Mostra ESTETICA E GEOMETRIA. LA REGOLARE IRREGOLARITÀ DEI FRATTALI. OPERE DI FERNANDO GARBELLOTTO - Umbertide
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Umbertide (Perugia)
Gli spazi medioevali della Rocca – Centro per l’Arte Contemporanea di Umbertide ospitano un’importante rassegna personale di Fernando Garbellotto, a cura di Giorgio Bonomi, che intende approfondire le ricerche dell’artista veneto a partire dalle opere degli anni ’90 sino alle più attuali, concentrandosi sugli aspetti estetici e formali delle sue rappresentazioni.
L’esposizione offre al pubblico una rassegna completa dell’opera di Garbellotto che sa unire, nella sintesi di contenuto e forma - fondamento dell’arte come voleva la sempre valida teoria estetica crociana -, scienza e arte come pochi nell’arte contemporanea.
In esposizione circa 40 opere con una suddivisione metodologica che vedrà, negli affascinanti sotterranei che conservano le pareti in pietra, un’installazione di numerose Reti frattali, opere libere, senza telaio, che penderanno dal soffitto in sequenza, in modo che il pubblico, in una sorta di “arte partecipata”, possa passare attraverso di esse, sentendosi, per un verso, “irretito” e, per un altro, “libero”.
Nelle due sale del primo piano saranno esposti Frattali di terra in una, e i Frattali d’aria nell’altra, opere degli anni ’90 nate con l’intento di descrivere, in una dimensione di scala frattale molto piccola, il mondo che ci circonda, quello aereo e quello terrestre.
Al secondo piano saranno ospitate le opere che rappresentano il punto di sintesi della ricerca degli ultimi vent’anni ovvero le Reti frattali, complessi lavori, realizzati a partire dai primi anni del 2000, concepiti come veri e propri sistemi che traggono la loro forza non dai singoli elementi ma dall’interazione tra essi.
Garbellotto è noto per essere il pittore dei frattali, infatti questa figura geometrica, scoperta non molti anni fa (nel 1975 da Benoît Mandelbrot), costituisce il contenuto “scientifico” delle sue opere.
Non a caso, oltre al termine/concetto “frattale”, anche “nodo” e “rete” (termini per descrivere la concretezza delle opere dell’artista) appartengono al campo delle scienze.
L’artista compone il suo lavoro annodando strisce di tela pittorica che si ripetono costantemente in maniera simile a quanto avviene nei frattali creando una trama di interrelazioni, la rete, punto di arrivo del passaggio dall’insieme al sistema.
Nelle sue opere la tela non è più supporto pittorico ma, tagliata e riassemblata, diventa lo strumento per tessere e dar corpo alla complessità della natura. Nella realizzazione dei nodi trasferisce energia alla materia facendola diventare sistema.
L’esposizione offre al pubblico una rassegna completa dell’opera di Garbellotto che sa unire, nella sintesi di contenuto e forma - fondamento dell’arte come voleva la sempre valida teoria estetica crociana -, scienza e arte come pochi nell’arte contemporanea.
In esposizione circa 40 opere con una suddivisione metodologica che vedrà, negli affascinanti sotterranei che conservano le pareti in pietra, un’installazione di numerose Reti frattali, opere libere, senza telaio, che penderanno dal soffitto in sequenza, in modo che il pubblico, in una sorta di “arte partecipata”, possa passare attraverso di esse, sentendosi, per un verso, “irretito” e, per un altro, “libero”.
Nelle due sale del primo piano saranno esposti Frattali di terra in una, e i Frattali d’aria nell’altra, opere degli anni ’90 nate con l’intento di descrivere, in una dimensione di scala frattale molto piccola, il mondo che ci circonda, quello aereo e quello terrestre.
Al secondo piano saranno ospitate le opere che rappresentano il punto di sintesi della ricerca degli ultimi vent’anni ovvero le Reti frattali, complessi lavori, realizzati a partire dai primi anni del 2000, concepiti come veri e propri sistemi che traggono la loro forza non dai singoli elementi ma dall’interazione tra essi.
Garbellotto è noto per essere il pittore dei frattali, infatti questa figura geometrica, scoperta non molti anni fa (nel 1975 da Benoît Mandelbrot), costituisce il contenuto “scientifico” delle sue opere.
Non a caso, oltre al termine/concetto “frattale”, anche “nodo” e “rete” (termini per descrivere la concretezza delle opere dell’artista) appartengono al campo delle scienze.
L’artista compone il suo lavoro annodando strisce di tela pittorica che si ripetono costantemente in maniera simile a quanto avviene nei frattali creando una trama di interrelazioni, la rete, punto di arrivo del passaggio dall’insieme al sistema.
Nelle sue opere la tela non è più supporto pittorico ma, tagliata e riassemblata, diventa lo strumento per tessere e dar corpo alla complessità della natura. Nella realizzazione dei nodi trasferisce energia alla materia facendola diventare sistema.
Regione: Umbria
Luogo: Rocca di Umbertide Centro per l’Arte Contemporanea, piazza Fortebraccio
Telefono: 075/9413691
Orari di apertura: 16,30-17,30 martedì; 10,30-12,30; 16,30-17,30 mercoledì e giovedì; 10,30-12,30; 16,30-18,30 venerdì, sabato e domenica. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.comune.umbertide.pg.it/it/page/centro-per-l-arte-contemporanea
Organizzatore: Amministrazione del Comune di Umbertide