Mostra E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta - Cuneo
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Cuneo
La mostra raccoglie quattro importanti opere incentrate sulla luce realizzate da Giacomo Balla, Olafur Eliasson, Lucio Fontana e Renato Leotta, appartenenti alle Collezioni del Castello di Rivoli Museo
d’Arte Contemporanea.
Allestita presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, la mostra è parte del progetto di collaborazione volto a promuovere nel territorio cuneese la conoscenza di lavori di artisti di fama internazionale presentati dal Museo.
Proponendo un percorso immersivo e sensoriale, le opere degli artisti in mostra sono installate in relazione con gli spazi della Chiesa di San Francesco. Al centro della navata centrale della chiesa, i visitatori incontrano Feu d’artifice (Fuoco d’artificio), 1917, storica opera realizzata da Giacomo Balla (Torino, 1871 - Roma, 1958) durante gli anni di adesione al Futurismo.
Con Ambiente Spaziale, 1967 (1981), la mostra offre la rara opportunità di esperire un importante lavoro di Lucio Fontana (Rosario di Santa Fe, Argentina, 1899 - Comabbio, Varese, 1968).
Il 5 febbraio 1949, Fontana allestì il suo primo Ambiente spaziale a luce nera, detto “Ambiente nero”, presso la Galleria del Naviglio di Milano, che venne illuminata con lampade di Wood, la “luce nera” che fa risaltare i colori fosforescenti con cui sono ricoperte alcune forme astratte pendenti dal soffitto.
Questo stesso principio è articolato in modo diverso in Ambiente spaziale, oggi parte delle Collezioni del Castello di Rivoli:
la luce di Wood rivela la doppia traiettoria lineare di circoli dipinti
a colori fosforescenti.
Lo spettatore, secondo le intenzioni dichiarate dall’artista, si trova
nell’ambiente a tu per tu con se stesso: non è più chiamata in causa una percezione solo visiva, ma tutti i sensi concorrono a fare della percezione un’esperienza totale, psicologica e fisica.
Lo spazio dell’abside è animato dai giochi di luci e ombre di The sun has no money (Il sole non ha soldi), 2008, di Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967), artista che pone al centro della propria ricerca la soggettività di ciascuno dei visitatori e che sin dall’inizio del suo percorso indaga la luce quale tematica cruciale nell’ambito della conoscenza del reale.
Il percorso espositivo prosegue con Sole, 2019-2020, di Renato Leotta (Torino, 1982), installazione che si snoda attraverso l’intero ambiente della Chiesa. Sole consiste in vecchi fari di automobili
dismesse installati per illuminare dettagli significativi dell’architettura e dell’impianto decorativo interno dell’edificio.
La mostra è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, con la consulenza curatoriale di Marianna Vecellio per il progetto di Renato Leotta.
d’Arte Contemporanea.
Allestita presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, la mostra è parte del progetto di collaborazione volto a promuovere nel territorio cuneese la conoscenza di lavori di artisti di fama internazionale presentati dal Museo.
Proponendo un percorso immersivo e sensoriale, le opere degli artisti in mostra sono installate in relazione con gli spazi della Chiesa di San Francesco. Al centro della navata centrale della chiesa, i visitatori incontrano Feu d’artifice (Fuoco d’artificio), 1917, storica opera realizzata da Giacomo Balla (Torino, 1871 - Roma, 1958) durante gli anni di adesione al Futurismo.
Con Ambiente Spaziale, 1967 (1981), la mostra offre la rara opportunità di esperire un importante lavoro di Lucio Fontana (Rosario di Santa Fe, Argentina, 1899 - Comabbio, Varese, 1968).
Il 5 febbraio 1949, Fontana allestì il suo primo Ambiente spaziale a luce nera, detto “Ambiente nero”, presso la Galleria del Naviglio di Milano, che venne illuminata con lampade di Wood, la “luce nera” che fa risaltare i colori fosforescenti con cui sono ricoperte alcune forme astratte pendenti dal soffitto.
Questo stesso principio è articolato in modo diverso in Ambiente spaziale, oggi parte delle Collezioni del Castello di Rivoli:
la luce di Wood rivela la doppia traiettoria lineare di circoli dipinti
a colori fosforescenti.
Lo spettatore, secondo le intenzioni dichiarate dall’artista, si trova
nell’ambiente a tu per tu con se stesso: non è più chiamata in causa una percezione solo visiva, ma tutti i sensi concorrono a fare della percezione un’esperienza totale, psicologica e fisica.
Lo spazio dell’abside è animato dai giochi di luci e ombre di The sun has no money (Il sole non ha soldi), 2008, di Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967), artista che pone al centro della propria ricerca la soggettività di ciascuno dei visitatori e che sin dall’inizio del suo percorso indaga la luce quale tematica cruciale nell’ambito della conoscenza del reale.
Il percorso espositivo prosegue con Sole, 2019-2020, di Renato Leotta (Torino, 1982), installazione che si snoda attraverso l’intero ambiente della Chiesa. Sole consiste in vecchi fari di automobili
dismesse installati per illuminare dettagli significativi dell’architettura e dell’impianto decorativo interno dell’edificio.
La mostra è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, con la consulenza curatoriale di Marianna Vecellio per il progetto di Renato Leotta.
Regione: Piemonte
Luogo: Complesso Monumentale di San Francesco, via Santa Maria 10
Telefono: 0171/452711
Orari di apertura: 15,30-18,30; domenica 10,30-18,30. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: https://www.fondazionecrc.it
Organizzatore: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Fondazione CRC