne la fruizione tattile, oltre che visiva.
Tutte le opere devono essere toccate per essere comprese. A prima vista i quadri possono sembrare astratti, in realtà non lo sono, interpretano invece in modo geometrico forme tratte dalla quotidianità (il volo degli uccelli, una goccia d’acqua o una pastiglia). Il senso di tali immagini è rivelato attraverso scritte braille che decorano tutte le opere.
L'artista ci interroga così su chi alla fine sia in grado di comprendere veramente le opere: le persone che sanno leggere il braille o chi possiede il senso della vista?
La verità è che ognuno di noi percepisce e comprende la realtà in modo diverso e parziale. Soltanto se ci confrontiamo e ci aiutiamo, ognuno con le proprie unicità, siamo in grado di capire il vero senso delle opere e del mondo in cui viviamo.
E' l'invito ad aiutarsi reciprocamente a costituire la luce nell’oscurità a cui si riferisce l'artista con il titolo della mostra "FIAT LUX" (Sia fatta luce).
Morella spiega infatti che "le persone non hanno limiti. Ognuno di noi è dotato di una piccola luce che deve imparare a condividere con gli altri per illuminare insieme il Mondo".
La mostra è così anche un’acuta riflessione sul rapporto tra libertà e limite. Non a caso la prima opera in mostra rende omaggio a Louis Braille che duecento anni fa donò con il suo alfabeto la possibilità di leggere e scrivere alle persone cieche o ipovedenti. Quest’opera, che porta il nome della mostra, rappresenta un occhio chiuso che riesce comunque a vedere grazie al braille.
Un’altra sezione di opere in mostra è dedicata agli sforzi necessari per essere liberi: l’imparare a vivere insieme e il senso di libertà sono i temi dell’opera Stormo, mentre la difficoltà di distinguere nella vita cosa sia importante è alla base dell’opera Batea.
La mostra si conclude con due opere – Specchio Cieco e Io (autoritratto) – attraverso le quali l’artista ci invita a riflettere su come la libertà sia qualcosa di intimo e profondo, ben al di là delle apparenze.
La mostra è a cura di Sabino Maria Frassà.
Regione: Lombardia
Luogo: Istituto dei Ciechi di Milano, via Vivaio 7
Telefono: 02/772261
Orari di apertura: 15-19
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: http://www.istciechimilano.it
Organizzatore: Istituto dei Ciechi di Milano in collaborazione con Cramum